sabato 24 settembre 2011

[appunti] Driver: San Francisco, in gioco

Il gioco di guidare le auto degli altri
La miglior prima ora fra le introduzioni dei giochi che ho provato quest'anno. Interesse acceso all'istante, adrenalina, desiderio di non staccare. Merito degli inseguimenti, dei bei dialoghi, una storia che coinvolge e rende facile sentirsi partecipi della vicenda intervenendo tra una  "micro cut-scene" e l'altra. Si parla di guidare un'auto in città, non una qualsiasi e non in modo convenzionale, ma pur sempre si tratta di stare con il volante in mano per la durata dell'esperienza.

Il sistema di guida è piacevole con le differenze dei modelli marcate in modo sufficiente da rendere interessante portare a spasso qualsiasi attrezzo abbia un motore (forse mancano un po' di "peso"). Saltare da un veicolo all'altro (visuale a volo d'uccello, aggancio auto, via dentro possedendo l'autista) diventa presto una pratica naturale e si dimentica la potenziale "irrealtà" che può offrire un sistema del genere per una serie che ha sempre tenuto i piedi per terra. La storia è ben scritta anche riguardo i mini-episodi che funzionano da pretesto per inscenare le acrobazie (si va dall'impersonare il bimbominkia al primo giorno di scuola guida che "deve" stupire l'istruttore, al poliziotto che ha bisogno di una marcia in più per star dietro al delinquente di turno). Plauso anche al sonoro (via autoradio come da tradizione) azzeccato che rende l'esperienza completa, con una lode particolare al doppiaggio italiano encomiabile (quando lo è bisogna riportarlo). L'aspetto del gioco-giocato è in linea con l'attuale standard qualitativo, con la città dettagliata il giusto considerando che la si vive da dietro il parabrezza; una nota sull'eccellenza dei volti, magnifici sotto tutti i punti di vista (credibilità e realizzazione; con L.A.Noia T.Bondi che può lasciare sereno ora che gli han levato l'unico motivo per non finire sotterrato in una fossa nel deserto).

Per cercare i soliti (inutili?) punti di riferimento, diciamo che è una sorta di Burnout Paradise con della storia sopra e quindi contesti leggermente più sensati del mero punteggio per cazzeggiare con le quattro ruote (anche se alla fine anche qui il punteggio la fa da padrone). I dialoghi bizzarri e cicciosi dei bot sono "alla GTA" spostati in toto sui passeggeri delle auto possedute che arricchiscono i singoli episodi rendendoli a tratti parecchio comici. E infine un impianto generale che con le icone ammiccanti sparse per tutta la mappa, ricorda gli ultimi Assassin's Creed riguardo i microcazzi da portare a termine per guadagnare robe da spendere su altre robe da conquistare. Proprio a causa di quest'ultimo punto è difficile immaginare quanto regga alla lunga. Per quanto mi riguarda ci sono discrete possibilità perché le variabili sono potenzialmente più marcate e se nel AC si tratta di mera deambulazione, qui lo si fa a bordo di veicoli diversi su "percorsi" differenti con tutte le possibilità in più offerte da questa combo.

In sostanza c'è tutto quello che può desiderare un amante del cazzeggio con auto arcade, alcune trovate originali e soprattutto riuscite nelle meccaniche. Non so chi siano gli imbonitori Ubisoft pagati per promuovere il gioco, quel che so è che dovrebbero darsi una svegliata. Invece della demo sterile offerta nelle scorse settimane sarebbe bastato mostrare i primi 45 minuti per vendere camionate di Driver. Invece questa sorta di calcolo errato ha restituito alla comunità un tiepido interesse mantenuto vivo a stento dai pochi coraggiosi che c'hanno messo le mani sopra.

>Soliti aggiornamenti nei commenti man mano che si avanza nel gioco, compreso l'eventuale, si spera scongiurato dalle variabili, calo d'interesse dovuto a una potenziale ripetitività di fondo.
In genere questo tipo di parere è per forza di cose incompleto considerando la sua natura d'opinione itinerante. Non lo scrivo mai, ma è scontato che se avete domande su questioni che magari ho ingiustamente trascurato, sono prontissimo a rispondere (se riesco, se le capisco io per primo ^^').

Sul multiplayer ho scritto due righe qui, naturalmente è tutto da verificare e confermare una volta tastata la versione nel gioco completo.

4 commenti:

  1. C'ho passato la notte. L'accumulo di punti ottenuti cazzeggiando ha l'effetto della solita sostanza stupefacente per chi n'è vulnerabile. Allo stesso modo chi n'è immune rischia seriamente l'effetto noia alla AC:Brotherhood per una serie di competizioni che inevitabilmente col passare del tempo tendono ad assomigliarsi tutte, nonostante un grandissimo lavoro a livello d'inserimento di nuove opportunità accessorie. La storia (o meglio, gli inseguimenti legati alla storia perché sempre di correre si tratta) sembra breve, ma non è un male basta inserirla tra un accumulo di punti e l'altro.

    Nota dolente sull'eccessiva liberta del "teletrasporto" . Serve autodisciplina in caso contrario si ritorce contro diventando uno cheat mode 'mazzagioco. In pratica durante una gara potendo saltare dentro altre auto (lascinado la propria con il pilota automatico discretamente efficiente), si può decidere d'impedire la vittoria dell'avversario piuttosto che agguantarlo con il proprio mezzo: basta saltare nelle auto del traffico che procede in senso opposto (magari un camion dei pompieri corazzato) e andare di scontri frontali ripetendo l'operazione - di mezzo in mezzo, di scontro in scontro - fino alla dipartita dell'antagonista. Bruttarello sia da vedersi che da portare a termine con un continuo dentro/fuori le auto e tentativo di placcaggio via cofano anteriore. Avrebbero dovuto limitarli, almeno nel numero. In alcuni casi è inibito, ma trattandosi della caratteristica principale non potevano stringere troppo la cinghia; il divertimento in questo caso è tutto in mano all'utente.

    Provato in multy. Le competizioni della demo stancano in fretta, però ci sono le gare normal ediscion, ossia correre senza teletrasportarsi. Si dividono in micro Gran premi di cinque gare da due minuti massimo ciascuna, mini-classifica, vincitore finale. Le auto spremute dal sistema competitivo mostrano un po' più d'approssimazione del single player a differenza di altri contesti simili (es. GTA4 però almeno qui la carreggiata è molto più ampia); insomma non eccellente, però domarle e tentare il taglio del traguardo per primi resta un desiderio inalterato come il ludogodimento che se ne ricava. Un bel - piccolo - mondo di competizione arcade da lodare.

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  2. Ho giocato ancora una manciata d'ore che non hanno intaccato il parere iniziale. Il concetto è guidare macchinine inseguendo, scappando o semplicemente gareggiando da un punto di partenza a un traguardo, con le variabili dettate da regole specifiche o i contesti offerti dalle storielle che fanno da sfondo all'episodio. Ieri ho seminato la polizia attraverso un inseguimento classico (no shift no bonus) alla maniera dei film hollywoodiani con tanto di musica anni 70 appropriata, ho guidato un TIR carico d'esplosivo da un punto all'altro della città senza poter scendere sotto i 90km/h come una novella Sandra Bullock (in Speed), ho evitato che un mezzo fosse distrutto da "auto-missili" utilizzando altre auto del traffico come scudo, ho scortato un tizio con l'obbligo di raggiungere la meta solo attraverso strade laterali ed entro un tempo limite (percorso migliore, luci muroi, ombre resti vivo), ho acquistato nuove auto guadagnando denari attraverso le decine di micro-prove che ricordano tanto i obiettivi/trofei che abbiamo su console, come ad esempio tot tempo in contromano, tot derapate, salti, etc. Alla fine cazzeggio all'ennesima potenza. Forzando un po' si scopre una guidabilità da domare, non semplice e che spesso porta a ripetere le prove più volte, scemando la forza del coinvolgimento - frustando in alcuni frangenti - ma mai annoiando. Insomma i peccatucci vengon fuori spesso legati a motivazioni congenite come la classica labirintite da centro urbano che appesta giochi simili (da GTA4 a Burnout paradise) e spesso costringe a guidare con un occhio sulla strada e l'altro sulla mappa.
    Comunque, il gioco c'è, non è ricchissimo o non raggiunge chissà quali vette qualitative in termini meramente videoludici, però a livello di giocattolo divertente ha pochi eguali. Un flipper dell'auto-arcade. Bisogna approcciarlo con il giusto stato d'animo, aspettative mirate e il solito prezzo adeguato alle proprie personali percezioni sul valore dell'intrattenimento. Con un video si capirebbe meglio cosa intendo, magari se trovo il modo ci provo.

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  3. Ho finito la storia. Nel complesso davvero ben riuscita. Un'ottima introduzione, episodi intermedi che fanno un discreto lavoro di collante e una parte finale con delle trovate niente male che riescono a rendere interessante e soprattutto varie le situazioni a base d'inseguimenti. Senza voler spoilerare diciamo che si basano su variabili "di guida" e "ambientali". Nel mio mondo ideale sarebbe stato un prodotto venduto in digitale ai canonici 15/20 euro con il solo filone principale e il contorno dato via attraverso un paio di DLC tra cazzeggio e modalità online. Invece si sono voluti inserire i soliti riempitivi, discreti e appropriati, però si tratta sempre di materiale in eccesso che lo appesantiscono inutilmente, anche perché alcuni sono obbligatori per proseguire nel filone principale. O comunque se non propriamente "inutili", tengono lontano una fascia di giocatori a cui magari avrebbe stuzzicato l'idea di svolgere cinque ore "alla GTA" per quanto riguarda la parte a bordo di veicoli; fra l'altro in questo Driver con una sceneggiatura e alcune scelte di gameplay persino superiori al blasonato prodotto Rockstar.
    Dopo la storia resta la spinta al completismo, ossia svolgere incarichi secondari e trovare la solita collector-paccottiglia che si tratti di raccoglierla o acquistarla. Una versione girovago a tempo perso alla "Just Cause 2" per chi l'ha giocato, tutto a bordo dei veicoli e con la stessa funzione "movie" per registrare e uppare i filmati delle proprie imprese. Resta anche l'online che però come ho riportato giorni fa, ho trovato valido solo nelle gare classiche e molto meno quando il sistema di teletrasporto la fa da padrone.

    Personalmente gli voglio un gran bene a sto Driver e col senno di poi l'automobilina della limited non mi sarebbe dispiaciuto averla tra i cimeli videoludici. Gli auguro una fortuna che sembra non avere e un po' di fiducia da parte di chi sospetta una bassa qualità che nel caso, se presente, è compensata dalle idee e dal buon lavoro messo dentro per realizzarle. Come già accennato nel commento precedente, accattarlo al costo percepito come valore adeguato per superare indenni la proporzione euro/goduria.

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  4. Tra una gara di "contorno" e l’altra mi ha portato via altre dieci ore, venticinque per completare al 100% la parte single player. Qualche prova frustrante, ma nel complesso si parla di situazioni piacevoli e sempre divertenti. Dopo l’annuncio di questi giorni sul nuovo episodio R*, l’accostamento col precedente nasce spontaneo: si può considerare al pari di tutta la parte buona delle attività di cazzeggio auto di GTA4, tutto il ludogodimento legato alla guida (se le auto di GTA4 fossero piacevoli da guidare) e tutta la parte meritevole (se fosse meritevole) della storia vissuta dentro un’auto Rockstar. Una sorta d’ipotetica espansione del lavoro R* mirata alla sola parte volante alla mano e chiappe sul sedile, con la differenza che questo "DLC" esiste ed è pronto per essere attraversato. Peccato che Driver non si chiami GTA, che non abbia la stessa forza di attirare l’attenzione, che l’etichetta Ubisoft provochi spesso abbiocchi anche nel solo vederne il logo e che l’auto-arcade sia un genere sfigato di suo (a meno d’essere inserito come elemento di un prodotto R*). Se trovate lo stimolo giusto, recuperatelo perché chi ci ha lavorato merita sostegno e riconoscimenti migliori di quelli ricevuti finora; quattro ore di storia su ruote, delle missioni extra da svolgere a piacere, colonna sonora perfetta e diverse trovate interessanti sia a livello di gameplay che come fonte di mero intrattenimento. Un signor gioco che viaggia sereno con le sole luci di posizione accese, a differenza di altri simili che si nascondono dietro abbaglianti sparafleshati promettendo gioiosità che poi non riescono a generare.

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