mercoledì 3 febbraio 2010

Borderlands e la sua pienezza estrema


Borderlands è un videogioco Gearbox Software per Playstation 3, Xbox 360 e Microsoft Windows. È uno sparatutto in prima persona con elementi tipici degli action RPG ed è dotato di una grafica realizzata con la tecnica del cel-shading (cit. Wikipedia)

Panoramica
S’inizia scegliendo un personaggio fra quattro archetipi del genere, dal soldato "via di mezzo, buono un po’ per tutto" alla versione carica d’ormoni del tanker, dall’assassino che gioca la sua forza sulla rapidità, al cecchino che lavora prevalentemente dalla distanza. Una volta scesi dal minibus utilizzato come pretesto per mostrarci una panoramica della situazione sul Pianeta Pandora, ci immergeremo nell’ambientazione post-atomica rappresentata da un deserto apparentemente sconfinato con ai limiti della visuale gli ingressi per quelli che potremo considerare dei "dungeon" a tutti gli effetti. Le missioni ci vengono proposte un po’ ovunque nel territorio, in punti prestabiliti come le bacheche degli avamposti o attraverso PNG sparsi per la mappa.

Giusto per rispettare al massimo gli stereotipi di cui è pregno questo sparattutto con ambizioni "errepiggistiche", le quest saranno basate sull’uccisione di questo o quel cattivone, di un numero di nemici di una determinata categoria o attinenti al recupero di oggettistica di vario genere fra cui i pezzi principali di una chiave che apre una misteriosa cripta e che funge anche da filo conduttore della vicenda.

Scopo di queste commissioni, oltre a farci godere del mero tiro al bersaglio, sarà il premio in punti che sommati ci permetteranno di salire di livello per raggiungere aree accessibili a cerchi concentrici, ossia più lontane dalla nostra posizione, più forti saranno i nemici da affrontare e quindi maggiore l’esperienza che sarà richiesta per attraversarli. In sostanza diventa una questione di difficoltà strettamente legata al livello del nostro personaggio. Se avere un livello identico al nemico può essere riconducibile alla versione "normal" del gioco, averlo inferiore di massimo una tacca significa lavorare in "hard mode", mentre al di sopra sarà una sorta di versione "easy"; la precisazione “al massimo” va fatta perché averla di due livelli (o più) differenti, significa solo perdere tempo e denaro, sia per riacquistare vita e proiettili sprecati (ogni volta che si muore la resurrezione costa circa un 10% del denaro in possesso), sia quelli spesi per comprare il gioco poiché stare al di sopra di due livelli significherà viaggiare con pilota - e sbadiglio - automatico.

I combattimenti richiedono una strategia standard che i videogiocatori più navigati conoscono bene: si individua il gruppo di nemici, lo si richiama con un’arma a lunga distanza abbattendone il più possibile mentre intraprendono l’azione d’avvicinamento, poi si va di arma a corta ed infine si termina la mandria con azioni melee. L’importante e non attirarne troppi contemporaneamente in modo da sfruttare l’intervallo per la ricarica dell’elemento ausiliario (ogni personaggio ne ha uno, ad esempio il soldato ha la torretta, il cecchino un volatile), dell’energia, delle armi o dello scudo come nel caso specifico (in pratica la barra della vita è protetta da una barriera d’energia; s’inizia a morire solo dopo che è stata infranta). Un procedimento da ripetere ad ogni approccio, ogni avamposto, ogni edificio, ogni villaggio. Gli unici nemici che richiedono approcci leggermente diversi sono i Boss o nemici Elite, rognosi solo se affrontati quando hanno un livello superiore al nostro; comunque se si trova la posizione ideale il loro scalpo lo porteremo a casa in massimo due tentativi, pur offrendo nel loro piccolo delle sfide interessanti.
Il passo successivo alla strage sarà la raccolta di tutto ciò che hanno espulso i corpi martoriati dei nemici; si tratta di un bottino composto da armi, armature (lo scudo di cui si parlava), dollari o eventuali oggetti legati alle quest.

Opinione
Nel complesso si può dire che la spina dorsale di Borderlands funzionerebbe in maniera eccelsa se solo non fosse pregna di grasso superfluo. La percentuale di missioni interessanti è l’uno per cento con il restante novantanove a far da inutile, fastidioso, nauseante riempitivo. In pratica invece di confezionare una torta dalle dimensioni contenute che a suo modo avrebbe mostrato la bontà degli ingredienti base, i texani di Gearbox ne hanno infornata una enorme, quasi da guinness dei primati. Assaporandola si riescono a distinguere dei sapori persino raffinati, ma che purtroppo si smarriscono quasi immediatamente affogati in una mole sconsiderata di panna e marzapane, a sua volta annacquato con ettolitri di alcool che rendono “spiritoso” il cotesto per i soli trenta secondi necessari ad ubriacarsi e il successivo dar di stomaco.

Se è piacevole sparare a qualcosa di digitale, lo diventa meno la miliardesima volta (la cifra sembra un’esagerazione, ma osservando i trofei/obiettivi proposti, neanche così estrema).
Se è stimolante affrontare un’intera cittadina di banditi per recuperare la gamba artificiale di qualcuno, non lo è più quando si viene obbligati a farlo per tutte le protesi presenti nell’arco di mille miglia. Si tratta di missioni secondarie che però a conti fatti si è obbligati a svolgere perché è l’unico modo sensato per salire di livello e riuscire a proseguire. Ci fosse stata la possibilità di seguire solo il filone principale della vicenda, pur se immersa nella mole d’inutilità citate, l’esperienza ne avrebbe giovato rendendosi perlomeno accessibile ad un numero maggiore di utenti. In questo modo invece lo tsunami di sub-quest inonda e affoga qualsiasi videogiocatore che non abbia una precisa predisposizione per la pratica bot-and-go!
In ogni caso anche costoro smetteranno di leggere non solo il testo che le accompagna, ma persino il titolo delle stesse andando a sbirciare direttamente la posizione dell’obiettivo sulla mappa, rendendo in questo modo ancor più blando il fastidiosissimo impianto bot-mode, che trasforma gli umani in una catena di montaggio degna del peggior incubo dell’operaio Charlot. 

Oltre all’attraversamento in single, c’è la versione multiplayer che permette - tramite schermo condiviso, lan e online - di affrontare in più d’uno l’avventura; una modalità che non ho testato direttamente, anche se ritengo di essere in grado d’intuirne la funzionalità. Buona se intrapresa in piccole dosi andando a svolgere missioni mirate (magari quelle relative ai Boss), molto meno se legata all’attraversamento dell’esperienza nel suo complesso, in quanto le fasi di stallo relative alla gestione dell’inventario raddoppiano, obbligando a continue pause che non tutti i team sarebbero in grado di sostenere, almeno non quelli composti da sconosciuti o poco meno. In ogni caso è un’ipotesi, se ci saranno delle conferme o smentite in tal senso saranno riportate a test effettuato.

Come si accennava sopra, i punti ottenuti massacrando tutto il massacrabile servono per salire d’esperienza, per far soldi utili ad acquistare materiali consumabili e le promozioni di armi, lazzi e frizzi rese disponibili nei negozi solo per un tempo limitato, oltre che per raccimolare il bottino relativo alle armi intese come pilastro portante dell’esperienza. Anche in questo caso per l’ennesima volta dobbiamo parlare di sovrabbondanza e di fronte a una situazione che letteralmente si ripete, le domande non tardano ad arrivare.
Perché inserire diecimila armi che trasformano il vagare in una camminata singhiozzante (raccolta, verifica dei parametri, vendita), che affossa la pratica videoludica con un’azione ripetitiva che non ha nulla di divertente? Perché non inserire un limitato numero di armi, rendere il ritrovamento un qualcosa d’interessante e non una mera pratica che allunga inutilmente la brodaglia?
Ma soprattutto, perché diavolo allungarla? Ci troviamo ancora in quella situazione in cui si rapportano le ore al valore del giocato? PiùmigliORE? Dove si mettono insieme valore monetario e tempo speso, 10 ore/50 euro è male mentre 50/50 bene? E anche fosse, non si sarebbe potuto considerare il sistema dei contenuti aggiuntivi e relativa vendita al di fuori del prodotto, invece di affossare un videogioco potenzialmente pregevole inserendoli di default?
Si tratta di domande che si pone un comune utente frustrato dall’obbligo di mandar giù la solita feccia di contorno così da godere di un nocciolo discretamente piacevole. Volendo immaginare una risposta positiva, direi che l’hanno fatto perché colti dall’entusiasmo di proporre un gioco con una moltitudine di materiale e magari tratti in inganno dal concetto che quantità significa maggiore godimento. Purtroppo non è così, non lo è mai stato e mai lo sarà. Il montaggio è relativi tagli che impone la sua corretta applicazione, è una pratica fondamentale per ricavare il buono da qualsiasi prodotto legato all’intrattenimento (e non solo).

In conclusione Borderlands non è un cattivo prodotto, lo dimostra anche il solo spreco di tempo e parole utilizzate per giocarlo e presentarlo. Semplicemente, non è ottimizzato, almeno non per quella tipologia di prodotto a cui aspirava a diventare, soprattutto considerando le numerose bontà che lo compongono.
Se volete farne una mera questione di soldi considerate che attualmente nei siti esteri si trova tranquillamente vicino ai venti euro (manuale ING, ottimo doppiaggio anche in italiano), in pratica il prezzo di un prodotto da live/PSN. Un’esperienza che non deve essere scartata a prescindere, ma nel caso intrapresa consapevoli dei disagi che può offrire.
Banalmente: un prodotto discreto, un videogioco che provoca amore e odio, a volte anche nello stesso istante; insomma il classico prodotto classificabile come "non per tutti". Globale numerico 3 (...cucchiaini su 5)

11 commenti:

  1. Buh, da quel che ne avevo provato continuo a pensare che giocare Borderlands sia una grossa perdita di tempo.
    E la prova che unendo un brutto rpg ad un brutto fps non si va granchè lontano.

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  2. Mi sembra che tu l'abbia detto fin da subito. Sinceramente ci ho creduto, solo che contavo sulla mia predisposizione per le robe d'accumulo, invece mi ha pesato ugualmente , anche se ho continuato...

    In multy, considerando che ci siamo divertiti a sparare le orde nelle arene di Uncharted (senza contare la prova di Lost Planet 2), ci sono buone possibilità di tirr fuori qualcosa di buono anche in questo caso. Giri sporadici, qualcosa di disimpegnato come sono state quelle prove. Beh se si trova qualcosa di megliocisirivolgealtr

    Volevo aggiungere che dopo la lunghissima quanto tediosa fase centrale, nel finale si ripiglia. Con calma aggiungo qualche particolare in più su questo aspetto. Chiaro che resta il fatto che bisogna arrivarci "perdendo tempo", infatti è il difetto principale che gli contestavo.

    Riguardo la meccanica dello sparare, sarà che non ho il palato finissimo riguardo gli FPS e che a volte fa molto shooter for dummies, ma non è malaccio, almeno non nelle fasi che avrei salvato dalla fuffa

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  3. P.S. per fare una proporzione e dare un senso all'ultima affermazione: sulle 160 quest presenti (di cui una trentina circa di mero approccio, come raggiungere una località e niente di più) ne salverei una ventina. Fossero state trenta in tutto l'avrei stimato. Ad oggi ne ho circa 120 sul groppone.

    Aggiungo anche che in multy la difficoltà aumenta, che i nemici la maggior parte delle volte stanno fermi a farsi bersagliare, mentre altre ti assalgono in massa togliendoti tutta l'energia con un misero colpo corpo a corpo. Che alcuni Boss se muori almeno una volta puoi ucciderli da una posizione avantagiata, addiritura da fuori l'arena dove eri rinchiuso e dove avresti dovuto batterti. Che insomma le magagne son tante e forse il tuo "brutto FPS" ci può stare, ma ecco, non "bruttissimo" xD Diciamo che se in Killzone haitrovato pessimo ilsistema di controllo, in questo caso no o lo stesso perché troppo semplice non so.

    Bon, domani aggiungo qualcosa sul finale e a meno di novità sui DLC, archivio pratica Bord...

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  4. Sarà capitato anche a voi che i giochi migliorino improvvisamente nel finale e spesso proprio quando sono finiti del tutto. È ricorrente nei prodotti pieni di magagne e a voler essere cattivi si può associare questa sensazione al sollievo dovuto dal non doverci avere più a che fare xD

    In parte credo sia così, perché una volta liberi dall’ansia del traguardo s’interagisce con più serenità, ma soprattutto perché le micro-azioni rimaste vengono gustate con più attenzione.
    Mi è capitato anche nel recente Mirror’s Edge quando, pagato lo stress dovuto all’attraversamento di decine di percorsi pieni di elementi discutibili, mi sono concentrato sui quei pochi metri in cui ho tentato di battere i tempi. Ma anche in giochi di un certo calibro come i capitoli di Final Fantasy dove si prova un piacere decisamente superiore quando si tenta di abbattere il boss extra fuori parametro, invece che durante le centinaia di incontri casuali già affrontati (e non più da affrontare). O ancora nel – non ancora giocato – Batman next-gen, almeno a detta di chi ha intrapreso le sfide extra.

    Borderlands è uno di questi, infatti dopo aver visto la fine si riescono a godere meglio certe meccaniche. Ho “testato” questa teoria durante il recupero dei trofei che mi mancavano e devo ammettere che mi sono divertito con queste porzioni di gioco più che con tutto il resto (mi mancano quelli legati al raggiungimento del quarantesimo prima e cinquantesimo livello dopo; una pratica che nel caso tenterò di raggiungere sterminando le orde di zombie del DLC, piuttosto che avviando la partita due).

    P.S. Volevo riportare qualche statistica, ma mi sono impantanato nel parametro “durata”: in pratica non lo trovo :O Ho l’impressione che su PS3 non sia stato inserito o non funzioni. Non mi stupirebbe perché nell’adattamento si notano piccoli artefatti mal nascosti dovuti all’adattamento, come ad esempio parte della scritta “oscurata” ma presente nella schermata di caricamento che fa riferimento a memory card, boxare presumo.

    P.P.S.S. (!!!mezzo spoiler) A scanso di equivoci e per non sembrare un pazzo agli occhi di chi ci è arrivato, preciso che nel discorso “positivo” sul finale, escludo totalmente l’ultimo Boss, pessimo sotto tutti i punti di vista, dall’aspetto ginecologico (è la classica vagina aliena) alle prestazioni (basta starci davanti e sparare per abbatterlo con maggiore facilità di qualsiasi nemico incontrato all’intero gioco). Uno dei cosi peggiori di sempre.
    Pollice su invece per la ragazza che ci accompagna durante tutta l’avventura che pur non mostrandosi in carne e ossa “live”, è una figura carismatica degna di entrare in un’eventuale top ten dedicata al videoludimondo tutto. Anche lei aiutata dall’ottimo doppiaggio in italiano; ormai anche nei videogiochi come nel cinema, di qualità eccelsa.

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  5. Questione interessante. Essendo che io ormai di giochi se va bene ne finisco uno su 50 che inizio, non ho una gran casistica per parlare, comunque e' anche vero che in genere nei livelli finali in genere i dev stanno finendo soldi e tempo quindi tendono a correre (vedi God of War, Okami, Halo, per dire quelli che mi sono venuti in mente subito) a volte si ripigliano con un boss finale epico (Okami) a volte no. Se prendiamo i FF, beh probabilmente non ho ancora mai visto uno scontro finale meglio "costruito" del VII, mentre l'VIII sfoggia si' i suoi ambienti migliori, ma il coinvolgimento era un po' meno. Puo' darsi che la tendenza sia invertita, d'altra parte se ci penso... non ho ancora finito un gioco next-gen .-. Ah si', Fable2, che pero' non fa che confermare come la terza parte del gioco sia messa insieme coi piedi. Mi e' giunta voce che le ultime missioni del primo Assassin's Creed fossero le migliori pero': probabilmente la tendenza di tutti i giochi al giorno d'oggi di partire mooolto in sordina riequilibra le cose.
    Cacciatore di achievement per ora non lo sono, vedremo se in futuro avro' tempo di dedicarmici.

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  6. - Molto dipende anche da come arrivi alle fasi finali; diciamo che è come un atleta che si gode il passo dietro l’altro offerto dall’inerzia post-traguardo. Puoi faticare e odiare ogni minuto della corsa, ma quando arrivi alla fine, quei passetti – per sforzo finale e relativi al successivo rilassamento - posso risultare assai piacevoli.

    Per il finale di FF7 è indiscutibilmente figherrimo. Anche intraprendere la caccia a Ultima come extra. Un gran gioco da quel punto di vista, ciò non toglie che gli incontri casuali, l'avanzare in quel modo di incontro in incontro sia una pratica necessaria, ma a suo modo pesante. Quando alla fine si colgono i frutti, li si gode parecchio.

    - Neanche io finivo i giochi, poi sono arrivati i trofei e che si tratti di causa diretta (scelgo di farli) o indiretta (almeno qualcosa la ottengo) hanno cambiato il mio modo di giocare. In alcuni casi c’ho guadagnato perché ho scoperto mondi videogiocosi che altrimenti avrei ignorato, in altri c’ho perso perché mi sono messo a fare cose che avrei potuto evitare alla grande.

    In ogni caso e paradossalmente, la loro presenza rende la perdita di tempo del giocare in se e quella del giocare a cazzo, meno tale. Senza senso danno un senso al no sense xD

    In genere seguo questa regola: inizio a giocare e proseguo comportandomi come farei con un gioco in qualsiasi altra console.
    Poi vedo se ci sono trofei accessibili senza tanti sbattimenti e li prendo.
    A quel punto, tra quelli accumulati giocando normalmente e questi presi “facile”, ho un quadro abbastanza chiaro della situazione.
    Se fra i restanti ce n’è qualcuno impossibile, poco piacevole, snervante, la fase conclusiva neanche la inizio (ad esempio in Killzone 2 o Mirror’s edge, ma anche LBP per ora). Se invece vedo uno spiraglio provo prima i più tosti, così una volta portati a casa, viene spontaneo concludere prendendo i restanti.

    Nel caso di Borderlands ho fatto sistematicamente tutte le quest (se no, non riuscivo ad andare avanti), curato i bot etc.
    Di extra, che non avrei fatto altrimenti, ci sono le 15 uccisioni con un PG diverso dal mio, salta - “sono parente di un idraulico italiano” - in testa ai cosi e altre piccole robe come trovare una nave… detta semplice la maggior parte è venuta da se.
    Quello per cui avrei mollato era relativo ad incontrare online una persona che avesse giocato con gli sviluppatori; ho provato ad entrare e l’ho preso al primo colpo (non ho incontrato uno di loro, ma uno che lo aveva fatto).
    Da lì in poi ho preso i restanti e ora si tratta “solo” di uccidere delle cose per raggiungere il platino, pratica che posso svolgere anche fra una sessione seria di un videogioco e l’altra.

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  7. Mi sento anche un po' in imbarazzo a dire quanto segue dopo aver spruzzato diversa pupù sopra Borderlands, ma... il DLC sugli zombie è fantastico. Avere a che fare con i diversamente vivi (cit.), cambia di molto il risultato finale. Prima di tutto come da tradizione "escono dalle fottute pareti" obbligando a intraprendere una strategia diversa da quella del cecchino che si piazza all'ingresso dell'accampamento. L'orda richiede igiusti approcci al punto che questa porzione di gioco venduta a 7 euro la ritengo la più indicata per una co-op. La torretta che ho in dotazione (PG Soldato) aiuta, di certo non quanto farebbe un compagno d'armi umano. E poi l'umorismo in questo contesto è più efficace; fin da subito provoca più di un sorriso, ad esempio sentire le raccomandazioni trasmesse dai megafoni del primo villaggio. E ancora, l'ambiente tetro e oscuro anziché solare e desertico, con un fascino tutto suo, più intimo se vogliamo.

    Chiaro, non si tratta di un altro gioco, ma di un Borderland migliore

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  8. P.S. l'opinione sul DLC è ricavata utilizzando un persoaggio esistente che ha sulle spalle diverse ore di gioco. Non so come potrebbe apparire con un PG che parte da zero. Personalmente l'avrei venduto a parte sempre sotto i dieci euro. Non raggiungerà le vette di giochi blasonati che hanno dentro zombie protagonisti, però sempre meglio ad esempio di giochini come Burn Zombie Burn o Zombie Apocalypse venduti nel PSN allo stesso prezzo.

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  9. Qualche statistica finale che forse da un'idea di cosa si fa nel gioco più di tanti altre descrizioni, precisazioni o particolari.

    - Tempo di gioco ... (boh, su PS3 non sono riuscito a trovarlo)
    - 7000 nemici uccisi (1500 con colpi alla testa)
    - 1700 contenitori aperti
    - 950 armi vendute
    - 100.000+ proiettili o volte che ho premuto il grilletto (non ho capito)
    - 3.400.000 punti exp
    - livello 50 (un giro completo LV35, un giro nel DLC LV41, altro giro DLC LV46, secondo giro nel gioco originale fino a 1/4 per il LV50)
    - platino

    Ho recuperato tutto ciò che non ho mai speso in un FPS che avesse il pad come controller... perché ritenevo impossibile giocare un FPS con il pad (LOL)

    Ora però per due mesi voglio solo giochi peace&love :sìsì:

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  10. Tratto in inganno dal piacere ricevuto dal DLC sugli zombie (come detto sopra, per me addiritura migliore del gioco tutto) ho avuto la pessima idea di prendere anche il secondo (volevo il 100% dopo il platino tanto sofferto). Sintetizzando: è una follia, ma di quelle forti. Si tratta di affrontare ondate di nemici, prima con degli handicap poi normali fino a superdotati. Fin qui sarebbe anche accettabile. Ciò che non lo è risiede nel numero di incontri da affrontare. Cinque ondate, per cinque volte, per tre arene, per almeno due volte. La prima parte (25 ondate) tutte assieme senza possibilità di mollare. La cosa si traduce in minimo due ore di ammazzamazza senza interruzione. In co-op (in verità sistema su cui sono state basate) non dovrebbe cambiare molto. La roba tosta è che siccome il massimo livello era il 50° (ora credo spostato al 52°) e quei nemici non rilasciano esperienza, in teoria non si può neanche "crescere" e quindi averla vinta nelle volte successive.

    Personalmente lo sconsiglio.

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  11. Con il solito tempismo che caratterizza i miei acquisti, ho preso il DLC feccia giusto pochi giorni prima (prossimo giovedì) dall'uscita del terzo DLC che almeno sulla carta sembra interessante (a differenza di quello citato sopra che appariva discutibile pure su quella igenica).

    Vado a sbattere la testa sul muro sia per fare un sacrosanto mea culpa, sia per tentare di scordare il "PIN" della postepay e non cascarci.

    P.S. se la violenza autoinflitta non dovesse fungere, dovrete inevitabilmente sorbirvi un aggiornamento in proposito... (accompagnato da un potenziale secondo piagnisteo e predica sulla tentazione del digitale, la carta di credito e quella voglia di ferrero rochè che ti fa acquistare roba dove ammazzi gente)

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