
"22"
"22 salvataggi...? non è male... non è come il 200 della leggenda ma..."
"22 è il numero delle persone che ho perso, Jake... è il solo numero che ho tenuto a mente..."
[Kevin-guardia-Costner che risponde al novellino in The Guardian]
Dura la vita dell'eroe, anche della versione digitale che spesso siamo chiamati ad impersonare. Costretto a svolgere mansioni al di sopra delle proprie possibilità - come salvare il mondo o apparire simpatico nonostante il taglio di capelli nomurabimbominkioso - di solito non manca di portare a termine il proprio compito, ma non senza causare una consistente quantità di danni collaterali. E altrettanto spesso è costretto a convivere con questi fallimenti, agevolato da magnanimi DEI digitali che fanno di tutto per non criminalizzarlo. La sua limitatezza è palese soprattutto quando resa tangibile da una mole considerevole di vittime, anche se mostrate solo attraverso fredde statistiche numeriche. Ma è giusto ignorare? Si può essere veramente *eroi* rimuovendo il reale prezzo pagato per giungere in vetta? La risposta è: no! Piuttosto è giusto trovare il modo per non dimenticare, per non sopprimere la consapevolezza della perdita anche quando rischia d'inficiare la sublimazione dell'eroe. Ecco dunque nascere un luogo virtuale creato con lo scopo di mantenere viva la memoria di quei fallimenti. Un cimitero digitale - luogo da videogioco - in cui stipare le lapidi in memoria dei caduti. Non un cupo ambiente dove confrontarsi con gli spiriti risorti (qualcuno ha detto MGS3?), non per rendere omaggio alle sole vittime divenute tali per cause di forza maggiore (lemmings kamikaze?), piuttosto un terreno per glorificare tutte le vittime causate della propria debolezza, inesperienza, incapacità persistente. I cinque su venti piccoli Locoroco dispersi durante il tentativo di salvezza di una regione del loro mondo o i pazienti morti sotto i ferri in Trauma Center, giusto per fare due esempi. In pratica tutti gli individui digitali che sono stati sacrificati sull'altare della pigrizia barra incompetenza strategica: esemplari periti, esemplari dispersi, incontrati e abbandonati durante il cammino dell'eroe. Ognuno con un suo nome, con una sua identità (pur quando celata), perché a dispetto di quanto mostrino le controfigure intervenute per permettere un successivo – quanto fittizio - tentativo di riscattare le gesta del protagonista, essi sono andati per sempre e non torneranno mai più. Simbolicamente si tratterebbe di una vera e propria contrapposizione alla tronfia Gamertag. Concretamente, un ettaro di superficie da allestire per offrire un valore reale ai trofei conquistati, in modo da aver dentro il vero prezzo pagato per ottenerli. Un luogo da videogioco particolare, un appezzamento di terreno unico, un accessorio da affiancare a tutti gli scenari delle nobili imprese. A conti fatti si tratta di un'idea neanche del tutto originale, considerando che una certa Sensible Software realizzò la famosa Collina dei Caduti rendendola un'icona del un suo sarcastico capolavoro bellico. Ora si tratta solo di espandere l'idea e renderla ad personam anziché ad videogiocus.
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