Quello degli obiettivi da raggiungere era uno dei punti forti di Game Center Cx. In quel caso lo scopo era superarli per sbloccare nuovi livelli e nuove cartucce man mano che si portavano a casa dei risultati positivi. In Bokura no Telebi Game Kentei di Namco Bandai il concetto è stato ripreso e utilizzato per creare una sorta di Brain Training videoludico dove i test, svolti in una manciata di secondi ciascuno a mo’ dei giochi di Wario Ware, permettono di stilare un resoconto sulle capacità dell’utente. Le prove sono suddivise in gruppi di retro-classici e riguardano obiettivi legati al genere in cui sono ambientate: ad esempio uno sparattutto verticale dove distruggere i nemici in una determinata sequenza, un Pepsiman che deve saltare tempestivamente alcune file di lattine, un platform in cui eseguire delle azioni in tema. Avanzando di test in test e completando il ciclo si ottiene un voto per ciascuna mini-prova, un giudizio e un punteggio globale che va a riempire un "totale" che a sua volta permetterà di accedere al test finale e al grado di competenza successivo. Un po’ come una vera e propria scuola, con le singole interrogazioni e l’esame finale. I giochi da cui sono tratte sono dei classici retrogiochi Namco fra cui: Xevious, Mappy, Galaga, Tower of Druaga, StarLuster, Sky Kid, Valkyrie, Family Stadium, Metrocross, Dragon Buster, Shadow Land...
Il prodotto è tutto in giapponese il che va a escludere la possibilità di ottenere un giudizio reale sulle proprie capacità a causa della possibile incomprensione dello stesso o di alcuni obiettivi da raggiungere (con la conseguenza di "sbagliare" perché non si sa cosa fare piuttosto che non riuscire a farla). Le icone e alcune lettere "occidentali" (per i singoli voti e i tasti da premere) così come il trial and error, possono offrire un aiuto qualora non s'intuisse subito l'obiettivo o si volesse interpretare il risultato "secco" della propria prestazione. Queste piccole info da ricavare in mezzo alla mole di kanji potrebbero renderlo giocabile anche da un utente occidentale; certo, sempre se disposto a scendere a compromessi con una fase dedicata allo studio della situazione che presumibilmente aumenterà con l’aumentare della complessità dei traguardi da raggiungere.
Gli amanti dell'import trovano nella sfida con l'idioma "avverso" un qualcosa in più per cui combattere, altri solo un motivo per gettar via la cartuccia, si tratta di predisposizioni personali. In qualunque caso sono dei prodotti da conoscere per sapere cosa potrebbe offrirci in futuro una determinata console o, come in questo caso, cosa ci ha offerto "in passato" considerando che questo genere di prodotto può interessare soprattutto i retrogamer più incalliti.
Come sempre quando si parla di prodotti confinati in Giappone le strade per arrivare fino al piccolo prof di retrogaming sono fondamentalmente due: Play Asia e simili oppure la solita preghiera affinché si giunga ad una localizzazione almeno nella classica versione alternativa USA.
link:
GAMETRAILERS (panoramica video sul prodotto)
SITO UFFICIALE (sfizioso)
PLAY ASIA (30 euro e qualche screen)
IGN (news)
ecco un'altro di quei giochi "mai da noi" che collezionerei a pacchi. Il gioco sembra molto divertente anche se devo dire che l'altro mi aveva stuzzicato un pochino di più.
RispondiEliminanon vedo l'ora che arrivi dicembre che alzano la soglia per la quale si paga la dogana da 15 a 200€..
dopodichè import will be the only way \m/
Secondo me i due giochi sono complementari, infatti ci avrei visto bene la figura dei due ragazzini stesi sul tappeto come nel caso del CX. Il pezzettino di gioco ostico da superare, lo scambio del pad (joystick) fra cuGGini nel tentativo di andare avanti, l’esaltazione per averlo superato e la malinconia da parte di chi in questa specie di roulette russa aveva finito solo per assistere. In fondo il gioco è fatto anche di frammenti, esaltarli può essere un modo interessante di ripassare parte della preistoria videoludica... in alternativa si può fare anche con la Polistescion da televendita e i suoi millemila giochi già inseriti dentro xD
RispondiEliminaRiguardo la dogana, bhe se dovessero cambiare idea e far arrivare a casa i giochi continuerà a costare quasi più che andare a giocarli lì non resterà che una soluzione: il trasloco in Nipponia :D (si fa per dire… intanto piedi per terra e sul calendario una grossa X su dicembre ^^)
beh, a me non dispiacerebbe prenderli entrambi, onestamente.
RispondiEliminaP.S.: non dirmi che quest'inverno vai in Giappone °_°
No, per ora era solo un discorso (molto) ipotetico ^^
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