martedì 1 luglio 2008

[We love Japan + I Bellerrimi] Lost in translation

Bob Harris (Bill Murray) e Charlotte (Scarlett Johansson) sono due Americani a Tokyo.
Bob è una star del cinema, in città per girare lo spot pubblicitario di un whiskey; Charlotte è una giovane donna che accompagna il suo stacanovista marito fotografo (Giovanni Ribisi). Non riuscendo a chiudere occhio, Bob e Charlotte si incrociano una notte nel lussuoso bar dell'albergo. L'incontro fortuito diventa presto un'inattesa amicizia. Charlotte e Bob si avventurano per Tokyo, facendo bizzarri incontri con i suoi cittadini, e scoprono alla fine una nuova fiducia nelle possibilità della vita. Girato interamente in Giappone, Lost in Translation di Sofia Coppola è una dedica alla natura delle grandi amicizie e alla città di Tokyo. Il film, tratto dalla sceneggiatura originale della regista, riflette su quelle inaspettate relazioni che possono durare solo per poco - ma lasciare un segno per sempre.

(sinossi liberamente tradotta - in questo caso con ben poco di significativo che potesse andar perduto nel processo - dal sito ufficiale. Colgo l'occasione per esprimere tutta la mia comprensione a chi per lavoro è incaricato di realizzare questa sorta di riassuntini per siti, guide cinematografiche e televisive, volantini e quant'altro. E' una sporca mansione ma qualcuno deve pur svolgerla.)

Lost in translation è quel genere di film a bassa densità che riesce in un modo o nell'altro a lasciare lo spettatore con qualche farfalla nello stomaco. Tokyo è il contesto ideale per rappresentare la solitudine nella moltitudine, effetto collaterale della vita in una metropoli-formicaio ma anche uno stato mentale più astratto e universale, che chiunque avrà avuto modo di provare, almeno per qualche periodo.
Le incomprensioni e l'isolamento esteriori, affioranti dal cozzare di stili di vita così lontani (le barriere linguistiche e culturali sono come pareti di vetro oscurato, si intravede cosa c'è oltre ma non le si può comunque attraversare), e la condizione interiore di personaggi alla prese con i dubbi e le scelte delle loro stesse esistenze si compenetrano e sfumano in un risultato agrodolce.
Il perno di una narrazione soffusa, fatta di malinconie e straniamenti e piccole ironie, non può che essere negli attori protagonisti. Bill è il massimo. Quello della star in declino, spedita ai capi opposti del mondo per una stupida pubblicità, cinica e disillusa ma inseparabile dal proprio sense of humor, sposata ad una moglie che se non ci fossero i figli chissà, è un ruolo davvero perfetto per lui. Una sola posa o espressione vale più di mille parole, in un interpretazione adeguatamente misurata e matura ma che non nasconde del tutto il dr. Venkman che è in lui.
La deliziosa Scarlett è altrettanto in partita. La sua apparenza minuta ma voluttuosa incarna, in effetti, un ideale di bellezza dal sapore orientale, una sensualità che viene da parvenze innocenti; donna-bambina smarrita e disorientata ma piena di vita.
Qualche girovagare per strade notturne ornate di infiniti festoni al neon e per locali animati da singolari avventori, qualche momento più contemplativo vissuto nel tempo sospeso d'una camera d'albergo, un'amicizia sincera nata per caso che quasi si confonde in un amore impossibile; è un film più da sentire a pelle che da raccontare, un esercizio di stile tutt'altro che fine a se stesso, che trova spessore nella propria leggerezza, significati nel suo evitare di sottolinearne troppi.






4 commenti:

  1. L’ho visto un po’ di tempo fa per l’ambientazione jappo. Forse proprio a causa di queste aspettative non del tutto appropriate (mi sarei dovuto buttare su un documentario per vedere la città ^^) non sono riuscito ad apprezzare del tutto il film e le cose che hai ben descritto. Gli darò una seconda occasione, magari appena passa su rai3 a notte fonda. A questo proposito se mi capita di trovare in palinsesto e in anticipo qualche lavoro cinematografici Nippo in lingua originale doppiato in croato (scherzo… almeno in inglese\francese xD) segnalo.

    P.S. Se trovo il cd dove le ho messe posto qualche link\screen da cui si può capire meglio quale era il mio interesse primario.

    P.S.2 sempre d’accordo con la stima per i riassuntori di trame, lavoro che mi attrae e che vorrei tentare di fare (anche se so che finirei per lasciarmi andare a pezzi cazzoni pieni di fredde battute fuori luogo ^^”)

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  2. io l'ho visto, un bel film. Se la merita una seconda occasione, fidati.

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  3. Lo danno oggi su rai4, verso mezzanotte e mezza (praticamente adesso). Se c'è in replica segnalo, magari almeno un paio d"ore prima ^^"

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  4. Dopo averlo smozzicato per tutto il mese d’agosto sono riuscito finalmente a rivederlo per intero, proprio in quello che immagino sia l’ultimo passaggio considerando che è entrato il palinsesto di settembre. Confermo quanto immaginavo evocando i ricordi sbiaditi, grande pellicola che avevo sottovalutato causa approccio sbagliato. Il commento di xpeter centra in pieno la questione e non ha bisogno di ulteriori aggiunte. Forse ci sarebbe da ricalcare il ruolo di Ribisi, nel senso che ci sarebbe da calpestarlo saltandoci su considerando che ha lasciato sola la stupendevole Scarlett... Cioè ma come si fa a commettere un crimine del genere? :O anche se a causa del copione è un crimine xD

    A parte le facili battute e gli sbav per quella magnifica ragazza si tratta davvero di un ottimo film.

    Ot pare che rai4 abbia comprato le licenze per tutta la filmografia della Scarlette: oltre all’Orecchino di Perla e a quello della Canzone per Bobby Long con John Travolta, domani ci dovrebbe essere ancora qualcosa su di lei: ho visto lo spot, ma non ho afferrato il titolo.

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