di VicRattlehead
Mi sono “portato dietro” questa remastered per un po’ di
tempo perché ho preso una pausa tra un gioco e l’altro ma ho finalmente completato tutti e
tre i giochi ed è arrivato il momento di dedicargli un post a parte (da quando ho iniziato a stenderlo a quando l'ho attualmente pubblicato sono passati altri mesi - NDA): com’è noto si
tratta della rimasterizzazione dei primi tre capitoli della serie usciti negli
anni ’90 su PS1 ad opera di Vicarious Visions (team di sviluppo interno ad
Activision, proprietaria della licenza) con un motore grafico nuovo di zecca ed
alcune piccole modifiche volte a svecchiare l’esperienza.
Al contrario delle
recensioni positive fioccate all’uscita l’anno scorso, personalmente ho trovato
queste rimasterizzazioni tutt’altro che ben fatte, motivo per cui passerò
direttamente a quella che è stata la mia esperienza gioco-per-gioco.
CrashBandicoot
Qui è dove la maggior parte della gente “ha preso la
facciata”: il gioco originale è del ’96, Super Mario 64 stava uscendo più o
meno nello stesso periodo ed adattare i platform al 3D era qualcosa che ancora
si faceva per tentativi: Naughty Dog (lo sviluppatore originale del gioco
dell’epoca) cercò di provare strade nuove inanellando sequenze in scorrimento
orizzontale, verticale e in profondità ed ottenne un successo considerevole,
tanto che il singolo gioco si trasformerà successivamente in una saga; purtroppo,
essendo l’opera prima, il gioco presentava già all’epoca delle criticità non
indifferenti che con il passare degli anni finiscono per pesare ancora di più, come
la telecamera che spesso non permette di vedere bene dove si sta saltando ed un
level design a tratti ampiamente discutibile -tipo le sezioni verticali con le
piattaforme da ruotare che sono una sofferenza tremenda od il fatto che gli
oggetti da raccogliere in certi frangenti sono messi volutamente fuori dalle
traiettorie di salto-.
![]() |
Odierete. Questo. Livello. |
A riprendere il gioco in mano oggi si muore e si muore tanto,
e non stupisce vedere nelle statistiche dei trofei di PS4 che i capitoli 2 e 3 hanno una percentuale di
sbloccaggio media decisamente più bassa rispetto a questo primo titolo in
quanto molta gente ha giocato (o almeno ci ha provato) a questo gioco per
seguire l’ordine cronologico e poi ha abbandonato la collection magari non
immaginando che questo è in realtà lo scoglio più alto del pacchetto.
A titolo personale devo dire che è il capitolo della serie
che ho giocato di meno e che non giocavo dall’epoca che fu, motivo per cui non
ho potuto fare confronti diretti fino al capitolo successivo..
Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back
..che contrariamente al primo capitolo non solo l’ho giocato
a suo tempo ma l’ho anche rigiocato non più tardi di due anni fa (giusto subito
prima che la remastered venisse annunciata) e l’ho completato al 100% escluse
le reliquie che non contavano ai fini della percentuale e di cui comunque ne
avevo preso credo la metà mettendoci un po’ di impegno ma non a livelli eccesivi.
Quando ho giocato questa versione rimasterizzata mi sono
reso conto che morivo molto, troppo di più rispetto a quando giocavo su PS1; ho
iniziato a rendermi conto che qualcosa non andava nei controlli e facendo
qualche ricerca ho scoperto che non mi sbagliavo: i livelli sono stati
riprodotti fedelmente ma il rifacimento del motore di gioco ha impedito l’esatta
riproduzione della meccanica del salto con il risultato che questa remastered
risulta completamente rotta: c’è differenza tra il saltare in corsa e farlo da
fermo ed è una cosa che negli originali non era contemplata, rendendo certi
passaggi inutilmente più difficili; non bastasse questo, le hitbox sono gestite
in maniera diversa dall’originale (decisamente peggiore) per cui Crash tende a
cadere più facilmente nei precipizi se si trova troppo al limite del bordo di
una piattaforma; questo rende il giocare con questa remastered un mezzo
supplizio dato che la difficoltà è conseguentemente artificiosamente più alta e
da qui deriva la segnalazione della difficoltà emersa nelle recensioni all’uscita
della collection che personalmente non ricordavo avendo giocato all’epoca e di
cui mi sono accorto solo giocando e che poi ho inizialmente inspiegabilmente
riscontrato.
Crash Bandicoot 3: Warped
Con il terzo capitolo le cose si fanno più abbordabili ma è
più dovuta ad una maggiore magnanimità del level design del gioco che non a
meriti della remastered: i livelli “frontali” sono finalmente spariti
(rimangono ancora un paio di sezioni in altrettanti livelli ma sono per
l’appunto solo sezioni e solo un paio) e c’è una maggior propensione ad
elargire vite rendendo questo terzo capitolo il più approcciabile dei tre ma
permangono ancora i problemi sopra elencati, anche a causa della pessima scelta
di adottare un sistema di controllo se non uguale per lo meno simile tra tutti
i capitoli mentre nei titoli originali le meccaniche erano simili ma diverse
tra tutti e tre i giochi.
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I minigiochi, già presenti nel secondo capitolo, vengono riproposti anche in questo terzo episodio. |
Conclusioni:
Questa remastered è un bell’esercizio di stile e ha il
pregio di portarsi in dote il famigerato livello bonus Stormy Ascent (che in
origine era stato disabilitato da Crash 1 anche se lasciato su disco
semplicemente perché troppo frustrante -fatevi due conti-) ed un altro livello
bonus creato da Vicarious Visions per l’occasione chiamato Future Tense, ma
rimane assolutamente il metodo sbagliato per approcciare questi giochi
generando di fatto un’esperienza piuttosto diversa dal giocare con gli
originali, motivo per cui vi consiglio di starne alla larga.
Uno dei post perso nelle nebbie del tempo a causa del cambio di lavoro, da quando ho finito la trilogia ad oggi saranno passati credo sei mesi e nel frattempo la remastered è passata da esclusiva PS4 a release multipiatta continuando a mietere vendite ed arrivando a piazzare tra i quattro ed i cinque milioni di copie.
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