by VicRattlehead
Titolo preso e abbandonato alla sua uscita, l’ho ripreso in mano di
recente perchè ora ho il Plus e ci ho potuto fare un po’ di match online; il
giudizio definitivo è desolante: appena tre modalità di gioco da giocare
offline e online, un po’ di robe per la personalizzazione da sbloccare con il
grinding selvaggio tramite le lootbox (se questo titolo fosse uscito sei mesi
dopo quelli di Codemasters sarebbero stati mangiati vivi..), pochi mezzi a disposizione
senza alcuna personalizzazione nello stile di guida e con un controllo meno
curato dei vecchi capitoli 2D ed infine un online semideserto con matchmaking che
durano dai 60 ai 90 secondi anche quando si finisce con il venire messi in
stanza con l’IA.. il tutto per un prezzo di lancio di 30€ che diventano 40 per
l’edizione fisica.
Se il quadro generale è riassumibile nell’espressione “poco e male”
c’è da considerare anche l’aggravante che la stessa Codemasters aveva già fatto un titolo
analogo senza licenza Micro Machines con il nome di Toybox Turbos che offre unca campagna in singolo vera e propria e costa 15€.
Scempi del genere non hanno giustificazione.
Avventura grafica a schermate fisse in stile Myst dove si va
alla caccia del tesoro dei Templari all’interno del paese di Maggia, una
località del Canton Ticino nella Svizzera italiana; la principale feature del
gioco è l’ambientazione dell’avventura nel paese alpino tramite l’implementazione
di più di 2500 fotografie ma laddove nel 2004 la cosa era intrigante nel 2018
l’effetto che si ottiene giocando è “livello: cazzeggio con Google Maps”; mettendo da
parte questa caratteristica quello che rimane è un’avventura sviluppata con
pochi mezzi da una persona sola caratterizzata da un’interfaccia spartana, bug più o meno frequenti -soprattutto nella parte più avanzata del gioco-, un
concatenamento delle aree quantomeno discutibile e degli enigmi a tratti forzati e/o
anti-intuitivi.
Considerando che il gioco è stato pubblicato gratuitamente
un giro di prova glielo si può anche concedere ma lo consiglierei solamente all'irriducibile delle avventure grafiche che ne può sopportare le legnosità di fondo visto che anche utilizzando la
soluzione fornita insieme al gioco arrivare ai titoli di coda potrebbe
diventare comunque una discreta sofferenza.
Twin-stick shooter stilosissimo dai ragazzacci di
Housemarque con ambienti caratterizzati da ondate di nemici suddivisi in sei
mondi che si completano in un’oretta e anche meno ma il tutto pensato per la
rigiocabilità (3-4 modalità di gioco e quattro livelli di difficoltà di cui uno da sbloccare); in
soldoni le meccaniche funzionano bene ma il bilanciamento generale è decisamente
inclemente sin dal livello di difficoltà più basso con anche un picco di
difficoltà nel boss finale del sesto ed ultimo livello (non disponibile in
modalità Principante), problema che peraltro caratterizzava anche il
contemporaneo Matterfall da me già giocato l’estate scorsa; il risultato è che
il gioco è sì gradevole ma gli ho voluto meno di bene di quello che avrei voluto,
soprattutto alla luce di una caratterizzazione per i miei gusti un po’ anonima.
Buon titolo ma rischia di esaurire la sua scintilla più in fretta del dovuto.
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