I tawernicoli
Tentano la quadratura del cerchio magico, scendono a patti con la (in)volontaria sospensione dell'incredulità, sbarellano ogni due per tre dal cinismo all'euforia paradossa, continuano imperterriti a videogiocare (troppo e troppo poco) e a procacciarsi dosi di qualsiasi sostanza generi la fantasia. I taWernicoli sono animali strani, alcolizzati astemi, sognatori pragmatici, rivoluzionari sonnacchiosi, entusiasti annoiati; vanno e vengono nel locale che non c'è per uno scotch d'annata (facciamo pure una birra o una gazzosa) e lanciano i loro messaggi imbottigliati nell'oceano (facciamo pure in un laghetto con le oche).
In evidenza
di xPeter Nelle settimane successive al rilascio del quinto personaggio della season 2 di Street Fighter V, bighellonando nel trainin...
L'altro giorno a The Voice la Carrà ha affermato in diretta che Bob Dylan è morto da 35 anni, s'è ghiacciato lo studio XD Non era un lapsus per Bob Marley perché la citazione a corredo era effettivamente di una frase di Dylan - chiaramente cultura musicale zero, son cose che succedono ripetendo a pappardella roba preparata dagli autori.
RispondiEliminaSe qualcuno ancora avesse il dubbio che sappia davvero quello che sta facendo :asd:
Ah, The Voice.. mia madre lo guarda, ogni tanto dall'altra stanza sento arrivare delle urla beduine agghiaccianti e magari devo pure sentir mia madre che dice una roba del tipo "che voce!" XD
EliminaL'ho letto per caso stamattina in un qualche trafiletto su internet, non ho assistito :asd:
EliminaA me è sempre piaciuta solo la parte legata al format, ossia da "ascoltatori", sentire una voce, giocare a riconoscerne le qualità, far lavorare intuito, orecchio, sensazioni. Forse anche perché durante la prima edizione ero quasi sempre in viaggio a quell'ora e l'effetto auto"radio", senti ma non vedi, era praticamente perfetto per quel tipo d'interazione (i giudici sono di spalle e si girano solo se colgono qualità, sei al pari delle loro condizioni in un certo senso).
EliminaInvece quando nella seconda parte si trasforma nel solito inutile talent, diventa ridicolo a tratti letame puro perché "the voice" c'entra più nulla, ma conta chi sei (caso umano versus la suora che ha vinto scorse edizioni), come ti muovi sul palco (e ancora una volta la voce non conta), la canzone e, a pelle considerando chi passa, le raccomandazioni più che in altre occasioni.
Discorso simile anche per Italia's Got Talent, simpatiche le selezioni, magari ancor meglio di domenica durante il pranzo piuttosto che bruciare una serata (e non c'è il Motomondiale), ma quando diventa competizione tra prescelti per eleggere un vincitore, il ridicolo emerge prepotente.
Ho recuperato il video, troppo LOL, che figura :asd: Comunque la citazione era di Bob Marley, "la musica è l'unica cosa che quando ti colpisce non fa male", lei ha solo sbagliato clamorosamente il momento in cui spammarla, comunque indice di ignoranza totale :asd:
EliminaUna scorsa puntata l'ho vista a spezzoni, c'era un tizio rockettaro che era stato abbinato in sfida ad eliminazione ad uno dei favoriti alla vittoria, un ragazzo nero con voce quasi bianca; quando s'è visto davanti chi gli era toccato gli è uscito di cuore "noooo, m'avete inculato!" XD
TV verità :sisi:
Con Netflix continua il buon rapporto, viste diverse robe, ne accenno un paio:
RispondiEliminaBroadchurch la prima stagione (su due presenti su Netflix e una terza in lavorazione), davvero gran bella. In sostanza si tratta di un'indagine unica suddivisa in otto puntate con attori bravissimi, non sbaglia mai nessuno, credibili fino all'ultimo. Tra le leggende (wikipedia) si narra che nessuno di loro sapesse chi fosse implicato recitando all'oscuro. Probabilmente è solo una dichiarazione promozionale, però da come approcciano le questioni potrebbe anche starci, almeno per noi crederlo. Buon montaggio e colonna sonora eccellente. L'unica pecca è che a un certo punto nella vicenda esagerano con i casi umani, di un pizzico, però è solo una sbavatura, alla fine ci stava e capisco perché l'han fatto.
Non vedevo un "thriller" o meglio come si dice da noi "un giallo" decente da anni, interessante nonostante o proprio per la sua natura morbida e avvolgente (se entri nella vicenda spruzza coinvolgimento come un buon libro, tutto intorno il vuoto). Se poi penso cosa sono da noi le serie poliziesche e non solo, come il buon Boris insegna, lo stupore per certi prodotti europei raddoppia.
Tra l'altro l'ho anche rivisto per caso e ho notato che è possibile goderne anche in seconda visione perché col senno di poi si notano una miriade di particolari che per forza di cose la prima volta sono sfuggiti, dal più banale a quello dove sono coinvolti personaggi a cui è caduta la maschera (per noi che siamo arrivati alla fine). Consigliatissimo, ottimo anche per giocare agli ispettori in famiglia (indovina chih!).
Serie TV commedia, Brooklyn Nine-Nine, un paio di stagioni. Stazione di polizia invece che l'ospedale di Scrubs, personaggi credibili quanto bizzarri, situazioni poliziesche strambe, ma dalla conclusione sensata. Puntate brevi, personaggi simpatici quanto bravi.
Ho visto Zero Effect, un giallo investigativo sui generis con Bill Pullman 'Sherlock' (del tipo genio misantropo/asociale) e Ben Stiller 'Watson', del 1998. Molto carino, l'ho avviato giusto per vedere che 'mood' aveva, pronto a mollarlo dopo una decina di minuti, e invece m'ha tenuto lì fino alla fine.
RispondiEliminaTerrace House: Boys & Girls in the City
RispondiElimina18 puntate presenti su Netflix.
Un reality a metà tra il GFratello e Geordie Shore, ma giapponese. Del primo pesca il mettere insieme degli sconosciuti che improvvisamente convivono e un gruppo di commentatori che offre opinioni man mano che i ragazzi si conoscono facendo ipotesi sul carattere di ciascuno e previsioni sullo sviluppo delle relazioni (considerazioni interessanti e divertenti tra l'altro), del secondo ha preso la possibilità di uscire di casa e l'assenza di una regia, in pratica autogestione.
Reality di coinquilini più che altro, sei ragazzi (tre maschi e tre femmine), giapponesi a Tokyo.
Ribadisco la provenienza perché non guardo mai trasmissioni del genere, ma questa proprio per le basi da cui parte mi ha incuriosito parecchio. Già il fatto che a differenza degli occidentali che vanno in tv, l'approccio tra loro sembri sincero (almeno all'inizio), cambia completamente il modo in cui arriva e di conseguenza la possibilità di provare empatia, ad esempio per situazioni come l'imbarazzo iniziale appena messo piede in casa, le prime gaffe che ben conosce chi ha convissuto con estranei, quei momenti in cui ancora si devono prendere pesi e misure delle persone.
E poi c'è il Giappone nella quotidianità, nella casa (splendido appartamento), nel cibo, nelle conversazioni, negli approcci. Da tempo sono uscito dalla fase più estrema d'amore nipponico, però materiale come questo ci mette poco a risollevarla.
Come accennato è originale Netflix (che ha messo i soldi a partite dalla seconda stagione), tanto per continuare ad applaudire riguardo determinate iniziative, come quella di portarla anche da noi, sottotitolarla e permetterci in qualche modo di vedere qualcosa di diverso.
Anche vero che non è perfetto. A un certo punto il sistema s'incrina perché paradossalmente entra in gioco la realtà più reale, quella di chi li osserva, ad esempio i commenti social che parlano e giudicano le puntate mentre loro continuano a viverle, feedback a cui i protagonisti hanno accesso, di conseguenza s'innesca un meccanismo dove la spontaneità lascia il posto a qualcosa di più ragionato e molto meno piacevole.
Ci sono stati anche contatti diretti, cioè persone che in faccia li raccontano di averli visti offrendo consigli e giudicano le situazioni che magari da alcuni erano ignorate perché date in pasto solo alle telecamere non ai diretti interessati, rompendo parte della sospensione dell'incredulità di un po' tutti i personaggi coinvolti, spettatore compreso. Un Truman Show che non funziona se i protagonisti sono consapevoli del pubblico.
Comunque ogni volta che rallenta o si perde, riesce a ripartire e alla fine si arriva soddisfatti.
I giudici "ufficiali" restano divertenti e interessanti e danno altri spunti di discussione da divano oltre a quelli da comari per i fatti che accadono nel reality.
Per me promosso, qualcosa di diverso che mi ha fatto piacere vedere. Non è sempre costante nella qualità dei contenuti, ma abbastanza da meritare visione, attenzione e commento :sisi:
Ho visto la prima stagione di Ash vs Evil Dead, in pratica è il continuo dei film 'La casa' trent'anni dopo. Dieci puntate da 25 minuti, si fa presto a finire. La prima puntata è diretta da Sam Raimi, anche la seconda è buona, poi c'è un calo netto di regia e scrittura è si continua un po' per inerzia. Comunque rimangono buoni gli effetti splatter ed i mostri,e Bruce Campbell è sempre una sagoma :sisi:
RispondiEliminaSto finendo di vedere Sherlock, miglior serie "giallo" degli ultimi anni. Per capirci, distrugge sette, otto stagioni di CSI solo con mezzo caso marginale inserito come collante.
RispondiEliminaPuntate di circa novanta minuti, tre stagioni di tre puntate ciascuna, tutte presenti su Netflix. La quarta è in lavorazione (occorrono un paio d'anni per tirarla su, il risultato si vede).
Inglesi campioni del mondo riguado questo genere, amerikani che tentano d scimmiottarne lo stile riuscendo a stento a tirar su qualcosa di decente e noi che c'abbiamo il donmatteo .-. (no, in realtà Montalbano è comunque una serie di qualità, però anni luce lontana dalla tensione, capacità di raccontare di quelle inglesi).
Serie consilgiaterrima 10/10
Finita ora non resta che aspettare la quarta stagione in produzione stando alla wiki.
EliminaGran parte dell'ultima puntata l'ho passata con la paura che lasciassero a metà le vicende raccontate, invece le hanno chiuse, timori scongiurati, conferma di avere di fronte una grandissima serie anche da questo punto di vista. Come finale è migliore di quello che ha chiuso le altre, nel senso che qui aspettare la prossima è più facile perché a suo modo si è chiuso un ciclo. Anzi, diciamo che con la prossima stagione si potrebbe rischiare persino di strafare. Non resta che aspettare e rinnovare consiglio di dargli una possibilità soprattutto alla terza stagione (possibilmente prima l'ultima della seconda).
Su Netflix ho recuperato, iniziato e finito per la prima volta Samurai Champloo, 26 episodi di circa 20' ciascuno. Ha più di dieci anni quindi immagino si conosciutissimo da chi bazzica anime e affini. Comunque come ben spiega la pagina wiki dedicata un brigante e un samurai scortano una ragazzina nel suo viaggio alla ricerca di un fantomatico samurai la cui unica caratteristica conosciuta è il profumo che lo contraddistingue. Ogni puntata un episodio del viaggio, gente da aiutare, situazioni da sfangare, pagnotta da guadagnare. A metà stagione quella che riassume quanto accaduto, giro di boa e un'altra decina di puntate fino alla struggente conclusione.
RispondiEliminaOttimo il doppiaggio in italiano (unico presente tra le varianti in 5.1) che ho alternato con l'originale giapponese sub-ita quando mi sembrava il caso. Serie in crescendo e a parte un paio di puntate forse troppo surreali, non sbaglia un colpo. Mi è capitato di divorare anche cinque episodi di fila, soprattutto per colpa di Netflix che riparte al volo saltando metà titoli di coda e sigla iniziale, ma ripeto, con una decina d'anni sulle spalle immagino sia conosciutissima e non aggiungo altro a parte di recuperarla a chi non l'avesse ancora fatto come nel mio caso.
Conosco di nome perché di questa serie c'era su PS2 il tie-in fatto dalla combriccola di Suda51, una sorta di precursore di No More Heroes abbastanza difficile da recuperare - e infatti non m'è mai capitato di giocarci :/
EliminaLe scenografie dei combattimenti sono molto particolari, ben realizzate, sempre diverse, se fosse riuscito a riprodurre anche metà del fascino di quei momenti, lo recupererei anch'io :sisi:
EliminaSbirciando un elenco ho notato che tra le nuove uscite su Netflix, stanno iniziando a spuntare anche film abbastanza recenti. Alcuni di questi ultimi non sono niente male. Alcuni di questi alcuni già dati altrove, ma tant'è, il passo avanti è presente.
RispondiEliminaIn effetti qualcosina più del solito sembra esserci, dal 2013 in su. Elisyum ad esempio non l'ho visto, magari come bluckbusterino non è malvagio.
Eliminasto guardando Cowboy Bebop anime antico quanto famoso, antecedente il Samurai citato nei commenti precedenti. Ambientazione dove futuro e passato s'intrecciano, perfetto per storie "noir" nello spazio.
RispondiEliminaDiciamo che, da quel che ho capito finora, si tratta di una serie d'autore che non si perde in preamboli o tenta di offrire spiegazioni su quel che ti mette davanti. Ogni episodio inizia e finisce in modo netto, tagliato con l'accetta. Ti prende per il collletto, ti lancia dentro, a quel punto sta a te ricevere quel che riesci. All'inizio mi ha spiazzato, sembrava arroganza malcelata, poi ho capito che anche fosse poteva permettersela e ora (pro)seguo in religioso silenzio :sisi:
Cowboy Bebop e' a memoria l'ultimo anime per cui ho speso dei soldi, e' praticamente perfetto e chi dice il contrario gli sputo in un occhio :sisi:
EliminaMolti criticano l'adattamento italiano (ad opera di Dynamic se non ricordo male) ma a me non sembra cosi' male - successivamente rieditato per mantenere il lettering japponese dove possibile e imho peggiorato, pero' non e' che cambi molto.
So che il team di CB si e' riunito per una serie anime con dei samurai nel medioevo japponese che mi dicono essere dello stesso livello, ma io non l'ho mai guardato. C'e' poi quella porcata di Wolf's Rain che era stata pubblicizzata come "il team di Cowboy Bebop si riunisce per una una nuova serie" quando poi del team di Cowboy Bebop c'erano tipo un doppiatore, un runner e quello che portava i caffe' :asd:
Tornando a Cowboy Bebop per quanto mi riguarda e' praticamente perfetto per tratto, animazione, colonna sonora, ambientazione, e livello di qualita' che si mantiene alto dalla prima puntata all'ultima. Purtroppo sono solo 27 episodi (mi pare) ma nessuna puntata e' inutile. Per quanto riguarda lo script, raggiunge un equilibrio raro tra cose dette e cose non dette. Oltre le vicende dei protagonisti, c'e' tutto un sistema solare dietro di cui per ogni evento accennato nelle puntate si vorrebbe sapere tutta la storia. Di piu' non dico perche' rischio lo spoiler, ma sono felice di tornare sull'argomento se capita.
La serie che citi sui samurai è quella di cui ho parlato un paio di commenti sopra questo (Samurai Champloo). In pratica ho visto le serie in ordine inverso alla creazione e stima dell'internet a quanto ho capito. A me è piaciuta tantissimo, anche se è più convenzionale nel tema ed esposizione di questo CB (inizio, fine, nulla di irrisolto in ogni episodio), mi ha fatto abbastanza sognare perché quel periodo lo adoro e i personaggi sono perfetti da immaginare in situazioni sempre diverse (oggi pensare di andare da un villaggio all'altro risolvendo roba la vedo dura in qualsiasi parte del mondo). Citando un utente di TFP forum di cui ho intravisto un commento in proposito (ma usandolo al contrario) preferisco Goemon a Lupen, non per questo sono incapace di riconoscere la roba buona quando la vedo e in effetti questo CB ha dello straordinario. Anche senza analizzare i dettagli, il solo fiato sospeso e la sensazione che spesso non ci sia via d'uscita (e altrettanto spesso in effetti non c'è) tiene incollati. Oltre a tutto quel che di positivo citavi nel commento, ottima la cosa dell'equilibrio in effetti è proprio così.
EliminaRiguardo il doppiaggio in ITA, buono ma personalmente rigetto il protagonista che ha la voce di Chandler di Friends è per chi c'è cresciuto è dura riuscire a staccare l'associazione.
Tra l'altro su Netflix è proprio arrivato Friends che per la prima volta potrò vedere in originale, magari "riscrivendo" mentalmente la voce, forse rimediando in parte al fastidio.
Comunque le altre voci sono ottime e si va di doppiaggio ita a prescindere.
Gli argomenti sono forti, infatti non ho capito (avuto voglia d'informarmi) se li hanno dati in tv perché finora (sono ancora sotto il decimo episodio) tra bimbi assassini, bulbi oculari bistratti, alcol e gioco d'azzardo come se piovesse, omicidi splatter, i temi trattati in crescendo per violenza e base politicamente scorretta, non riesco ad immaginarli trasmessi in tv in particolar modo nelle serate del tempo che fu.
Comunque abbiamo trovato un altro punto d'incontro su robe di qualità, buonerrimo così :sisi: Vado avanti, ora sono ancor più curioso di sapere come si evolverà la situazione.
Ah ecco mi pareva. Samurai Champloo semplicemente e' arrivato in un periodo in cui ormai mi ero disinteressato agli anime (beh alla tv in generale). Poi per quanto il medioevo giapponese mi piaccia tutti sapete ormai che lo spazio e' il mio grande amore :ahsisi:
EliminaCowboy Bebop ando' in onda su MTV dei tempi che furono, mi pare che facessero una prima serata di anime una volta a settimana - potrebbe essere stato seconda serata pero', erano i tempi del liceo e vatti a ricordare.
Non ho mai fatto caso che Spike ha la voce di Chandler lol, anche se vedevo Friends non ero cosi' un appassionato da riconoscerlo.
Dove sei arrivato a vedere? Puntata preferita fin'ora?
Su Netflix la visione è a rullo continuo, cioè se lasci scorrere in automatico la visione, va da una puntata all'altra saltando la sigla iniziale e quando chiudi, a prescindere dal punto, ripartirà esattamente dal secondo in cui hai lasciato. Questo per dire che in generale ho smesso di notare i numeri delle puntate, di alcune serie mi sono ritrovato all'ultima senza saperlo lol.
EliminaDa ora in poi starò più attento, anzi butterò giù pure qualche riga a caldo ci fosse da dire :sisi:
A pensarci finora più che puntate nel complesso mi hanno colpito le situazioni nel loro piccolo, ad esempio le comparse, il finale inaspettato della prima, la venditrice di animali, la camionista spaziale dal nome misterioso che ha messo a rischio il proprio prezioso mezzo su cui ruotava tutta la sua vita, il bimbo vecchio. Sicuramente mi ha colpito la puntata dove si racconta per la prima volta il passato del protagonista.
Dovrei essere intorno alla decima, comunque come dicevo, da ora in poi ci starò più attento :sisi:
Riguardo la voce c'è l'aggravante nel mio caso di seguire in parallelo anche "Trigun" il cui protagonista ha la voce di Ross sempre di Friends, insomma scompensi sensoriali come neanche quelli creati dalla buonanima di Tonino Accolla e i millemila personaggi tutti con la stessa voce.
Riguardo lo spazio, anch'io l'adoro come ambientazione, ma sono per una versione più pura senza contaminazioni, futuro senza compromessi con il passato. Ultimo anime in tema di cui mi sono innamorato è Sidonia. Se capiti su Netflix ti toccherà almeno tentare di vederlo, per forza :sisi:
Anche se mi interessasse, per me netflix e' improponibile per via del mio internet del terzo mondo. Sono digital divided ormai :asd:
EliminaSe le puntate le manda in ordine, quella con la camionista e' verso la fine della serie mi pare di ricordare - di sicuro nella seconda meta'. La venditrice di animali proprio non mi ricordo chi sia :ahah:
Lo spazio di Cowboy Bebop imho regge perche' e' ancora una versione "low tech" dell'era spaziale. L'uomo si e' spostato solo all'interno del nostro sistema solare ed e' interessante vedere come i nostri pianeti - per lo piu' inabitabili - vengono riimmaginati. Peccato che la storia di Faye sminchi un po' la linea temporale :asd:
Ho controllato sono alla decima su 24 credo. Le ultime viste, quella del satellite che disegnava sulla Terra che introduce un nuovo personaggio e un pezzo del passato di Jet. Bizzarro come si senta il bisogno di raccontare qualcosa si lui solo ora.
EliminaCome le altre situazioni, non si sa come andrà a finire lo psicodramma con ex finché non arrivano i titoli di coda. Non spoilero, però diciamo che per un attimo ho pensato che non sarei stato d'accordo con lui, invece poi sì.
Ci sono momenti, anche brevissimi considerando la durata media della puntata sotto la mezzora che secondo me definire "struggenti" non è esagerato. Ti lasciano appeso con il fiato sospeso dimostrando la bravura di chi sa raccontare e riesce a farti interessare a qualcosa o a qualcuno in una manciata di minuti. Il talento della rappresentazione.
In quest'ultima puntata c'è un susseguirsi esasperato di cambi d'inquadratura. Considerando che finora non ha mai sbagliato, il fatto che alcuni (ad esempio primissimi piani di lei al bancone che versa da bere) sono troppo veloci da sembrare un errore d'animazione, in realtà credo siano una scelta. Momento straniante. Il resto sono inquadrature perfette.
Sicuramente nell'animare questa serie si sono ritrovati in uno di quei momenti creativi unici dove le combo d'idee sono arrivate una dietro l'altra e assieme, alla fine, per ora, una migliore dell'altra. Ci sarebbe anche la colonna sonora, ma ho i timpani di cartone e una mancanza di cultura drammatica e non riesco a capire dove tocca cosa. Dico solo che la sigla finale (che netflix lascia perché dopo ci sono le anticipazioni, quindi "parte del prodotto") è davvero ottima per accogliere i pensieri dopo la vagonata di emozioni dell'episodio. Il rilassamento di una sigaretta (che non posso più fumare) mentre si ripassano gli ultimi istanti. Insomma, grande anime, per ora qualità in crescendo.
Riguardo lo streaming di Netflix considera che è molto tollerante. Adesso non ho sotto mano i pesi in download, ma ha una forbice molto ampia. A costo di dartelo di qualità medio bassa il flusso regge anche su connessioni sfigatissime. Ovvio che il massimo lo da a colpi di 3GB+ l'ora per ultraHD, ma può anche stare sotto 1GB ed offrire ugualmente un prodotto decente.
EliminaTieni anche in considerazione che c'è il mese gratuito di prova :sisi:
Ho visto la puntata doppia, alla ricerca di Giulia e Faye. Leggermente troppa enfasi nella parte di Giulia in base alle informazioni date, cioèchicazzè? xD Si capisce che è importante, è disposto a lasciare tutto anche solo per un vago indizio, ma da spettatore è un po' forzata. Il resto tutto molto intenso.
EliminaCerto che se uno è un po' giù, tra gente depressa che ha perso fiducia nel mondo e robe che vanno male ogni 3x2 non gli tirano su il morale .D
Uscita una nuova serie, robottoni, invasioni dallo spazio. La prima puntata è graficamente ottima, personaggi pronti a diventare dei miti. Molte potenzialità. Vedo almeno un altro paio di puntate e ne parlo. Originale Netflix, Kuromukuro.
Ho visto Good Morning Call commediola di ggiovani super-japan che finché resta in ambito spiritoso (per capirci tipo alla lontanissima "LoveMeLicia" con Cristina D'Avena che in carne e ossa scimmiottava l'anime dove qui si scimmiotta un manga o quel che è), può strappare qualche sorriso e curiosità considerando quant'è esagerato nella rappresentazione. Non macchiette, depiù.
RispondiEliminaInvece, nel momento in cui sconfina nel puro psicodramma da teenager, provoca un po' d'orticaria perché è scontato, le situazioni si ripetono e io dei quasi diciottenni che mi parlano d'ammore con quel tono seriosissimo, con tutto il rispetto per quell'età, le illusioni, contraddizioni, presunzioni che giustamente si porta appresso, proprio non li reggo. Le telenovelas jap anche no. In oriente, al limite, lasciatele fare ai coreani.
Nel complesso è un buon prodotto, ripeto, secondo me quando diverte come un cartone animato d'annata lo fa bene, almeno se si regge il lato rosa della vicenda. Per il resto bisogna tipo essere coetanei altrimenti rimbalza via che neanche un ventenne che si guarda la terza stagione di OspiZio.
Netflix per me ha vinto ancora ("in collaborazione con..." ma a far scattare l'applauso basta). Ribadisco speranza, voglio altre produzioni orientali sottotitolate in lingua umana, dai! \ò/
Thriller ai confini, ossia "indagini poliziesche in Europa". Ho visto o sto vedendo seguenti serie tv:
RispondiElimina- River: Prende il nome dall'ispettore protagonista, mentalmente disturbato, ma non al punto da non poter svolgere il suo lavoro, almeno finché la sua collega non muore davanti a lui e lo lascia solo con la sua follia. L'indagine, filone principale, è su questo omicidio.
Tra alti e bassi a me il protagonista ha toccato. Credo anche che sia l'unico modo in cui questa serie è in grado di funzionare, cioè se lo spettatore riesce a provare empatia per il protagonista e le difficoltà mentali che affronta. Il punto centrale della questione, filo conduttore, è nel discorso che fa alla dottoressa nella seconda o terza puntata quando dice che non basta essere un buon poliziotto, ma bisogna anche riuscire a fingere di essere normali, il mondo non accetta umani rotti, devi avere determinati comportamenti, la professionalità non basta.
Se questa sorta di "autismo funzionale" è un tema che tocca, si va avanti nella visione, altrimenti, secondo me, arriva come una sequenza di piccoli momenti in cui si scoprono piccole cose, intervallati da altri in cui non succede nulla e non si vede niente a parte il viso contratto e affranto del protagonista.
In sostanza, oggettivamente è tutto troppo lungo, lento, quindi credo sia facile stancarsi. Non lo consiglierei solo per questo motivo.
La vicenda ha senso, il colpevole/i arriva/no e alla fine ci sono dei colpi di scena inaspettati o perlomeno non del tutto telefonati. Ma bisogna arrivarci.
- The Bridge La serie originale: Vista una puntata. Immagino che il sottotitolo sottintenda che esiste una serie non-originale più famosa. La vicenda parte da un omicidio con un cadavere su cui hanno competenza entrambi i distretti al confine tra Svezia e Danimarca. Il doppiaggio soltanto italiano non aiuta l'immedesimazione. La storia sembra interessante (il super maniaco che tiene in scacco tutti per un misterioso motivo), ma mbho, parte piano e sul momento mi ha spinto a provare qualcos'altro.
- Happy Valley: Vista la prima ottima puntata. Manchester, provincia, campagna. Protagonista matura, sergente non convenzionale. In sintesi, figlia morta tanti anni prima, vicenda che riemerge per vie traverse, su più punti. Personaggi coinvolti che all'improvviso entrano in gioco anche attraverso un crimine articolato che immagino farà da filo conduttore alla stagione. Mi piace, seguirò questa nei prossimi giorni.
Oggi su Neflix Stranger Things, serie tv dal citazionismo estremo degli anni 80. Stasera tentativi di visione.
RispondiEliminaHo finito di vedere la prima è mi è scappato un accenno di applauso. Ho votato con cinque stelle sull'onda dell'entusiasmo. Più che altro il tempo è volato e non gli ho staccato gli occhi di dosso per un attimo. Ha un buon ritmo, tutto appunto anni '80. Era questo uno dei segreti di quel tempo, la gente si annoiava facilmente e dovevano tenerla incollata. Si lavorava principalmente su questo aspetto e se qualcosa non andava in fase di montaggio, veniva tagliata. Ritmo serrato che non vuol dire esagitato, ma privo di pause inutili se non quelle che permettevano di bilanciare la tensione. Succede qualcosa anche quando non succede nulla a differenza di tanti altri prodotti "moderni". Speriamo regga, ecco ormai conta solo questo perché l'inizio in ogni caso determina il merito della sua esistenza nel 2016.
EliminaStranger Things finita del tutto. Ottima riproduzione in tutto e per tutto dello stile e della capacità di raccontare del periodo d'oro anni '80 Fantastica serie nella sua semplicità.
EliminaNote a caso:
- In passato ho difeso il doppiaggio ita, ma qui è proprio indifendibile anche se non mi fossi convertito all'originale.
- I protagonisti sono bravissimi. Anche l'aspetto è particolare, gli adulti sono uno più brutto e disfatto dell'altro (con una Winona Ryder che ritorna grande protagonista) e credo che Eleven sia l'unica bimba al mondo a cui stanno male i capelli non-rasati in testa.
- Il modo in cui è raccontato ricorda le storie da ragazzini perché riesce a stabilire, rispettare e farti rispettare, il patto di sospensione dell'incredulità. Sai che razionalmente quei comportamenti sono insensati (ad esempio vedi la ricostruzione in palestra fatta di notte, surreale a dir poco), però lo assecondi perché riconosci che sta tentando (e riuscendo) ad intrattenerti. Almeno a me ha fatto questo effetto.
Serie tv sincera con dei regazzini protagonisti, non sempre il massimo, anzi spesso più un'operazione dedicata a quell'età che altro. Forse anche stavolta, ma parla al bimbo dentro e secondo me riesce a farsi ascoltare. Una bella sorpresa. Se si ama almeno un po' il prodotto di quel periodo, ri-prodotto al meglio, credo possa essere addirittura considerato uno dei validi motivi per abbonarsi almeno un mese a Netflix.
RispondiEliminaEnnesimo mese gratis di Infinity, ho visto Babel di Inarritu (quello di Gravity). Il film dello 'sticazzi', con tre/quattro storie parallele collegate forzatamente, ma con punti di contatto lapalissiani, a comporre un intreccio banale; ci sarebbe una sorta di fil rouge tematico sulla 'incomunicabilità' tra persone per i più disparati motivi (culturali, generazionali, linguistici), ma per quanto il titolo stesso lo voglia sbandierare risulta sviluppato piuttosto superficialmente, più un pretesto che altro.
In proporzione, le due ore e venti di durata sembrava non finissero mai, troppa regia per amor di regia e poca sostanza.
Non ci sono stazioni spaziali e astronauti alla deriva, ma anche quest'altro film è un po' di nulla cosmico molto ben girato.
Ah c'è anche su Netflix; per rendere l'idea di cosa tratti, così magari incuriosisce per un'eventuale visione:
Eliminaa Brad Pitt è morto un figlio nella culla. Parte così insieme alla moglie, Cate Blanchett, per un viaggio di riflessione in Marocco con l'idea di ricostruire il loro rapporto incrinato; lei viene colpita gravemente da un proiettile in pieno deserto, esploso per gioco da un ragazzino marocchino scemo che stava provando il fucile nuovo mentre faceva pascolare le capre insieme al fratellino. Mentre Brad e Cate stanno godendo questa bella vacanza di piacere, la badante messicana che in America teneva d'occhio gli altri due figli piccoli della coppia ha la brillante idea di portarli con sé in Messico per assistere al matrimonio tradizionale di suo figlio... finendo tra una cosa e l'altra per perderseli nel deserto.
L'altra storia è nientemeno quella della figlia del cacciatore giapponese che aveva regalato il fucile che ferirà Cate Blanchett ad una guida marocchina che poi l'avrebbe venduto al padre dei pastorelli cecchini per caso. Trattasi di Rinko Kikuchi, nel ruolo di irrequieta sedicenne sordomuta a cui è da poco morta suicida la madre, che va in giro per Tokyo senza mutandine facendo vedere la passerina un po' a chiunque.
Ho fatto la follia e sono andato a vedere il nuovo Ghostbusters. Copio/incollo quanto scritto in una chat:
RispondiElimina"Ora, il punto è questo: laggente dell'internetto questo film l'ha criticato DAL principio PER principio, indipendentemente da quello che sarebbe stato il risultato finale e anche se il primo impatto al tempo della presentazione fu negativo anche per me a posteriori potrei dire che non è poi così malvagio; il problema è che i dialoghi fanno cagarissimissimo e una commedia dove non si ride è una commedia che ha un pesante problema di fondo. Chissà, forse con un eventuale seguito potrebbe anche ingranare ma come partenza non è che sia proprio il massimo, ecco."
Aggiungo che un buon punto di vista lo dà anche il Doc Manhattan nel suo post di recensione senza spoiler, dove però lui ci va giù un po' più pesante con la stroncatura.
Su Neflix:
RispondiElimina- Finita la nuova terza stagione dell'uomo cavallo Bojack Horseman. Ancora capacità grandiosa di riportare la vita quotidiana attraverso animali antropomorfi credibilissimi anche mantenendo intatte le loro singole caratteristiche (ad esempio, c'è un'intera puntata ambientata in una città sottomarina dove convivono abitanti naturali e terresti immigrati.
Di per se questa stagione è la fucina del dolore. Non ricordo altre animazioni capaci di offrire aspetti dell'essere umano in modo così semplice e profondo. Nel complesso sembra una stagione abbastanza inconcludente. Ci sta. Anche questo credo faccia parte dell'essere umano di cui sopra. Bella e consigliata come le altre.
- Continuo a guardare Cowboy Bebop, una al giorno, sono agli sgoccioli. Mi mancherà molto.
- Ho provato a riguardare qualche puntata di Friends. Le voci originali cambiano parecchie percezioni, in positivo. Semmai non ricordavo parlassero così tanto di sesso. Riferimenti, continui doppisensi, strano, la ricordavo molto più anni '80 come sitcom.
- Cosmos: A Spacetime Odyssey (trasmessa la prima volta nel 2014) riedizione del famoso e anticherrimo documentario di divulgazione scientifica presentata da Neil deGrasse Tyson, famoso astrofisico americano.
In sostanza è splendido. Già nella prima puntata un paio di passaggi mi hanno letteralmente levato il fiato. Vertigini. La guardo nella calma della notte afosa delle prossime settimane, contando anche sul fatto che poi alzando la testa posso vedere live gran parte di quello di cui parlano. Oddio, "vedere", magari volgere lo sguardo più che altro, il resto lo mette la testa tra ricostruzione e fantasia, risorsa potente che siamo capaci di sfruttare non a caso.
( In tema, dal punto di vista videogiocattologico, la settimana porssima come esperienza parallela, in uscita c'è anche No Man's Sky viaggio nello spazio finto ps4, ma l'accostamento a livello di sensazioni mi sembra troppo distante, però non così tanto da non meritare almeno menzione tra parentesi).
Sto provando anche altro, ma finché non decollano da spingermi a trovare la voglia di parlarne, rimando gli accenni.
Sempre su Cosmos la seconda puntata parla dell'evoluzione, volevo mandare avanti per tornare nello spazio, ma non ci sono riuscito e l'ho vista tutta. Capacità di raccontare fantastica. Quando mi stavo stancando e ha accennato al fatto di entrare in un'altra ala dell'estinzione, ho avuto un attimo di perplessità cancellata dal "...ma questo la prossima volta". Ritmo perfetto.
EliminaQuando alla fine si arriva su Titato m'è partito un sussulto. Che spettacolo, pioggia e laghi a base d'idrocarburo, superfici solide d'acqua ghiacciata, potenziale vita aliena. Su un ambiente del genere c'è da fantasticare per mesi.
Poi ho visto quella che parla delle comete. Ogni volta che sono mostrate le dimensioni dove "miliardo" è una misura costante delle distanze, si rimette in discussione tutto quello che abbiamo intorno. Meraviglioso. Stanotte si continua.
sto riguardando Friends dopo anni (decine di...). Inizia a diventare realmente divertente dalla quinta stagione, forse proprio la quinta è l'apice. Lo (ri)scoprirò se continuo. Purtroppo mi ricordo quasi tutto. Attori perfetti, scrittura fantastica, come sitcom è inarrivabile nella sua semplicità. Immortale come Frasier che la maggior parte degli spettatori italiani ignora.
RispondiEliminaLe Olimpiadi non sono state male, gran bei momenti ad aver voglia di beccarli a certi orari.
RispondiEliminaIl migliore per me credo sia stato il bronzo nei tuffi, bronzo(ro) all'ultimo per Tania Cagnotto, con in allegato il siparietto della proposta di matrimonio cinese che puzza di poca spontaneità, ma non avendo seguito il resto della vicenda non commento oltre.
Alcuni sport continuano ad essere poco televisivi, illeggibili come judo dove risalta la presa all'accappatoio e solo se tecnici esperti si riesce a cogliere realmente la bravura degli atleti.
O la scherma che è tutto un accendersi di lucine che difficilmente restituiscono qualcosa di realmente coreografico tipo Zorro e i tre Moschettieri, come in realtà dovrebbe essere in un mondo ideale.
Nel tiro a segno a prescindere dallo strumento utilizzato (che non a caso non chiamo "armi" perché di fatto sono WiiMote), continua a infastidirmi la presenza di tanta tecnologia al punto da renderlo così poco umano e poco adatto a una prova olimpica.
Mi ha stupito il calcio femminile. Mi sono ritrovato a guardarlo con piacere (com'è possibile che in un mondo di maschi che adorano la palla, non sia popolare?).
Tirano poco in porta, ma hanno grandi capacità di mira in fase di passaggio/cross (forse perché in genere quei tiri non sono intercettati). Faceva moltissimo PES letto in questo contesto.
Potrebbe essere la svolta, ciò che potrebbe riavvicinarmi al calcio ci fosse un modo per accedervi settimanalmente dopo essere stato rimbalzato dallo schifo del campionato "italiano" (ormai sempre meno italico) e l'abbiocco bionico provato durante gli Europei :sisi:
LOL il calcio femminile è improponibile, già può essere noioso quello maschile ai massimi livelli, figuriamoci giocato al rallentatore, con tiri fiacchi e molto meno agonismo.
EliminaIl meglio delle olimpiadi per me è stato il beachvolleyball maschile, i nostri Lupo e Nicolai hanno fatto delle partite incredibili contro la Russia, stanotte tardissimo/domattina prestissimo si giocano l'oro contro i brasiliani; sono stati molto bravi anche gli altri due italiani, purtroppo ci siamo incrociati ed eliminati tra noi - le skyball di Carambula :ahah:
Il giardino delle parole (su Netflix)
RispondiEliminaFilm d'animazione giapponese che racconta l'incontro casuale di due persone.
Quarantacinque minuti di buoni sentimenti umani in cartone animato.
L'argomento dal mio punto di vista non è il massimo e non per la sua (a)normalità, ma perché basta poco, come ad esempio invertire i ruoli, per ribaltare anche le percezioni ricavate.
Comunque le sensazioni che riesce a trasmettere riguardo il rapporto tra due persone sono riprodotte in modo splendido, come le animazioni così ricche di dettagli che si fa fatica a crederci. Per questo merita la nostra attenzione e quella di brava gente si trovasse in spazi limitrofi durante la visione.
Il titolo l'ho riportato in italiano perché è ben doppiato nella nostra lingua, anche se ho preferito di gran lunga vederlo in giapponese con sottotitoli. La differenza più evidente è nell'età della voce della protagonista che nella nostra, anche per via di percezioni più facili da ricavare, arriva più matura come anagraficamente dovrebbe essere, ma non è detto sia del tutto corretto.
Non aggiungo altro per evitare spoiler, neanche il trailer che sconsiglio di vedere perché considerando la durata, si tratterebbe di rovinarsi inutilmente la visione.
Riassumendo brutalmente (in numeri): come rappresentante e generatore di sensazioni umane 9, animazioni 10, argomento trattato 6 su 10.
Questo mese su Netflix hanno aggiunto mi pare tre lungometraggi giappi di cui uno è questo e lo volevo recuperare e un altro è Wolf Children di cui anche mi hanno parlato bene. Al prossimo mese di Netflix che faccio li guarderò entrambi
EliminaOttimo, finalmente qualcun altro con cui confrontarsi su questo catalogo ^^
EliminaSì, esatto insieme ad "Ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno" (il titolo vero, non è una battuta, anche volendo) e un altro ancora che mi sfugge.
Questi sono ottimi link ita dove cercare le uscite:
- netflixlovers
- allflicks
Su Netflix
RispondiElimina- Jim Jefferies: Freedumb per l'angolo stand-up comedy.
Premesso come al solito che a seconda delle sensibilità si ride meno considerando che alcune battute possono arrivare agghiaccianti (tra l'altro spiega perché sia così e coglie l'occasione per raccontare aneddoti interessanti sui suoi spettacoli), credo sia una delle migliori performance stand-up comedy che abbia visto su Netflix e ne ho viste davvero tante. La maggior parte dei ragionamenti sono sensati anche fuori dalle battute che li accompagnano, ovviamente con tutti i limiti del contesto "fuori dalle righe" in cui li presenta. Recita benissimo, tiene incollati. Davvero bravo.
Ci sono molte contraddizioni nel modo che abbiamo di indignarci (c'è un passaggio interessante anche su questo), però dobbiamo avere la libertà di farlo perciò se il massimo che riuscite a sopportare in quanto a "volgarità" o citazioni anatomiche è un "buciodecuilo" tappato da un Fazio con la mano sulla bocca a una Littizzetto, lasciate stare. Ma se capaci di andare oltre, magari tentando di allargare gli orizzonti limitati della satira italica (ma anche amerikana considerando le critiche che riceve), è consigliato.
- FRIENDS per le sitcom vintage
Ho finito il ripasso. Non è facile fare una stima generale perché a volte la qualità cambia da un episodio all'altro.
La quarta, quinta (probabilmente la migliore in assoluto), sesta stagione secondo me sono quelle più degne. Loro sono maturi a differenza delle prime tre dove manca qualcosa nei tempi e nei modi in cui interagiscono e nelle tre finali dove erano palesemente stanchi. Nella parte centrale gli autori sono spesso brillanti, danno il meglio di se.
Poi le robe iniziano a ripetersi, alcuni personaggi si evolvono tropo, altri perdono senso e devono darglielo forzatamente, inizia il declino, anche se resta in piedi dignitosamente in qualche modo.
Nella parte finale c'è una fase stanca normale (sono dieci stagioni da 24 episodi) e soprattutto alcuni personaggi (Phoebe) o situazioni (vicenda romantica di Joey) non hanno più niente da dire o non hanno proprio senso a quel punto.
Viste di seguito si nota anche l'evoluzione fisica, la più evidente lo sfascio di Chandler che cambia peso come cambiasse scarpe. Resta una delle migliori (la migliore?) sitcom a base coinquilini, conviventi, amici, di sempre nonostante l'età.
Considerando quante puntate sono (più o meno 24x10), dovessi consigliarne la visione punterei sulle stagioni centrali, poi eventualmente tornando indietro se incuriositi da ciò che potrebbe essere accaduto prima o proseguendo finché si regge. In ogni caso partire dal centro.
- Star Trek serie che manco mio nonno
(prima serie completa e a giorni aggiungeranno le successive più i film).
Ho visto la prima gran bella puntata (seguita dalla seconda ottima e terza buona puntata), di questa serie che ho seguito sempre a caso quando capitata in tv e mi è rimasta più impressa di almeno altre dieci prime puntate di roba recente.
Nonostante l'ingenuità di fondo ad esempio con un Kirk impomatato che recita impostato (come fa Joey di Friends citato prima quando scimmiotta il recitare "male" da incapace qual è) che non può che suscitare tenerezza, le comparse sfatte e spaziali improbabili che manco il mio macellaio di fiducia mentre divide un quarto di bue o le scenografie in cartongesso. La (ri-)amo già tantissimo.
Davvero gran bella. Mi sembra di leggere quei racconti di fantascienza venduti in un angolo sfigato dell'edicola di cui ora mi sfugge il nome. In ogni caso è come tornare ragazzi, la fantasia vola e può essere solo un bene, più che altro scoprire che funziona ancora nonostante la vita spesso imbruttisca dentro
--- Hanno aggiunto diversi film coreani. Nei prossimi giorni ne guardo qualcuno. Intanto per le novità uso il solito sito, dateci uno sguardo nel caso: allflicks.net
Su Netflix ho iniziato a vedere Mobile Suit Gundam, a quanto pare mai visto, non so bene per quale motivo, forse non veniva trasmesso da noi?
RispondiEliminaE L'attacco dei Giganti di cui ho sentito parlare ovunque, ma anche questo prima d'ora mai visto. Sanguinolento e inquietante.
E come accennavo nel post di ottobre sto continuando a vedere Star Trek. Ieri Kirk combatteva contro un mini Godzilla. Uomo parecchio affascinante anche quando si rende ridicolo picchiando le orecchie di gomma di un rettiliano. L'idea che tra un po' quando riguarderò i film lo incontrerò vecchio, peggio della versione già discutibile di T.J. Hooker, mi mette addosso parecchia tristezza. Forse perché a suo modo rende più tangibile il tempo che passa anche là dove immaginavi che l'uomo non fosse mai giusto prima. Invecchiare è davvero una merdah a prescindere .(
Mobile Suit Gundam ha una storia abbastanza controversa con l'Italia.
EliminaQuello che e' successo, e' che negli anni '80, dato il successo che stavano ottenendo le serie animate giapponesi sulla rai, i canali privati iniziarono a cercare un'alternativa da proporre, e chiesero ai produttori di Gundam degli episodi demo per valutare la possibilita' di una trasmissione in Italia. Questi japponesi, entusiasti del fatto che il loro prodotto ricevesse attenzioni dalla terra di Verdi e Leonardo, gli inviarono tutta la serie da visionare senza particolari senza particolari cavilli perche' di un popolo con questa storia di sicuro ci si puo' fidare. Quindi le suddette televisioni private si trovarono tra le mani una serie tv completa praticamente gratis, e decisero che tanto valeva mandarla in onda.
Quindi negli anni '80, Gundam ando' in onda in Italia per la prima volta. Fu anche l'ultima, perche' i japponesi non amano farsi sentire un po' stupidini, e a quel punto, oltre a lanciare una causa legale (che comunque si risolse a favore dell'Italia perche' carta canta) l'hanno presa di principio e decisero che sarebbero morti prima che Gundam sarebbe arrivato di nuovo in Italia per canali ufficiali.
Riguardo a Star Trek, la puntata di Kirk contro il mini Godzilla curiosamente e' l'unica che mi riesco a ricordare delle mie sere da fanciullo davanti alla tv
Beh quella scena è così ridicola che ha fatto il giro in tv e su internet, per cui ce l'ho presente anch'io che non ho mai guardato quella roba :sisi:
Elimina@Koji non sapevo nulla, tutto molto interessante :sisi:
EliminaRecuperate Star Trek, merita anche oggi (guerra persa come manco Battlestar Galactica xD)
Riguardo cose viste, ho terminato la prima e unica stagione de L'attacco dei Giganti, anime famoso stando all'internet. L'ho guardato in tre serate, 25 puntate, le prime quindici assieme. Mi pare sia sufficiente per capire quanto l'ho gradito .)
In pratica sono i robot della nostra infanzia in carne e ossa (gigante) con ciò che ne consegue a livello visivo. La vulnerabilità dei protagonisti e il desiderio di rivalsa tirano la carretta dall'inizio alla fine.
Va beh, come dicevo è famoso basta cercarlo e si trova tutto ciò che occorre sapere.
A me è piaciuto molto, cruento il giusto, scene d'azione, colpi di scena, non avrei chiesto di più.
Visto Batman vs Superman.
RispondiEliminaCome avevo vagamente sentito, tra vociare e marzullame notturno, si prende troppo sul serio e fa troppa filosofia inutile; tutto parecchio plastificato, ed un pò nello stile dello Snyder di Sucker Punch ogni tanto partono dei videoclip a tradimento. Le motivazioni dei personaggi lasciano perplessi, soprattutto per come il pipistrellone passa dall'odiare tanto Superman, col presunto zampino delle macchinazioni del cattivo, ad esserne alleato.
La presenza estremamente accessoria di Wonder Woman è giusto un messaggio promozionale molto poco subliminale al futuro film sulla Justice League.
La cosa migliore direi che è la scazzottata semi-finale con Batman solista, che fa molto gioco Rocksteady e tra l'altro finisce con l'unica battuta di spirito, che forse è carina o forse lo sembra dopo due ore di seriosità quasi molesta.
Giocando meno, sto usando molto di più Netflix. Ho dovuto recuperare in fretta e furia i film di Star Trek perché dovevano toglierli ieri (mah, a conti fatti non mi sarei perso nulla). Continuo a guardare la serie del 1969, circa una puntata al giorno. Per me ancora piacevolissima.
RispondiElimina- Ho visto la nuova stagione di Black Mirror finanziata da Netflix, il moderno "Ai confini della realtà". Alcuni episodi più riusciti di altri. Mi ha colpito solo il primo dove il "mi piace" facebookiano è applicato alla realtà quotidiana del facciaAfaccia, il resto buh, forse troppo per intenditori sofisticati e probabilmente non è il mio caso.
- Ho visto e realmente apprezzato le dieci puntate di Midnight Diner: Tokyo Stories, ognuna con un episodio di vita giapponese che ruota intorno a questa piccola tavola calda aperta da mezzanotte al mattino. Storie raccontate con una delicatezza rara, è un prodotto delizioso.
Hanno una durata perfetta, intorno ai venti minuti. La sceneggiatura di ciascuno è apparentemente semplice, ma meno scontata di quanto sembri ad una prima occhiata.
Le motivazioni dietro alcuni comportamenti sono molto "giapponesi", ma allo stesso tempo comprensibili e condivisibili anche da noi. Mi ha colpito sotto questo aspetto.
Non è scontato neanche il lieto fine, nonostante l'impostazione delle vicende sia prevalentemente positiva, ne che ci sia, ne che quando presente sia privo di una giustificazione valida.
Mi è piaciuto a livelli di cotta adolescenziale e così lo rivendo. Consigliato a gente dall'indole simile che apprezza ilgiapponesismo nel quotidiano, le vicende delicate che raccontano la banalità umana riuscendo ad esaltarne l'eccezionalità.
- Ho visto alcuni spettacoli di stand-up comedy inseriti di recente. Per citare l'ultimo, Joe Rogan: Triggered . Divertente e tutto sommato meno sboccato di tutti gli altri colleghi visti finora su Netflix, il che non guasta quando devi consigliarlo a qualcuno che conosci. A volte è davvero imbarazzante spingere "live" spettacoli stand-up comedy ^^' Da una parte vorresti lo vedessero tutti, dall'altra devi ammettere di aver riso di determinati (orridi) argomenti .D
Tra l'altro ho notato che se qualcuno sul palco dice un'oscenità e si scusa, il concetto diventa più terrificante perché è come se in quel momento diventasse "vero". Il comico crea una sorta di bolla dentro cui spazio e tempo sono diversi, come se ti parlasse da un'altra dimensione dove tutto è concesso. Una volta fuori, abbandonati i panni del personaggio, ritorna nei suoi e la percezione cambia. Nel momento in cui fa marcia indietro su una battuta, è come se si denudasse per un attimo, l'illusione si rompe e potrebbe sembrare che quelle affermazioni atroci le abbia inizialmente appoggiate sul serio.
Forse in alcuni casi parla troppo velocemente oppure non è chiarissimo a livello d'impostazione delle frasi e ogni tanto mi perdevo. Comunque bel momento, un'ora di concetti divertenti, elaborati e interessanti. Non è il migliore, ma senza dubbio è tra gli imperdibili su Netflix.
- ho visto anche altra sbobba, molti film inutili, spizzicato Star Wars: The Clone Wars di cui avevo sentito parlare, ma mai visto prima. Magari al prossimo entro nei dettagli su quest
I film di Star Trek li avevo visti anch'io (tranne giusto gli ultimi due, credo), non mi avevano fatto impazzire.
EliminaRimango invece in attesa di un commento su Clone Wars perchè è l'unica cosa a tema SW che mi manca ancora da vedere, magari quando sottoscriverò un altro mese a Netflix lo recupererò pure io.
The Expanse, originale Netflix. Serie di fantascienza con dentro Marte come pianeta in espansione, abitanti della cintura in cerca d'indipendenza, la scomparsa di una ragazza misteriosa, un detective con cappello a flada e un pizzico di lostInThespace, oltre ad astronavi meravigliose e credibili città del futuro. Dieci puntate da meno di '45 ciascuna, buono anche nella forma.
RispondiEliminaOggi vedo le ultime, ma è già consiglione sentito, soprattutto per @Koji che di spazio ne sa.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=kQuTAPWJxNo
Ho attivato un altro mese gratuito di Netflix, ne approfittero' per recuperare qualche filmetto, tipo le Tartarughe Ninja :sisi:
RispondiEliminaAnch'io era già da un po' di giorni che volevo attivarmi un altro mese di Netflix, sono a casa per l'intervento al piede.. così oggi dopo aver letto il tuo post ho deciso di farlo e.. mi sono ritrovato un altro mese gratis pure io o.O
Eliminac'era qualche offerta di cui non sapevo, tipo per il Black Friday?
Boh, a me è arrivata una mail in cui proponevano un altro mese. BTW, su Google Play Film per il Black Friday c'è un banner che attiva uno sconto del 75% su un noleggio dall'intero catalogo film, magari interessa.
EliminaGià che siamo a tema Netflix: oggi ho visto The Artist e Wolf Children -che avevo già segnalato in un post più vecchio proprio in questo angolo-
RispondiEliminaThe Artist: miglior film straniero agli oscar 2011, la pellicola narra il declino di un grande attore del muto in concomitanza con l'arrivo del sonoro; girato in 4:3, in bianco e nero e pure muto e con un numero veramente esiguo di battute, il film riesce ugualmente a scorrere via piuttosto bene e ad essere tanto "meta" quanto semplicemente a raccontare la sua storia.
Inutile spendere parole su questa o quell'altra caratteristica in particolare, il film funziona sotto praticamente ogni aspetto, non posso che consigliarlo senza riserve, soprattutto agli amanti del cinema.
Wolf Children: opera di Mamoru Osoda, già autore di Summer Wars e La Ragazza che Saltava nel tempo (devo recuperare anche questi), narra la storia di una donna che rimane vedova con due bambini da crescere che si trasformano in lupo; fantastici sia i disegni che le animazioni, la storia è forse un po' prevedibile ma appassiona perchè il cartone ha comunque un tocco per così dire poetico -ma senza sconfinare dalle parti di Miyazaki, che comunque rimane abbastanza un'ispirazione-.
Sicuramente agli amanti degli anime vale la pena la visione, peccato aver perso la programmazione al cinema a suo tempo ma fu una di quelle proiezioni speciali da tipo 1-2 giorni della Nexo..
proseguo la trafila anime con I Giardini delle Parole: mediometraggio che tratta anche di solitudine ma è prima di tutto una storia d'amore, non entro nel dettaglio della trama perchè la durata limitata della produzione (45 minuti) rende il rischio di spoiler piuttosto alto. Anche in questo caso disegni e animazioni favolosi, il cartone è stato proiettato a Maggio nei cinema in una di quelle proiezioni uniche a cura di Nexo Digital che mancai per la disposizione di un giorno solo.
EliminaCaldamente consigliato.
P.S.: del medesimo autore (Makoto Shinkai, già autore di 5 Cm per Second e Viaggio Verso Agartha) sono stati acquisiti i diritti dell'ultima opera intitolata Your Name che verrà proiettata nei cinema a Gennaio, il 23/4/5; siccome il 23 è un Lunedì magari riesco pure a vederlo.
Il primo l'ho visto ieri, sono d'accordo con quanto hai scritto.
EliminaIl secondo, considerando che a ruoli invertiti la percezione è quella di una perversione in atto, non parlerei di romanticismo, considerando anche la recidività di fondo.
oddio, non mi sembra che l'argomento sia trattato in maniera morbosa e il finale comunque è coerente con la situazione. Però ci sta anche che con il passare degli anni stia diventando sempre più un inguaribile sentimentale, devo dire che è una cosa che ho già riscontrato in più occasioni :asd:
Eliminaieri avevo un buco e ci ho buttato dentro:
The House of Small Cubes: corto animato di una dozzina di minuti dove in un mondo dove il livello dell'acqua continua a salire e le persone aggiungono un piano alla propria casa per poter continuare a sopravvivere, un anziano si tuffa in profondità per recuperare la sua pipa e finisce con il farsi una nuotata nei ricordi. Esteticamente è spartano ma è molto "emozionale". Dateci un'occhiata lo trovate pure sul TuTubo.
Little Witch Academia: cartone di una singola puntata da 20-25 minuti, è un'avventura vissuta da un gruppo di ragazze che frequentano una scuola per diventare streghe. Di base la produzione è un Harry Potter incorciato con le majocco, simpatico anche se un po' banalotto.
Questo episodio a suo tempo ebbe un certo successo e la conseguenza è stata..
Little Witch Academia: The Enchanted Parade: dopo l'interesse destato dall'episodio precedente lo studio Trigger (formato da un paio di ex-membri di Gainax) stese la base per un secondo episodio ma decisero di andare su Kickstarter per raccogliere fondi per poter aumentare il minutaggio e, siccome la campagna fu un successo, l'episodio divenne un mediometraggio di una cinquantina di minuti.
Questa volta le nostre apprendiste streghe sono alle prese con un festival cittadino in cui la protagonista si è messa in testa di voler realizzare qualcosa che faccia vedere alla gente un po' più di buon occhio le streghe ma il tutto sfocierà nell'involontaria evocazione di spiriti maligni e di un titano pronto a distruggere la città. Anche questo capitolo è molto leggero e per certi versi "datato" ma risulta gradevole anche se difficilmente lo consiglierei a chi non è un fan di anime e manga.
La serie ha comunque sfociato in un manga e in una serie in arrivo a Gennaio 2017.
Chiusa -almeno per adesso- la parentesi-anime ho iniziato a guardare Better Call Saul, spin-off di Breaking Bad che era stata resa disponibile l'anno scorso quando il mio mese di Netflix stava scadendo e non sarei riuscito a guardarla in tempo.
Commento quando l'avrò finita.
ho finito da qualche giorno Better Call Saul!, due stagioni da 10 episodi l'una: purtroppo questo spin-off non gode né della studiatissima regia nè dei momenti iconici su cui può poggiare la serie principale -anche perchè dicamocelo, una serie su degli avvocati non può generare quel turbinìo di eventi fuori scala che aveva Breaking Bad- ma i personaggi come sempre sono approfonditi bene e hanno ottimi dialoghi, rendendo la serie comunque interessante e irrinunciabile per chi ha seguito la serie madre.
EliminaI fatti vertono fondamentalmente intorno ai personaggi di Saul e Mike le cui vicende si intrecciano ma non sempre seguono gli stessi binari e offrono situazioni interessanti sia tramite l'interazione con personaggi nuovi che con l'immancabile interazione con alcuni ritorni della saga madre.
La terza stagione arriverà nell'arco del 2017, speriamo non passi troppo tempo.
Special Correspondents: film originale di Netflix di quest'anno diretto e interpretato da Ricky Gervais e con coprotagonisti -tra gli altri- Eric Bana, Kevin Pollack e America Ferrera.
La trama: un giornalista borioso e donnaiolo (Bana) e uno sfigatissimo tecnico del suono in crisi con la moglie al suo seguito (Gervais) devono prendere un aereo per l'Ecuador per fare i reporter "in prima linea" in quanto pare stia per scoppiare una ribellione volta a rovesciare il governo ma il tecnico maldestro per errore butta via la busta con i biglietti e i soldi di sostentamento invece della lettera scritta alla moglie così, per non tornare alla sede del giornale e farsi licenziare, si nascondono in un edificio della zona e iniziano a trasmettere via radio dei servizi fasulli; ovviamente la cosa sfuggirà di mano..
La pellicola è il remake di una produzione francese che originariamente non aveva riscosso molto successo ma Gervais ha deciso di realizzarne lo stesso un remake.. che a sua volta non ha riscosso molto successo, principalmente a causa del fatto che i personaggi appaiono piatti, la coppia di protagonisti non funziona e -soprattutto- il film non ha la causticità tipica delle produzioni di Gervais, pur avendo i suoi momenti. Non un brutto film ma francamente evitabile, a sorpresa l'interprete migliore è quella America Ferrera famosa per Ugly Betty che qui è presente in un ruolo minore.
The Seven Deadly Sins: serie anime esclusiva di Netflix, 1 stagione di 24 puntate e un manga pubblicato in Italia da Star Comics; trattasi di una serie che devo molto a One Piece -gruppo di protagonisti accusati ingiustamenteal centro delle vicende, gag e fanservice a condire, struttura di narrazione "a cicli"- ma con la caratteristica distintiva di essere ambientato nell'Europa medievale, che è un setting tuttosommato non particolarmente sfruttato in mabito manga; funziona? Sì, ma si fa pregare.. nel senso che all'inizio il ritmo è blando e i personaggi sono stereotipati, poi quando quando finalmente ingrana diventa gradevole da seguire -pur con i cliché del caso-, il problema è che ci mette una decina di episodi prima di decollare che su 24 non è propriamente una buona media. Il finale conclude le vicende di questo ciclo lasciando degli interrogativi aperti per gli sviluppi futuri, a quanto ho capito questo dovrebbe essere il primo di tre archi narrativi, speriamo che non venga tirato tutto per le lunghe come sono soliti fare in Giappone perchè lasciata da parte l'introduzione la serie non mi è dispiaciuta.
EliminaLa consiglierei principalmente agli amanti del genere.
io c'ero :sisi:
EliminaAh, mi sembrava che non fosse una roba nuova ma non avevo controllato :asd:
EliminaIn effetti il parallelo che viene fatto con Dragon Ball ci sta se si pensa alla prima serie, tralasciando il simil-Tenkaichi XD
A quello che ho letto in giro quello che si è concluso dovrebbe essere il primo di tre cicli quindi la serie potrebbe accompagnarci ancora per un po'.. nel frattempo ho provato a vedere anche se hanno realizzato dei videogiochi e ce n'è uno fatto da Bamco ma è per 3DS, quindi niente import.
Chiusa quella parentesi mi sono buttato a fuoco su Boris, visto che è una vita che lo volevo recuperare; gli episodi durano 20-30 minuti l'uno perciò la serie la sto facendo fuori a buon ritmo.
Il film lo avevo già visto, mi pare un paio di anni fa, forse poco più.
Boris: la "fuori-serie" italiana è un bel prodotto di intrattenimento, che diverte, è originale e molto "meta"; la prima serie ha palesemente meno fondi ed è stata fatta con una qualità realizzativa inferiore, mentre la seconda e la terza stagione godono della qualità che merita; in ogni caso i personaggi sono divertenti, le situazioni assurde e tutto funziona alla perfezione. Gli episodi durano mediamente 25-30 minuti perciò scorrono via piuttosto in fretta, rendendo il recupero delle tre stagioni anche piuttosto veloce.
EliminaSicuramente una delle migliori produzioni italiane degli ultimi anni, se non l'avete ancora visto buttateci un'occhiata.
nota di demerito per Netflix che di Boris ha acquistato solamente i diritti della serie, mentre invece ci sono anche:
Gli Occhi di Boris: backstage realizzato alla fine della prima stagione, mostra come sia stata realizzata la serie e mette uno accanto all'altro i personaggi del telefilm con i corrispettivi della troupe che l'ha girata -del tipo che l'Arianna Dell'Arti interpretata da Caterina Guzzanti è basata sulla vera Arianna Dell'Arti che era la vera aiuto regista del telefilm-
Boris: Il Film: girato dopo la terza stagione del telefilm, la pellicola riprende personaggi e situazioni della serie e li applica 1:1 al grande schermo, con situazioni tipo René che deve guardarsi le spalle perchè gli parlano dietro per la provenienza televisiva, il doversi confrontare nelle sale con i cinepanettoni, ecc.. Avevo già visto il film tempo fa e mi era piaciuto ma a riguardarlo dopo aver visto la serie guadagna immensamente di più, vi consiglio caldamente di guardarvi prima quella, anche se la pellicola rimane comunque godibile.
Il backstage l'ho recuperato su YouTube, per il film sono dovuto andare di streaming illegale, grazie Netflix.
Tra l'altro il mese mi è scaduto oggi.
Hai ragione, la serie è davvero tra le migliori italiane proprio raccontando il peggio delle nostre serie tv. L'ho recuperata anch'io su Netflix dopo averne sentito parlare per parecchio tempo. All'inizio sinceramente non mi ha preso, è servito un po' di tempo per conquistarmi.
EliminaInteressante la questione del backstage, dovrò recuperarlo.
In questi giorni guarderò il film, sempre su Netflix dove è presente, peché dici che sei dovuto andare altrove?
Ricordo di averne visto degli spezzoni e non mi era garbato, probabilmente perché mi mancava la conoscenza di base della serie, credo funzioni solo da fan che può rivedere ancora una volta i personaggi che ha amato.
Caspita è già passato un mese? Hai fatto in tempo a vedere Stranger Thing?
L'ultimo che ho visto su Netflix è stato OA, serie originale arrivata senza un briciolo di promozione, tutta basata sulla sorpresa che per gran parte delle otto puntate funziona. Appena ho un attimo metto su un commento un po' più articolato, anche se breve per evitare spoiler volontari e involontari.
P.S. ah ecco, il film è stato messo il 23 dicembre, pensavo ci fosse da più tempo
Eliminahttp://it.allflicks.net/film/80153237/