martedì 15 marzo 2016
[diario di bordo] TLoZ Twilight Princess HD
#1: Al lupo, al lupo!
Inizio a scriverne solo dopo 20 ore di gioco, avendolo già ripercorso fino al tempio dell'acqua e poco oltre. Già ci sono tutti gli elementi per soppesare con il senno di poi uno degli storici punti di criticità del gioco: le sequenze narrative e lineari che fanno da transizione tra i primi dungeon.
Ci si potrebbe fermare alla descrizione appena fornitane per giudicarle negativamente, e ci può stare nell'ottica di un design incanalato che in effetti non appartiene ai precedessori tridimensionali (almeno non in una tale misura) e men che meno alle origini bidimensionali della saga; più nello specifico, sono le vere e proprie fattezze di lupo con cui si è obbligati ad affrontarle a renderle più problematiche che caratteristiche.
Il discorso non è dissimile a quello sulla fondamentale noia di cui soffriva Okami; l'animale, rappresentato per lo più realisticamente dal punto di vista del repertorio di azioni a sua disposizione, comporta rispetto al protagonista umano una netta limitazione dell'interazione (anche solo potenziale) con il mondo di gioco e della giocabilità in generale, non avendo accesso a quel tipico set di strumenti che a sua volta sottintende modalità di controllo, di navigazione e di autonoma interpretazione delle opportunità ambientali. Considerando che la varietà di abilità e gadget di Link si sviluppa incrementalmente in un lungo arco temporale, ampie parentesi bloccate per amor di tematicità costituiscono a maggior ragione un appesantimento oneroso.
Ci si ritrova così assegnati ad un ruolo poco appassionante di mera percorrenza degli spazi, spesso in ricognizione di aeree sguarnite che solo successivamente offriranno motivi di interesse; la ciclica ricerca degli insetti luminosi segnalati sulla mappa, ritmata da una versione semplificata dei combattimenti e da momenti di platforming\QTE surrogati degli spostamenti verticali mediante scalata di rampicanti e lanci di rampino, è un'attività proporzionata alle specifiche dell'avatar stesso.
Dove l'integrazione della forma bestiale funziona in modo particolarmente convincente è nel trasmettere un tangibile senso di inadeguatezza e insofferenza, che intensifica la catarsi nel momento della rinconquista della propria condizione naturale, sviluppando la suggestione dell'iniziale metamorfosi in deku scrub di Majora's Mask - rispetto al resto delle controindicazioni, è un effetto di cui si sarebbe potuto anche fare a meno.
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