A questo proposito urge precisazione: in generale ci sono battute esplicite a sfondo sessuale, per questo motivo la maggior parte degli spettacoli è da considerarsi per un pubblico adulto. Questa "avvertenza" ricorrerà spesso nei commenti che seguiranno, forse uno scrupolo eccessivo considerando cosa ci da in pasto quotidianamente l'internet e la tv o forse no.
(aperta parentesi nostrana)La battutina-ina-ina sugli obesi fatta da qualcuno a Sanremo anni fa, ha tirato su un vespaio che manco avesse bestemmiato nudo mentre sgozzava una capra. Siamo in un posto terribilmente incapace di affrontare l'ironia nel giusto modo, astrarre concetti anche dolorosi portandoli in una bolla di sarcasmo temporanea, neutra, dove si può in qualche modo esorcizzarli e una volta usciti renderli più sopportabili. Non che l'italiano in se non sia pronto, ma chi gestisce i canali di comunicazione pubblica ha deciso che non deve esserlo o meglio continuare a fargli credere che non lo sia. Approfittare dell'occasione "Netflix" per scoprire cosa in realtà è l'umorismo fuori dal nostro giardino, per capirci molto diverso da quello di un coloradoacaso, è un'ottima cosa. Preciso che anche a me certi comici stranieri infastidiscono, sono stato rimbalzato fuori più di una volta per eccesso di volgarità, però quando funzionano meritano il rischio se così si può chiamare.
(chiusa parentesi).
Per dirla in modo semplice, se deciderete di vedere qualcosa a tavola con la nonna di fianco durante il pranzo di Natale (o situazioni simili), tenete prima in considerazione la natura sconcia dell'umorismo statunitense. A seguire, opinioni mirate, personali, a casaccio, da spettatore uomo della strada, elencate in ordine sparso.
Russell Peters: Notorious
Battute a sfondo razziale e sessuali esplicite. Nonostante le prime siano basate sugli immigrati USA, risultano abbastanza comprensibili anche per noi (lui è canadese di origine indiana, ha sposato una venezuelana che vive a Miami dove ha una figlia). A me ha fatto ridere durante molti passaggi, ha tempi e modi perfetti oltre che grande capacità d'improvvisazione. Forse a differenza degli altri citati in questo post, ha meno contenuti in senso stretto, ma è più bravo nell'interpretazione. Le parti dove mima gesti sessuali a destra e a manca forse le tira troppo per le lunghe. Comunque se siete maggiorenni siete in grado di decidere da soli se saltarle o accettarle (parlo di gesti, non è che si smutandi live lol). Contavo di provarlo dieci minuti, invece sono rimasto incollato per tutta l'ora che dura e mi sono divertito. Molto buono.
John Mulaney: The Comeback Kid
Un'ora fitta di battute. Targato 2015. Divertente. Gran parte di quello che racconta è valido e comprensibile anche a noi italiani. Chiesa cattolica, genitori, matrimonio e robe del genere. Direi a tratti politicamente scorretto, ma i confini del politicamente corretto in alcuni campi sono sempre più sfumati, quindi non so bene se sia effettivamente così. Anche una chicca su Ritorno al Futuro a cui sinceramente non avevo pensato e che nel suo piccolo racconta quanto siano cambiati "i tempi" e le percezioni. Molto buono.
Iliza Shlesinger: Freezing Hot
Dico subito "appena discreto", ma colpa del target di riferimento dentro cui non rientravo. Spettacolo di una donna per donne infatti il 70% delle sue battute mi ha intristito o non le ho proprio capite lol. Grande interpretazione, non si ferma mai, ne fisicamente sul palco, ne con le parole. A occhio ha sbagliato tempi nella riproposta dei tormentoni (a parte l'ultima chiusa perfetta) e ha un po' abusato della stessa vocina, smorfia che stampava su tutto, ma nel complesso è stata brava nel rendere concrete, materiali, le scenette che raccontava.
A livello simbolico distrugge tutto quello che è l'essere uomo e soprattutto l'essere donna. Il primo un tronco di legno figlio delle caverne graziato da mezzo neurone che vive nelle sue mutante (loriginalità), la seconda una sfigata che vive d'interpretazione teatrale e continua mistificazione della realtà. E poi il solito momento della mega volgarità che pare debba esserci, un po' come dire caccapupù da bimbi e riderci sopra per la violazione della convenzione sociale che lo proibisce. Come sempre a me queste parti non piacciono, penso sempre che siano sbagliate perché troppo "forti" e rischiano di rompere il rapporto con lo spettatore, sia di restare impresse più di ben altre battute meritevoli.
Come dicevo ha un target ben preciso (femmina, 15 - 35 anni), giudicare queste performance senza farne parte, ha poco senso. Al limite posso dire che a differenza dei comici maschi che estraggono un particolare, lo schiacciano lasciando però integra la dignità dell'elemento complessivo (e proprio per questo è facile riderci su), le donne tendono a fare tabula rasa, caricano la battuta senza mezze misure, rendendo spesso il risultato più vicino alla realtà e quindi più "amaro" di quanto occorra per suscitare una risata.
In finale se siete donne o volete accompagnare la visione di una donna, il tentativo ci sta. Se invece siete maschi, a meno di volerlo vedere come backstage ipotetico della favola che vivete con la vostra compagna o raccolta di Tips & Tricks sul mondo femminile, anche no. Appena Discreto (commento edizione maschio).
Demetri Martin: Live (At the Time)
Umorismo con tanti giochi di parole. Capace di strappare più di un sorriso, buona la rilettura particolare di situazioni che riteniamo normali. Ritmo serrato, sconnesse tra loro provocano l'effetto ciliegia, una tira l'altra fino alla fine. Molte battute potrebbero non arrivare perché legate al luogo d'origine del comico o a modi di dire diversi dai nostri. Promosso per amanti di quel particolare modo di approcciare l'umorismo. Ottimo.
Tom Segura: Mostly Stories

Aziz Ansari: Buried Alive
I primi quindici minuti li ho trovati agghiaccianti a causa dell'argomento figli che secondo me peggio di così non poteva trattarlo. Superato quello scoglio (l'avevo già abbandonato una volta, questa sono andato oltre di slancio) diventa interessante e a suo modo divertente (l'ho ripreso quando inizia a parlare di matrimoni). Per inquadrarlo, mi sembra si possa paragonare a un grande presentatore. Sul palco fisicamente, ma ciò che arriva allo spettatore è ciò che presenta, lui quasi sparisce alla vista. Al punto che quando ha fatto una battuta sulle coppie interrazziali, non capivo il nesso fin quando mi sono accorto che lui non era "bianco". Un professionista ancora diverso dai precedenti che ho incontrato su Netflix, ciò che fa non è il risultato del solo talento innato (che ovviamente c'è), ma di tanto lavoro di limatura e spurgo del superfluo. Quando lo vedi ti accorgi che è qualcosa studiato minuziosamente. Per avere un termine di paragone è come immagino lavori un Tom Hanks che a livello di espressioni facciali non mi è mai sembrato il massimo, ma compensa interpretando alla perfezione, ogni gesto, ogni movimento. Insomma, professionisti da manuale, quelli che studieresti a scuola. Detto ciò, lo spettacolo in questione, superata la prima parte, merita attenzione.
Jen Kirkman: I'm Gonna Die Alone (And I Feel Fine)
Ha idee originali, alcune le ho pensate anch'io più volte incontrando determinate persone, però nell'esposizione è troppo dura, le dice con un odio e un fastidio che distruggono qualsiasi desiderio di sorridere. Al limite risate amare, ma non è quel che cercavo. Mentre guardavo mi è venuto in mente il saggio detto "se inizi a percepire che intorno a te sono tutti stronzi, ci sono discrete possibilità che lo stronzo sia tu". L'impressione è che sia una grande osservatrice del mondo circostante, coglie particolari che a molti altri sfuggono, li sa rendere bene sia concretamente come episodi di vita che in senso figurato, ma è una pessima interprete al punto da rovinare il buon lavoro creativo. Dovrebbe scrivere e lasciare l'interpretazione ad altri. Non so se vale la pena vederlo perché l'ho abbandonato in cerca di qualcosa che mi facesse sorridere, più che riflettere. Magari un giorno ci tornerò su, il giorno della settimana dedicato al drama.
Di Chris Tucker Live e Ralphie May: Unruly ne ho retto solo qualche attimo. Il primo è un mimo, famoso anche per alcuni film. Lui è bravo a interpretare a livelli osceni (in tutti i sensi). Non mi piace quel tipo di umorismo, ma è un problema mio. Il secondo è terrificante, in senso negativo, senza possibilità di assoluzione. Dice delle robe che a me fanno accapponare la pelle. Potrebbe essere un problema mio come mi capita di fronte a certi argomenti, ma in questo caso ho la netta sensazione che sia suo. Comunque, no grazie.
Kevin Hart: Seriously Funny
Diversi suoi spettacoli su Netflix con un umorismo tutto basato sulla vita da ghetto (...non ne sono del tutto certo avendo abbandonato la visione a metà)
Resa scenica importante con tanta gente che si diverte (ci sarà un motivo, anche se personalmente non l'ho trovato. Battute non sempre facili per gli stranieri, perlomeno da capire fino in fondo (forse neanche a metà). Spesso e volentieri volgarità che tentano di alimentare la porno-risata. Voto no.
Anjelah Johnson: Not Fancy
Comica ex cheerleader come riporta la presentazione del suo spettacolo. Banalmente, a me non fa ridere. Voto, no.
Jimmy Carr: Funny Business
Battute oltre tutto ciò che solitamente si ritiene lecito.
Per capire che personaggio porta sul palco Jimmy Carr riporto pezzi di wikipedia:
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"(...) la sua è un'interpretazione di un ruolo molto diffuso tra i comici della black comedy perché questo tipo di umorismo si basa su situazioni assurde e paradossali atte a scioccare il pubblico, e gli argomenti trattati variano dai più comuni, come le vicissitudini del rapporto di coppia, ai più controversi come il terrorismo e l'olocausto. (...) le battute più oscene in cui non esita ad usare una mimica volgare (...) botta e risposta con il pubblico, in cui Carr si diverte a improvvisare battute con o contro gli spettatori" (wikipedia).
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Quando ho finito di vederlo, per la maggior parte del tempo con la mano sulla fronte dall'imbarazzo, sogghignando più per quanto fosse stronzo a dire certe robe che per le battute in se, è stato come se mi fossi rotolato in un porcilaia .D
In pratica è porno-comedy con dentro tanto di quel politicamente scorretto da rendere ridicolo il termine ogni volta che l'ho riportato descrivendo gli altri spettacoli stand-up comedy Netflix che ho visto nei mesi scorsi.
Lui stesso mentre va oltre parlando di handicap, sesso e religioni (tra l'altro citando il caso Charlie mandandone dentro una per solidarietà in un momento abbastanza surreale tra il sogghigno e il terrore tangibile del pubblico), mette in evidenza come sia difficile fermarsi e riconoscere il confine tra la battuta e ciò che non dovrebbe essere mai usato per farla, anche con esempi diretti, "test" alla gente presente. Come dice wikipedia, a un certo punto inizia persino a farsi insultare dal pubblico per poi ricambiare ferocemente per un altro momento surreale ai confini della realtà e non solo.
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Ora, tutto ciò scegliendo di rileggere lo spettacolo in chiave "negativa", ma è ovvio che se sono arrivato in fondo all'ora scarsa che dura (o toccando il fondo), è perché si tratta di un interlocutore straordinario capace di calamitare l'attenzione come pochi altri. Diciamo che è un peccato che ecceda perché nonostante "la bolla" che rende quel palco una zona neutra dove "per finta" è possibile dire tutto di tutti, se solo ci andasse più piano, magari si riuscirebbe anche a lodarlo senza vergognarsi di farlo lol. Almeno nel mio caso, infatti si parla di sensibilità che non tutti abbiamo allo stesso livello, giustamente e per fortuna aggiungerei.
In ogni caso se avete stomaco forte soprattutto durante la seconda parte quando dice esplicitamente "da ora in poi ci andrò giù pesante" e volete conoscere un comico che, come discusso in altre occasioni anche in altri thread Netflix, in Italia non durerebbe sul palco più di mezzo minuto (Littizzetto e Zalone, i comici più estremi nostrani LOL), provateci a vostro rischio e pericolo :sisi:
(...)
Categoria che mi stuzzicava quando ho finito di guardare Beraking Bad ma a cui non mi sono avvicinato più di tanto per via della mancanza di "nomi grossi", tipo Hicks o Carlin.. gente che fa questo tipo di spettacoli negli USA ce ne sono diversi ma quelli davvero bravi sono una minoranza.
RispondiEliminaHo guardato lo spettacolo di Chris Tucker giusto perchè conoscendo il personaggio avevo un'idea di cosa aspettarmi e ho guardato lo spettacolo di Jeff Dunham che è un ventriloquo e più che stand-up veri e propri fa spettacoli umoristici -peraltro non mi è neanche dispiaciuto perciò lo consiglio-.
Per me tutto abbastanza nuovo. L'unica comicità americana a cui ho avuto accesso è quella classica da sitcom e al massimo qualcosa dentro Letterman Show degli ultimi anni. Oltre a film dove c'era dentro la classica scenetta in cui uno tentava di far ridere in un piccolo locale ottenendo fischi di circostanza. Ah, ecco, anche dentro GTA5 dove c'è un teatro e uno spettacolo simulato.
RispondiEliminaAdoro l'inventiva che hanno soprattutto mi stupisco come un bimbo quando citano situazioni facilmente riconducibili a quello che facciamo nel quotidiano. Capisco sia ingenuo, il mondo occidentale è prestampato (ovviamente la copia - della copia - siamo noi), è normale ritrovare condizioni umane simili.
Alcuni di questi funzionano meglio in base all'età, sesso e razza perché spesso si tratta di umorismo mirato.
Non so se hanno fortuna, talento vero o preparano anche gli interventi improvvisati, ma quella è un'altra situazione che mi colpisce. In Italia è tristissimo quando ci provano, caspita, imbarazzante a dir poco.
Come dicevo nel post a volte ci vanno giù pesanti toccando tasti dolenti, apposta, infilano il dito nella piaga. Anche su questo da noi i comici sono ridicoli. Quel paio di fesserie che escono ogni tanto o sono frenate dal presentatore di turno che gioca a fare il moderatore scandalizzato o proprio non funzionano.
Niente, è intrattenimento concreto, se prende ti ci perdi dentro per tutta l'ora (al massimo) che solitamente dura lo spettacolo. S'imparano anche delle piccole cose nuove sul comportamento quotidiano statunitense. Se capita, un tentativo ci sta tutto.
Continuerò a cercare. Il ventriloquo lo proverò :sisi:
Aggiunto il ferocissimo Jimmy Carr: Funny Business l'unico che ho visto in questo periodo di tempo libero "occupato" da altro.
RispondiEliminaHo tolto le immagini perché erano collegate a link esterni e lasciato i link alle pagine di allFlicks dove le potete eventualmente ritrovare.