venerdì 12 agosto 2011

[prima o poi anche noi] Limbo

Giudizio Sintetico
Il talento è una delle poche condizioni umane che non si può falsificare, la sua manifestazione è sempre chiara nelle opere ricavate in sua presenza. Limbo è una di queste. Prugna di creatività che stupisce per meccanismi e simpatica bastardaggine di fondo, bagnata da un trial&error onesto e adeguato. L'impatto causato dall'atmosfera "noir" è in gran parte sopravvalutato; il sistema è prima di tutto funzionale allo scopo, alla mera risoluzione degli enigmi piuttosto che a qualche altro tipo di coinvolgimento emotivo. Se proprio si vuol trovare qualcosa al di fuori della soddisfazione ottenuta superando gli ostacoli, si può cercarla nella sua natura di strumento rivelatore che mette a nudo i meccanismi logici che fanno dell'essere umano quel buon calcolatore di nessi inferenziali e in gran parte motivo per considerarlo degno d'esistere. Un sistema più vicino ad un arnese che a un prodotto artigianale finito, più frullatore che frullato. Esperienza unica (con accezione di particolare e "irripetibile") e in finale buona giocata per sonari mono-piattaforma che possono mandarlo giù solo in questo 2011. Come si suol dire ...meglio tardi che mai. O anche ...per morire (milleventicento volte) c'è sempre tempo.
Giudizio Numerico

Contesto: logica alla prova attraverso un gioco-a-video.
Risultato: buono, 8

1 commento:

  1. Come parte finale avrei preferito il livello bonus presente nella versione PS3. Almeno in quel caso la rottura dell'equilibrio tra enigmi e fasi action in favore di quest'ultima, avrebbe avuto una motivazione valida e non come appare, una sorta di allungamento forzato dell'esperienza dovuto alla maggiore abilità "manuale" richiesta (di conseguenza un'ora di trial&error). Nel tratto bonus il bianco(raro)& nero(dominante) diventa apertamente un elemento votato al funzionamento della meccanica di gioco e non fonte fittizia per una "storia" e un'atmosfera che nulla ha e poco offre per impatto emotivo. Zone dove a un primo tratto in penombra che suggerisce il da farsi, seguono due tratti di buio pesto in cui riprodurre alla cieca quanto appreso, sfruttando sonoro e sprazzi di "luminescenza". Dieci minuti di buon gioco (moltiplicati per due o tre in base alla propria abilità), che concludono - questa volta con dignità - un'esperienza videoludica importante.

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