Developing Heavy Rein

Un'espressione non propriamente elegante, accuratamente incorniciata dalla spaziatura tra paragrafi: "Mark Rein is a jerk."

Cliff Harris – (ignivomo) indie dello studio monocefalo Positech Games – pubblica nel suo blog il conciso fraseggio, dichiaratamente frutto dell'attenta considerazione di quanto avvenuto al recente Develop di Brighton.

In quella sede, Harris stava infatti toccando il tema della comunicazione diretta tra sviluppatori e utenti, quando un bipede seduto in prima fila si era arrogantemente intromesso nella discussione; l'individuo, non contento di aver interrotto i pannellisti, proseguiva poi con un vago sermone sull'inadeguatezza dei loro miseri metodi da galliformi becchettanti.

 Chi mai poteva essere costui? Il figuro era forse un giovane delfino dell'industria tripla-A con un rigurgito di orgoglio dal gozzo corporativo, un pubblicitario reso tronfio dalla recente assunzione presso un grande studio, un sociopatico feticista che gode solo disturbando conferenze altrui?
No: il figuro altri non era che Mark Rein, vice-presidente di Epic Games.

Un predicatore, dunque: discepolo direttivo di un blob viraliforme dalle appendici scintillanti, ognuna munita di un budget molti-zeri.
In verità vi dico: VP Marco Evangelista, erettosi, predicò loro; forse, con il probo intento di precipitare una manna di marketing sugli ignavi, di spiegargli come si moltiplicano i pani e i pesci.
(Miracolo fattibile, con l'esemplare requisito che la loro sedia faccia già fatica a sostenere il peso delle tasche rigonfie di valuta aziendale convertita in superbia.)