mercoledì 17 febbraio 2010

CaSO4 · 1/2 H2O


"Gesso di Parigi!" esclamò il giovane americano. Dopodiché ne versò un pugnello sulle piccole fenditure nel pavimento. Strizzandovi sopra lo straccetto umido sgraffignato al pub Mac Devitt's, Stobbart ottenne così in breve un calco perfetto delle protuberanze che segnavano il profilo della statuetta. La statuetta era troppo pesante per essere spostata, ma il calco di gesso combaciava alla perfezione con l'antico meccanismo del portone... George sentì che si avvicinava di un altro passo al segreto dei cavalieri templari...

Questo signori, vuol essere un sentito elogio a quella raffinata polvere bianca, o sovente colorata, i cui molteplici usi tutti conoscono sin dall'infanzia (no, non quella in voga tra i nostri parlamentari). Ho quindi pensato di lasciare la parola al biondo americano tranquillo, che in due mirabili occasioni seppe sfruttare con ingegno il gesso che si era messo in tasca. Stobbart era sicuro che quel gesso si sarebbe rivelato utile. E aveva ragione.

Eh sì, dobbiamo dircelo: il gesso signori, è una gran cosa. E' un vero portento. E non si pensi che si sia qui a tesserne le lodi solo per meschino calcolo utilitaristico. Non sono solo i suoi molteplici usi e la sua duttilità a impressionarci. Vi è, invero, qualcosa di sacro nel suo biancore, nella purezza di questa sostanza. O solfato di calcio, noi ti veneriamo.

Il gesso e l'arte, un binomio indissolubile: ogni aula di liceo ne è testimone. Il gesso e il gioco, un binomio forse non altrettanto rinomato, ma assolutamente cruciale. Chi non ha dato forma ai propri sogni di bambino coi i gessetti colorati sulla scura ardesia! Chi non ha voluto sperimentare il brivido di andare a caccia delle impronte lasciate dagli animali selvatici nei boschi, e riportarne calco!

Ecco perché adoriamo Hustle Kings. Non perché esso sia venuto a colmare una grave lacuna del playstation store; e nemmeno per l'aver portato il nobile gioco del biliardo nell'intimità dei nostri salotti, pergiunta nello splendore dei 1080p. Codeste sono tutte cose di massima importanza: così come lo è la fisica delle biglie accuratamente riprodotta; la vasta gamma di tavoli offerta (per chi si annoi presto del verde prato d'ordinanza); la personalizzazione del sottofondo sonoro che attinge alla propria cartella mp3; la possibilità di giocare in multiplayer offline e online; e infine la promessa di VooFoo di implementare la chat vocale.

No, poco importano queste quisquilie. Quel che davvero conta è che Hustle Kings conosce e insegna il valore del gesso, l'inseparabile compagno della stecca. Ben misera cosa sarebbe il duello mortale tra Minnesota Fats e Eddie lo Svelto, se la prodigiosa sostanza non ne impolverasse le verghe! E, in spregio di chi va cantando che le cose migliori nella vita sono gratis, la quale affermazione certo è una turpe falsità, strofinare la punta della vostra stecca in Hustle Kings ha un costo. Un costo che certo, forse avrebbe potuto essere coperto dall'esborso iniziale che vi garantisce l'istallazione del biliardo sul disco rigido della vostra console. Eh, no! Nossignori - come potreste infatti tenere nel giusto peso, assegnare la dovuta importanza al vostro fidato cubetto, se il prezzo di questo e dei successivi fosse compreso negli 8 euro del gioco? Le vostre guance dovrebbero avvampare per il solo averlo pensato. Ma non crucciatevene troppo: VooFoo, conscia della propria vocazione maieutica, ha approntato per voi un sistema di microtransazioni, mediante il quale potrete scambiare la vile pecunia per la tanto sospirata polvere.

Non v'è niente che rinvigorisca nel fisico e nello spirito come acquistare poche once di gesso virtuale con soldi reali. La qual cosa però non deve farvi prendere la mano: non inorgoglitevi troppo! Non pavoneggiatevi nei confronti di quei poveri di spirito che, lontani dalla nobile arte del gioco di sponda, magari ancora spendono i propri denari in pugnali ritornanti, archi elfici, o armature incantate! Non irridete quel triste volgo che preferisce il flipper alla stecca, ed è stato pure privato dagli Zen Studios del piacere di pagare con un virtuale quartino ogni partita! Limitatevi a guardarli dall'alto in basso, consci del vostro rango e della vostra fin troppo ovvia superiorità.


11 commenti:

  1. E Bill si morse le mani pensando a quanti soldi avrebbe guadagnato offrendo a pagamento un servizio di raccolta dell'immondizia depositata nei milioni di cestini di windows.

    Del gioco ne ho sentito parlar bene, ma l'esperta del genere è mia sorella. Aspettavo demo e di averla a tiro per darmi un'opinione diretta... a sto punto pure sui gessetti xD
    Non l'ho preso subito anche perché sono rimasto scottato dall'acquisto impulsivo della simulazione di (High Velocity) bowling che non mi ha entusiasmato per niente. Ora che se n'è parlato in questo bel post, devo controllare se affittano anche le scarpe in mezzo ai cinquanta contenuti aggiuntivi tra palle e abiti. Immagino di sì, considerando l'aria che tira ^^

    P.S. Ma esiste davvero qualcuno che va nel bosco a raccogliere i calchi delle impronte lasciate dagli animali? xD

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  2. e siccome il sarcasmo quando è buono è impalpabile come il gesso più fino, permettetemi di fugare ogni dubbio consigliandovi Pool Paradise del buon vecchio MacLean, il quale non pretende un dazio aggiuntivo per ingessare la stecca, e anzi vi regala infinite partite col classico Dropzone...

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  3. Beh, fuor di prosa aggiungerò che Hustle Kings ha due tipi di gesso, uno regolare e gratuito, e l'altro dalle prestazioni migliori, a pagamento.

    Anche a me del gioco han parlato molto bene, ma diciamocelo, questa di far pagare il gessetto m'è sembrata una stronzata di proporzioni talmente epiche da meritare un posto in tawerna tutto per sé. :D

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  4. Lo meriterebbe già di suo se fosse un caso isolato, e forse ancor più se letto come un esempio che dimostra che si sta passando il segno. Ho molta stima per i contenuti aggiuntivi a pagamento (o "micro-pagamento" in alcuni rarissimi casi), ma appunto c'è un limite che non va superato e se accade bisogna denunciarlo. Il modo in cui l'hai fatto è ottimo; l'effetto collaterale forse è che rischia di evocare il desiderio di andare a ripescare del gesso vero - per davvero - da strofinare sui polpastrelli ^^'

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  5. ci sono giochi, sport e situazioni che meglio si prestano alla simulazione videoludica di altre. Non mi stupisce che non ti abbia convinto il bowling, non ne conosco di entusiasmanti. Si tratta di riprodurre una pista di notevole profondità (sullo schermo piatto di una tv) e un lancio "a mano" che comporta sottilissimi effetti sulla palla.
    Molta più fortuna ha il biliardo in questo senso, il cui tavolo è un ambiente già più contenuto ("bidimensionale") e che sembra soggiacere alla matematica nei suoi scontri stecca-biglia, molto più di quanto sembri fare il bowling.

    Quanto ai calchi delle impronte, ammetto di non averli sperimentati di persona e adesso non mi sovviene dove ne lessi. (forse in un manuale delle Giovani Marmotte?)

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  6. La particolarità del bowling presente nel PSN è il sistema di controllo tramite sensori. Muovi il pad in avanti simulando il lancio mentre tenti di pigiare i tasti per "sganciare" la palla dalla mano digitale. Non è comodissimo e la presunta immedesimazione ne soffre di conseguenza. Considerando anche che elimino sistematicamente qualsiasi opzione di movimento da qualsiasi gioco dove è prevista, l'avversione è stata persino superiore. Il discorso condivisibile sulla prospettiva e la difficoltà che ne scaturisce, ha fatto il resto.

    Altro sport in tema "palle&mazze" fertile terreno per i DLC è il golf. Diversi esempi (riusciti a differenza del sistema bowling), come il famoso Hot Shots Golf Sony o Pangya PC e i suoi micropagamenti. Non sono certo della qualità del primo anche su PS3, mentre su PSP vanno forti entrambi. Pangya (PSP) con i contenuti gratis da sbloccare, mentre HSG (PS3) anche con carta di credi

    Diciamo che sono giochi che si prestano ai micro-DLC, perciò è facile che qualcuno tenti di lucrarci

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  7. la frase in chiusura del piacere di pagare il quartino mi ha fatto ritornare in mente che a fine Marzo su 360 inaugurano la Game Room (notizie tra commenti sul post sull'X10) che prevede la partita agli arcadi al prezzo del quartino virtuale (appunto) di 40 MSP. La realtà supera la fantasia? XD

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  8. P.S.: c'era già la tag "I mediocrerrimi", perchè non avete utilizzato quella?

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  9. la tag "delirium" è ben più vecchia, ma a parte questo, credo che se si esclude il gesso a pagamento e un altro paio di magagne (l'intelligenza artificiale del single player sembra sia mal calibrata ad esempio) il gioco sia tutt'altro che mediocre.

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  10. Non sembra male neanche il biliardo presente come minigioco in GTA4. Forse lo è maggiormente la sua implementazione all'interno della storia, con quella bella serie di gesti che stimolano l’immedesimazione, come la telefonata all'amico, l'incontro, il viaggio verso il locale e la partita.

    Se HOMe - la casa dei sonari - funzionasse, un gioco come Hustle Kings lo vedrei bene inserito in quel contesto. È un tipo di gioco che si presta bene al contorno fatto di chiacchiericcio e incontri “virtuali”, magari in un locale chiamato TaWerna.
    E chissà ci potrebbe scappare (ma soprattutto arrivare a giustificare) anche l’invito di una birretta virtuale, tanto per restare in tema di frivolezze a pagamento ^^
    Ci mettiamo dentro pure le partite in locale a Zen Pinball*

    *(OT @gambler a questo proposito l'avevi presa la tavola di NGII? Io appena uscita, ma non ci ho ancora giocato -.-')

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  11. No, la tavola di Ninja Gaiden non l'ho presa... Non mi sembra il caso di comprare altre tavole quando sarebbe più serio dedicare un po' di tempo a quelle che ho per migliorare i miei scores fasulli. XD

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