
La prima cosa che ho notato sono stati i numerosi passi avanti fatti nell’approccio. A differenza d’impatti del passato dove l’introduzione al gioco era tutt’altro che immediata (lunghi tutorial da svolgere al di fuori del contesto giocato), oggi si punta ad un'immediatezza molto vicina alla versione arcade da cabinato, nonostante poi si riveli applicata a dei prodotti casalinghi con una profondità indiscutibile. L’elemento distintivo alla base del cambiamento mi è sembrato di scorgerlo nell'implicita “promessa di fantastica un’esperienza”. Poco importa se sarà mantenuta, ciò che conta in quel momento è offrirla nel migliore dei modi perché è indispensabile che appaia prima di tutto credibile. Per ora ho l’impressione che lo scopo sia stato raggiunto da tutti i prodotti provati. Di seguito qualche esempio concreto di un’esperienza basata su questa sorta di spizzichio digitale figlio della famosa prima impressione.

GTA4
Con il passaggio alla terza dimensione e spazi urbani riconoscibili come tali, la serie si è sempre distinta per un primo impatto in grado di stupire e da questo punto di vista l’ultimo capitolo, pregno di tecnologia, non poteva che centrare ancora una volta il bersaglio. La Liberty City è rappresentata in modo talmente “reale” da smentire il teorema secondo cui GTA è sinonimo di caciara e violenza gratuita. Al volante della prima auto si sente fin da subito l’esigenza d’inserire la visuale interna per ottenere una maggiore precisione di guida e ciò perché colti dal timore di far danni, d’investire un passante che si presenta con una fisicità mai vista quindi - soprattutto - non rischiare di rovinare la scenografia di un sogno che cerca in tutti i modi di proporsi come palcoscenico di una realtà parallela. Una città che pullula di vita, d’esistenze concrete impersonate da abitanti che compiono le azioni più semplici e proprio per questo così forti dal punto di vista della verosimiglianza. Non fosse sufficiente l’ambiente che ci accoglie, ci si mette anche tutto il contorno legato al protagonista e la storyline del gioco vero e proprio: dalle “missioni ufficiali” spalmate come non mai nella normale quotidianità grigia di un protagonista in cerca di riscatto, al contorno fatto di relazioni, intrattenimento e quant’altro possa essere annoverato fra le manifestazioni di una vita normale.- Possiamo dire che GTA4 riguardo il “promettere” lo fa e alla grande. La sua posizione dominante fra i migliori imbonitori che il videoludimondo abbia mai conosciuto, è confermata senza ombra di dubbio [maxlee]
[Hands On] GTA4 [xPeter]

Killzone 2
Se Call of Duty è stato maestro nel gettare il giocatore nel cuore dell’azione bellica cinematografica alla "Soldato Ryan", gli altri prodotti che sono succeduti non sono stati da meno. Killzone 2 appartiene a questo gruppo di roboanti vincenti, aiutato anche da una rappresentazione visiva in grado di stupire sia il giocatore provetto che il casualone a digiuno di moderne rappresentazioni digitali. Di contro, a differenza di prodotti come GTA4, l’impatto prettamente ludico - comandi alla mano - non è dei migliori, almeno se non si ha un bagaglio d’esperienza con gli FPS gestiti tramite pad.- Un esponente meritevole di menzione, con i primi 60” del tutto positivi se vissuti da mani esperte, piuttosto che da novizi nel controllo visivo via stick. In caso contrario l’occhio avrà comunque la sua parte, ma dovrà sudarsela parecchio [maxlee]
[Hands On] Killzone 2 [xPeter]

Little Big Planet
Simpatia, è questo il termine adatto a descrivere ciò che si prova nel primo impatto con LBP. Il protagonista puccioso, ma allo stesso tempo con una forte personalità, rende molto facile entrare nel bizzarro mondo giocoso, così come lo speaker che svolge il suo compito in maniera brillante e professionale: due soli elementi capaci di spiegarci le basi dell’andare attraverso un indispensabile tutorial (in parte implicito), che impediscono il sorgere di qualsiasi sintomo legato a frustrazione o noia. Da questo punto di vista non c’è particolare che non sia stato considerato, compresi i doverosi titoli di testa, che non volendo disturbare in alcun modo l’approccio diretto, sono stati inseriti nel contesto scenico, senza attenzione ferire.- Introduzione straordinaria, un vero capolavoro di funzionalità che dovrebbe insegnare a tutti gli sviluppatori come impegnare quei primi famosi 60”, soprattutto in un prodotto che per essere giocato ha bisogno di una mole considerevole d’informazioni preliminari.
[Hands On] LBP [maxlee]
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