lunedì 29 dicembre 2008

Vent'anni or sono (1)


Una manciata di ore all'anno nuovo, e ciò mi spinge a scrivere questo pezzo, che al contrario degli altri sepolti nel cassetto non può essere rimandato. Nel dicembre del 1988 (o giù di lì - fa fede la data riportata in copertina) usciva nelle edicole della penisola K, la storica rivista dello Studio Vit - oggi forse si direbbe "la versione italiana di Ace". Questo numero, che ho recuperato in seguito (nel 1988 sarebbe probabilmente stata una lettura troppo impegnativa per me, e i miei trascorsi videoludici consistevano in qualche partita al NES, da amici), è il più antico periodico cartaceo di genere "videogiochi" (oggi: stampa specializzata di settore) in mio possesso. A conti fatti, mi sono reso conto che ho letto, sfogliato, ritagliato, accartocciato - e ahimè il più delle volte conservato - un analogo al mese per un periodo che va dal 1990 all'agosto 2007 e poco oltre, quando ormai l'anacronismo della carta sì era palesato in tutta la sua evidenza. Tra il 1993 e il 1997 di mensili ne ho avuti per le mani in media quattro o cinque.
L'idea dietro "Vent'anni or sono" sarebbe sin troppo impegnativa: rileggersi (ok, beh, dare una scorsa più o meno approfondita) un numero al mese, e ripubblicare o commentare un passo saliente dello stesso, che può servire da spunto a riflessioni sulla situazione attuale, dacché aggiungiamolo pure con una punta di cinismo, non molto è cambiato. Ma la cosa non vuol essere canzonatoria modello "belle recensioni di una volta" - al contrario si vorrebbe riconoscere a queste pubblicazioni il valore critico che hanno avuto (quando l'hanno avuto, certo) ed estrapolare stralci che non vadano a classificarsi immancabilmente nel buffonesco o nell'ingenuità dei bei tempi andati. Perchè scriverne? forse per il gusto della riscoperta, che vuol essere innanzitutto un approccio fisico (il risfogliare) Perchè leggere "Vent'anni or sono"? Vorrei evitare l'effetto nostalgia e al contrario cercare di tirar fuori, una volta al mese, un argomento che abbia ancora una qualche presa sul mondo del videogioco che ci circonda.

Questa introduzione è però un sondare le acque: quanto può interessare una cosa del genere agli avventori della taverna, e se ci sono i presupposti per un impegno collettivo alla rubrica, anche tenuto conto del fatto che alcune importanti riviste del passato sono state oggetto di un notevole lavoro di digitalizzazione (a questo proposito la thumbnail di copertina per gentile concessione di http://www.old-computer-mags.com/).



6 commenti:

  1. Primo articolo della serie: origine della parola "giocabilità" e relative conseguenze nefaste XD

    Io non mi posso offrire perchè il mio archivio è ormai disperso e leggere gli scan mi viene mal di testa solo a pensarci. Di quell'epoca passata cosciente del suo destino di estinzione, mi rimane solo un numero di Super Console con la recensione di Castlevania Symphony Of The Night PAL ad opera di nientepopodimenoche Matteo Bittanti.
    A chi trova una delle mie lettere pubblicate su Consolemania, regalo una a scelta tra le mie console. Vi dò un indizio, sono in tutto tre.

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  2. L’idea mi piace molto, sarà perché anch’io mi trovo con una mole di riviste del passato che mi piace rileggere con interesse. Ed è vero, dentro alcuni vecchi volumi c’è il seme di ciò che poi sarebbe stata chiamata innovazione, rivoluzione, ma c’è anche un po' di tristezza (e possibile autocritica) quando ad esempio s'incontrano missive di utenti videogiocatori che offrono "lagne" sempre uguali a se stesse, di anno in anno di decennio in decennio. Insomma nel bene e nel male in quelle pubblicazioni c’è davvero molto da ripescare.

    Sono d’accordo sul fatto che oltre alla data che può fornire un interessante trampolino di lancio con il classico "correva l'anno..." si potrebbero cercare anche altri tipi di "attinenza", ad esempio trovare un aggancio con l’attualità, quando possibile… un gioco che richiami una serie del passato o un argomento che quaglia con qualcosa appena accaduta. Però in ogni caso non dovrebbe essere intesa come una sorta di “regola” (secondo me si potrebbero mettere dentro come si preferisce) piuttosto come possibilità, quella di esporre qualcosa che abbia un motivo in più per essere letta, però allo stesso tempo non indispensabile (se ci ritrovassimo fra le mani un bel numero non è che bisognerebbe per forza sbattersi per trovargli una collocazione spazio-temporale imho ^^). Questo è ciò che ho pensato leggendo il propost. Ah già e naturalmente mi piacerebbe contribuire, sperando di far rientrare nei vent’anni anche alcuni Zzap! d’antologia recuperati con fatica e di cui vado particolarmente orgoglione xD

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  3. Koji se sei andato in gita a Genova ti ho trovato xD Se sei nella microposta avverti che mi faccio viulenza e mi costringo a leggere tutti quei paragrafi.

    In compenso ho trovato il Simone Trimarchi quindicenne che oggi scrive su game pro... certo, sempre se non si tratta di un caso di omonimia.

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  4. In effetti andai in gita a Genova in prima liceo, ma non ricordo di averne parlato nelle mie missive asd
    Ho anche due apparizioni nella microposta a pensarci, me ne ero scordato. Ma una è con uno pseudonimo ed è praticamente impossibile... se trovi quella oltre alla console aggiungo un gioco a scelta XD

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  5. Ho pochi numeri di CM se ci ho preso è proprio fortuna sfacciata xD Magari domani con calma la scannerizzo e trovo il modo di fartela avere, giusto per soddisfare una curiosità ^^ nel caso rinuncio alla console, ma voglio il banner di "archivista dell'anno" (che mi godrò giusto due giorni perché il 2008 è andato, lol)
    Per la microposta tenterò, ma la vedo dura assai.

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  6. beh minghia se ci hai preso io ti direi di fare direttamente domanda di assunzione ai servizi segreti XD
    Poi io la console te la regalo anche, tanto devi venire a Milano e quando sono a casa anch'io XD

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