
Cos’è?
Un videogioco per Nintendo Ds, il primo capitolo di una saga di successo, in italiano.
Cosa si fa?
Si operano delle scelte su base logica fra una serie di opzioni pre-impostate.
Dove si fa?
In un contesto legato al racconto, dove il protagonista è un avvocato difensore che deve dimostrare l’innocenza (solitamente scontata) dei suoi clienti. Le loro storie scorrono sullo schermo, con l’utente impegnato ad accompagnarle o spingerle nella giusta direzione quando gli viene chiesto.
Come si fa?
Si naviga in schermate semi-statiche collegate fra loro tramite link, in cui possono essere presenti personaggi con cui interagire attraverso frasi prefissate, oggetti da esaminare e\o porgere, dialoghi da accompagnare, acquisire e\o contestare, il tutto per smascherare eventuali incongruenze nelle prove a carico del nostro cliente.
Perché si fa?
Si vuol riuscire a portare a termine l’incarico affidato, si vuol sapere “come va a finire”. Si inizia con un misfatto, si prosegue con l’indagine, si arriva la processo in cui presentare le prove acquisite. Ogni fase è legata alla successiva, con un inizio, un durante e un fine prefissati. Lo stimolo è dato dalla voglia di conoscere l’ignoto, di mettere insieme i pezzi mancanti di un puzzle che neanche l’utente è in grado di conoscere se non un attimo prima che venga svelato del tutto.
Per quanto lo si fa?
Fino alla fine di ogni episodio, per quattro e più episodi di lunghezza crescente e fino alla fine di questa prima raccolta.
Occhi&Orecchie?
Personaggi ben caratterizzati attraverso poche animazioni adeguate allo scopo. Musica d’accompagnamento piacevole e realmente parte integrante dell'esperienza, con suoni associati a determinate situazioni ricorrenti.
I limiti?
Si accompagna la risoluzione del mistero, piuttosto che risolverlo in prima persona, mettendo in campo le proprie idee.
Può capitare che, durante la fase delle indagini, le mosse che permettono alla storia di proseguire non siano così immediate da comprendere, rendendo meno fluido un avanzamento che spesso si da per scontato.
Le potenzialità?
Fascino indiscusso offerto da un meccanismo perfettamente integrato nel sistema che ha scelto di supportare.
Illusione di poter fare la differenza, tensione nei momenti cruciali e la successiva gratificazione del riuscire.
Storie piacevoli, piene di sorprese. Piccoli quanto perfetti racconti gialli.
Competenze videoludiche richieste?
Nessuna, è tutto un click di quì e là abbastanza intuitivo. Azioni tramite pennino o tasti, con differenze irrilevanti. Utilizzo opzionale del microfono in alcune precise fasi dell’azione; un plus trascurabile.
Valore monetario?
A prezzo pieno il numero di episodi presenti, nonostante il tempo non indifferente che occorre per portarli a termine, potrebbero sembrare insufficienti. Al costo di un romanzo economico non ci dovrebbe essere nessuna obiezione in tal senso.
Valore videoludico?
Ottimo in quanto esponente di un genere (punta&clicca) che nella storia dei videogiochi ha subito (e superato) più di una crisi. Un ulteriore valorizzazione è offerta dal piccolo gioiello Nintendo, dai suoi due schermi che offrono una base adeguata allo svolgimento della vicenda e dalla sua portabilità che ne permette una fruizione anche spizzicata (il tasto start permette di salvare in ogni momento).
Valore complessivo?
Piacevole la qualità artistica nella sua veste grafica e sonora. Ineccepibile la realizzazione nel contesto delle avventure grafiche punta&clicca e in una possibile evoluzione, o perlomeno "modernizzazione", delle stesse. Se è presente qualche imperfezione, questa è intrinseca ad un prodotto videoludico che poggia le basi sullo schema del racconto. Come dire, meglio di così non si poteva fare. Tasche permettendo, assolutamente consigliato.
Ora sei pronto per Hotel Dusk ^_^
RispondiEliminaCome caratterizzazione a mio parere supera il gioco di Capcom, ma alla fine anche lui è molto, molto guidato, una sorta di giallo interattivo, un libro gioco.
Caratteristica e limite, come si suol dire.
Il problema è sempre il solito, in questi casi: degli ibridi che non sono all'altezza né di un vero e proprio romanzo\racconto cartaceo, né di un vero e proprio videogioco fondato sul gameplay.
Funzionano nella loro particolare formula, a patto di entrare nell'ottica e chiudere un occhio o due quando necessario.
Il solito problema mi è pesato parecchio in passato, infatti mi sono stupito io stesso quando mi sono riavvicinato a questo sistema trovandolo ancora accettabile.
RispondiEliminaDiciamo che alla fine basta acquisire la consapevolezza di come stanno le cose per mettersi l'anima in pace e decidere di godere o meno di un titolo con questo tipo di limite.
Come hai ben detto richiede di scendere a compromessi: credo che già questo dica tutto.
Riguardo un sistema "schematico", pensi sia utile? (non dico bello perché è un ritorno al sistema "manuale d'istruzioni"). Magari sarebbe meglio per quei titoli totalmente sconosciuti come un prodotto che non è mai uscito dal jap? In questi giorni ci pensavo e non sono giunto a nessuna conclusione; magari sto solo cercando delle alternative che non servono ^^"