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metaforica immagine in cui Jaden Smith interpreta il film e Will Smith lo spettatore |
Dopo Pacific Rim ho fatto l'errore di sciropparmi un altro film di fantascienza recente; che potesse essere un errore l'ho cominciato a realizzare appena partito l'ulteriore spiegone dell'antefatto tramite voce fuori campo.
L'incipit è una sorta di trailer incorporato che illustra come l'umanità evacui una Terra ormai invivibile per migrare su un pianeta già abitato, trovandosi sguinzagliate contro delle creature assassine che annusano la paura per localizzare le vittime. Gli alieni fanno le pentole ma non i coperchi, poichè qualora un umano riuscisse a dominare ogni conseguenza psicofisica del terrore risulterebbe completamente invisibile agli URSA (così si chiamano i mostrazzi), pure se si mettesse a ballare la waka-waka a mezzo metro da loro.
Si da il caso che esista per davvero una ristretta categoria umana di atarassici fortunelli, baluardi dell'umanità denominati 'spettri' (tipo Mass Effect), tra i quali l'eroe di guerra interpretato da un appropriatamente imperturbabile Will Smith; durante una gita spaziale con il figlio (e con un URSA, trasportato a fini d'addestramento), la navetta precipita per fatalità proprio sulla vecchia Terra, abbandonata da chissà quanti millenni e piena zeppa di animali selvaggi.
Da qui comincia il viaggio di iniziazione dell'erede del Principe di Bel Air, durante il quale, nel dormiveglia, mi sono chiesto ancora una volta perchè mai nel futuro si sia deciso che in combattimento l'ideale sia fare il corpo a corpo contro nemici tipo bestie feroci, anzichè tenersi comodamente ad una certa distanza grazie a banali armi da fuoco.
Nel torpore m'è sembrato che la suggestione stessa delle visione aliena basata sulla paura non reggesse poi granchè; voglio dire, questi pericolosissimi predatori in qualche modo dovranno pur vederci anche nel vero senso del termine, altrimenti passerebbero il tempo a prendere craniate contro muri, rocce o qualsiasi altro ostacolo privo di emozioni - un uomo, pure se mentalmente di ghiaccio, rimane pur sempre un corpo solido come un altro, se te lo trovi vicino non puoi non notarlo.
M'ha fatto un po' strano anche che il sintetico kit di sopravvivenza standard a bordo dell'astronave sembrasse fin troppo specificamente pensato per un imponderabile naufragio sull'ambiente terrestre; non che fino ad ora abbia menzionato aspetti sostanziali, ma quando nei credits ho letto che la trama l'ha scritta lo stesso Will Smith, i conti son tornati.
La storiella in fondo non è neppure malaccio, grazie a quella certa levità fiabesca che è cara a M. Night Shyamalan e alla buona prova di Jaden Smith (che qui ho visto per prima volta recitare); è simpatico registrare certi dettagli praticamente videoludici, come la variante autodiagnostica dell'octocamo di MGS4.
Però uno si chiede se davvero fosse il caso di imbastire addirittura un film su un'idea tanto esile ed insignificante, che alla fine non funge nemmeno da pretesto per chissà quali virtuosismi estetici.
Nel torpore m'è sembrato che la suggestione stessa delle visione aliena basata sulla paura non reggesse poi granchè; voglio dire, questi pericolosissimi predatori in qualche modo dovranno pur vederci anche nel vero senso del termine, altrimenti passerebbero il tempo a prendere craniate contro muri, rocce o qualsiasi altro ostacolo privo di emozioni - un uomo, pure se mentalmente di ghiaccio, rimane pur sempre un corpo solido come un altro, se te lo trovi vicino non puoi non notarlo.
M'ha fatto un po' strano anche che il sintetico kit di sopravvivenza standard a bordo dell'astronave sembrasse fin troppo specificamente pensato per un imponderabile naufragio sull'ambiente terrestre; non che fino ad ora abbia menzionato aspetti sostanziali, ma quando nei credits ho letto che la trama l'ha scritta lo stesso Will Smith, i conti son tornati.
La storiella in fondo non è neppure malaccio, grazie a quella certa levità fiabesca che è cara a M. Night Shyamalan e alla buona prova di Jaden Smith (che qui ho visto per prima volta recitare); è simpatico registrare certi dettagli praticamente videoludici, come la variante autodiagnostica dell'octocamo di MGS4.
Però uno si chiede se davvero fosse il caso di imbastire addirittura un film su un'idea tanto esile ed insignificante, che alla fine non funge nemmeno da pretesto per chissà quali virtuosismi estetici.
Ho visto l'intervista che promuoveva il film da Letterman alla sua uscita in USA. Ho avuto la sensazione che fosse un costoso giocattolo regalato al figlio e basta, simile a quella porcata del remake di KarateKid e l'ho messo in modalità ignorante. Ho avuto la tentazione di noleggiarlo, ma mi è stato sconsigliato in modo molto sentito. Hai confermato i sospetti e sconsiglio, lo lascio ad eventuale passaggio tv free.
RispondiEliminaPeter mi spiace per la serie negativa, per consolarti pensa che il tuo far da cavia ti conferma ancora una volta un ottimo risparmiometro che salva il denaro altrui xD
Però devo dire che si parlava malissimo anche di 'Lady in the water' invece l'avevo trovato molto grazioso e particolare. I Bellissimi di Rete4 sono una garanzia :sisi:
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