
Stando alla gara di popolarità organizzata da GameSpot, il più grande protagonista videoludico finora esistito è proprio lui: Gordon Freeman, il personaggio "zero". (Il campione degli autistici, la maschera imperscrutabile; il vassallo del distacco, lo sterminatore timido.)
Niente muscoli, niente abilità eclatanti, niente mascella squadrata, niente visino metrosexual giapponese, nessuna simpatia, nessun coinvolgimento empatico col giocatore, nessun senso dell'umorismo, nessun apparente gusto per la teatralità; appena il carisma, forse, il fascino del contegno da personalità scientifica.
Niente muscoli, niente abilità eclatanti, niente mascella squadrata, niente visino metrosexual giapponese, nessuna simpatia, nessun coinvolgimento empatico col giocatore, nessun senso dell'umorismo, nessun apparente gusto per la teatralità; appena il carisma, forse, il fascino del contegno da personalità scientifica.
Il personaggio zero, ripeto. Soprattutto, il personaggio muto: mai una parola, mai una battuta.
…Considerato il livello del writing videoludico, è probabilmente per questo che ha vinto.
la verità è che l'hanno votato tutti perchè assomiglia al Dr. House :sisi:
RispondiElimina> il personaggio muto: mai una parola, mai una battuta.
RispondiElimina... e manco si vede grazie al sistema FPS ^^ Mi sembra di ricordare che quando incontrai uno specchio mi chiesi chi diavolo fosse il tizio riflesso (ricordo sbiadito, se in gioco non ci fosse uno specchio è successo con qualcosa di simile, magari guardando la copertina). Non ho mai capito chi lodava sto tizio, figuriamoci ora vederlo come personaggio di punta.
Non ho neanche mai capito chi dice che il silenzio permette l'immedesimazione a fronte del fatto che hai comunque a che fare con un burattino pregno di altre caratteristiche. Il silenzio a me è sempre apparso come indice di menomazione; gli parlano e non risponde, il risultato è che senti solo che ha qualcosa che non gli funge, gli da un'aria svampita, "tonta", non di certo ti fa sentire di "esser lui che sta zitto".
Mhà io credo che l'apprezzamento per il personaggio sia dovuto al suo valore metareferenziale: citando sempre il buon Yahtzee di Zero Punctuation, "un nerd che fa il culo a un esercito di marine palestrati".
RispondiEliminaSono con Maxlì sulla questione del silenzio, a me ha sempre fatto sembrare i personaggi dei celebrolesi più che "avatar trasparenti".
Ho giocato solo il primo Half-Life, ricavandone una pessima impressione, ma ero oggettivamente fuori tempo massimo (e sull'hardware sbagliato, la ps2). Ricordo vagamente lo scenario, pochissimo della trama (esperimento scientifico va in sballo e alla fine tocca a entrare in una sorta di dimensione aliena a far fuori la mamma delle blatte spaziali, una cosa così) e praticamente niente di Gordon, che avrei dovuto impersonare.
RispondiEliminaSembrerebbe quindi che io debba concordare con Andrei max & tawernicoli: ma il punto è che Gordon non è proprio il grado zero del charadesign. Già il fatto che sia uno scienziato mingherlino protagonista di un fps gli garantisce un certo contrasto iniziale. E quella faccia da Dr. House, così normale in un mondo di eroi sempre improponibili, è anch'essa un segno distintivo.
Vederlo votato al primo posto di alcunché mi rammenta solo il discorso fatto tempo addietro sulle classifiche: giochetti oziosi. Ma Devo ammettere che se prendeste il buon Gordon, magari senza la tuta spaziale, e lo metteste in una foto ricordo tra i coloratissimi eroi videoludici esagerati, chessò, tra un Crono e uno Squall, l'occhio finirebbe per posarsi su di lui. Non foss'altro per la classica sindrome "e questo tizio che ci fa qui?"
Sì, è vero quanto dici. Gordon Freeman non è propriamente un personaggio zero; in effetti, l'ho definito così in maniera funzionale all'umorismo che intendevo fare, più che ad altro.
RispondiEliminaLa "normalità confezionata", apparentemente perdente e messa in vendita proprio perché a suo modo fascinosa, è una delle possibilità attuali. Gli esempi si sprecano, ma il più curioso in questo caso credo sia quello di Arisa (cantante vincitrice del festival di sanremo) che pare ricalcare in toto la teoria Gordon "ci sono o ci faccio" Freeman. Quando il videogioco fa sQuola.
RispondiEliminaMah, non direi; mi sembra che siano personaggi radicalmente differenti, anzi.
RispondiEliminaIn effetti Maxlì ha espletato il suo concetto con un esempio quantomeno atipico xD
RispondiEliminaSono corsi fluviali di dimensione diversa (ruscello il videogioco, fiume la tv), ma si è trattato sempre di andare controcorrente.
RispondiEliminaDa una parte l’omone palestrato sostituito da un eroe intellettuale atipico. Dall’altra la bellezza femminile riconosciuta come tale, da una versione nerdosa. Come elemento in comune un oggetto stereotipato come l’occhiale dalla montatura particolare che richiama una determinata figura "bella/forte dentro".
In entrambi i casi si è scelto di osare e in entrambi i casi il meno ovvio (e allo stesso tempo più comune) ha funzionato.
Come plus ci sta pure l’elemento vocale che li distingue, in maniera opposta (una canta, l'altro sta zitto), ma sempre parte fondamentale del personaggio.
E poi se un giornalista con il patentino (come va di moda dire in questo periodo) come questo, può permettersi di paragonarla ad un videogioco (Pokemon), per la proprietà transitiva dell’uguaglianza (e anche forte della mia non-professionalità), direi che ci sta (arf, arf).
E poi fisicamente si somigliano e tanto basta xD
Beh, ricorderei che si sta discutendo dell'immagine della cover di Half-Life 2.
RispondiEliminaNel gioco, l'unica parvenza di Gordon Freeman sono le mani guantate che stringono le armi; inclinando al massimo la visuale verso il basso, si nota che l'eventuale avatar non ha piedi, non ha gambe... non ha corpo.
I mezzi di trasporto su cui si sale appaiono disabitati, mentre li si guida.
Molto calviniano, direi - anche se il cavaliere inesistente almeno era un chiacchierone.
Bhè già che hai tirato fuori l'argomento, faccio anche notare che sulla primissima copertina di Half-Life neanche compariva: se non sbaglio il suo eroico faccione ha iniziato a comparire nella "game of the year edition" o qualcosa del genere.
RispondiEliminaQuindi ufficialmente Freeman nasce senza un volto ed una figura riconoscibili, introdotti in un secondo momento a livello d'artwork di copertina, più che altro come un'esigenza "promozionale" (o un desiderio da community).
RispondiEliminaL'ultimo pezzo del puzzle sarebbe quello di sapere se nel primo HL eventuali specchi restituiscano un'immagine di Freeman durante il gioco. In caso negativo, direi che parlare di "ordine zero" come faceva Andrei ci starebbe proprio tutto - a maggior ragione.
In pratica sono un nome ed un cognome, una interfaccia grafica rappresentante la sola estremità degli arti superiori ed un contesto circostante che determinano un personaggio altrimenti inesistente, capace addirittura di vincere sondaggi sui migliori esempi di protagonismo.