domenica 17 agosto 2008

Piccoli giochi per piccolissimi videogiocatori

Cos’è quella cosa che fuoriesce improvvisamente, è impalpabile ma incapace di nascondere la sua presenza, si espande sistematicamente, devasta tutto ciò che incontra e ha una potenza inversamente proporzionale alle dimensioni dell’area? No, non è un peto generato dall’insieme di micidiali gas prodotti da un pasto particolarmente piccante o almeno non solo quello. Si tratta della noia di un bimbo che in situazioni ambientali particolari può essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria arma impropria. Che si tratti di attendere il proprio turno in una sala d’aspetto o - come può capitare in questo periodo estivo - impegnati in un lungo trasferimento verso la meta delle vacanze, la noia infantile si mostra in tutta la sua devastante espressione. La soluzione - se non si ha a portata di mano il sempreverde televisore lobotomizzante - non può che essere un bel videogioco portatile, magari per quel Nintendo DS in cui i prodotti per infanti sono particolarmente numerosi. Di seguito qualche esempio utile per intrattenere pupi d’età compresa fra i tre e i cinque anni, una particolare categoria che nonostante non possegga tutte le nozioni per interagire con il complesso mondo dei videogiochi, può comunque riuscire a muoversi in un ambiente creato su misura soprattutto se agevolato da un sistema di controllo tattile come nel caso del DS.

Hi! Hamtaro: La sfida degli Ham-Ham è sostanzialmente un box virtuale costruito intorno alla figura del criceto più famoso al mondo, almeno per quanto riguarda l’animazione giapponese. Hamtaro è il protagonista con cui il bimbo può muoversi all’interno del gioco dapprima esplorando la gabbietta e aiutando l’animale a svolgere funzioni elementari (mangiare, bere, ecc) per poi fuoriuscire in un ambiente campestre dove svolgere diverse attività. La principale è quella di interagire con i suoi dodici amici che una volta interpellati inviteranno il piccolo a partecipare ad un gioco permettendogli di affrontare prove che interessano la logica (montare un piccolo puzzle di legno, trovare l’uscita in un minuscolo labirinto), la memoria (ricordare gli ingredienti richiesti per una bevanda o il percorso svolto da un criceto), l’osservazione (nascondino, identificare degli oggetti dalla loro ombra, riconoscere i colori), l’abilità (saltare la corda a tempo, colorare degli oggetti), la matematica (piccoli calcoli). I premi per i risultati raggiunti sono elargiti sottoforma di figurine che andranno a completare un album con le foto di tutta la banda degli Ham-Ham. Oltre alle prove c’è la possibilità comprare regali pagandoli con dei semini da raccogliere nell’ambiente principale. La difficoltà delle prove aumenta in base ai risultati raggiunti, anche se è possibile regolarla manualmente nel pannello dedicato ai genitori che comprende anche un timer per tenere sotto controllo il tempo d'utilizzo e una sorta di pagella che registra i progressi compiuti.
Il software in italiano, l’intervento di un adulto indispensabile solo nelle prime fasi, un ambiente puccioso e un pizzico di quel concetto pedagogico che non fa mai male, rendono questo Hi! Hamtaro un prodotto di qualità e decisamente consigliato.

Un’alternativa si può trovare nel videogioco dei 505 I did it mum! Questo l’ho fatto io, un altro sandBox questa volta puro e semplice senza fronzoli di contorno. La schermata principale offre l’immagine di una cameretta dei giochi in cui ogni pezzo raffigurato corrisponde ad un esercito d’intrattenimento. La pianola, l’album dei disegni, la bambolina da vestire, i numeri per contare, l’immagine da accoppiare, i puzzle e altre piccole trovate. Se da una parte è molto più povero sia stilisticamente che per quanto riguarda il contorno, bisogna anche dire che questa semplicità può agevolare il raggiungimento di una più completa autonomia del piccolo nell’interazione diretta con il prodotto. Valido se alternato all’utilizzo dell’Hamtaro di cui sopra e anche questo - come si sarà dedotto dall'orribile titolo - in italiano e in due versioni: boy e girl.

Fra i prodotti non ancora importati e ad oggi disponibili solo in lingua giapponese o inglese, ci sono dei libri portatili che oltre a contenere i testi delle classiche favole per bimbi accompagnati dal racconto orale, offrono dei minigiochi come le tavolozze delle storie da colorare o i classici strumenti musicali e di logica. Il nome della più accessibile versione USA è “Interactive Storybook DS…” con in finale il numero del volume (per ora tre versioni).

Altri giochi utili allo scopo sono quelli dedicati all’allevamento di animaletti virtuali, presenti in numero così elevato da non poter essere trattati in questa sede. Per citarne il più famoso basta nominare il Nintendogs che fa da traino a tutta l’allegra Arca di Noè e che a conti fatti risulta sempre un acquisto di sicuro successo. Oltretutto garantisce anche la possibilità di portare il cucciolo in spiaggia senza doversi sbattere nel dover scegliere la piazzola piùmigliore per abbandonarlo.

In chiusura non si può non citare uno dei titoli più bizzarri dell’intero panorama di prodotti dedicati ai più piccoli, ossia Hiromichi Oniisan no Oyako Taisou Navi dove l’Hiromichi (Sato) sta per il nome di un ragazzo giapponese che ha fatto fortuna insegnando ai neo papà il modo migliore per interagire fisicamente e in maniera creativa con i propri pupi. Ha messo su una catena di palestre dedicate allo scopo e altrettanti video educativi sparati in tv o distribuiti in videoteca. Alcuni di questi video-esercizi sono andati a riempire una cartuccia del DS in lingua giapponese, ma abbastanza chiara per chiunque. La figura del koala, quella del panda, l’aeroplanino e altre acrobazie simili che in pochi secondi insegnano a cullare o ad esibirsi in una prova ginnica non molto lontana da quella circense. Curioso e utile a chi cerca un’alternativa al poco creativo innalzamento verticale del pupo e scossone seguito dal “eh-brubrubru!!… eh-brubrubruuu!!!” o vuole utilizzare l'interazione con il proprio pargolo come scusa per rimettersi in forma. Link al sito dell’Hiromichi e al blog (trasgloglato).

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