
Il parallelismo che lega la mia esperienza con i "mezzi" di locomozione e quella relativa al mondo videoludico è quasi perfetto. Anche per i videogiochi sono partito dall’eccitazione raggiunta dall’avere a che fare con tre lucine colorate in movimento (due stecche e una palla quadrata), dal mettermi alla prova in percorsi predefiniti come quelli di uno shoot'em up verticale, dall'impennare e dominare un Sir Arthur nel Villaggio Infernale prima e nel Grande Villaggio Infernale poi. Ma anche in questo caso se inizialmente sono riuscito a ricavare piacere dal “solo andare”, più avanti ho sentito il bisogno di avere uno scopo diverso per farlo.
Non so se si è trattato di evoluzione o involuzione, se il percorso iniziale dell’esperienza manuale sia stata una fase preparatoria per un successivo viaggio spirituale, se l’imprigrimento cronico solo un modo per togliere dal controllo certe questioni minori e permetterne di più alte. Quel che so è che il tempo ha cambiato le carte in tavola e soprattutto ha reso questa condizione quasi irreversibile. È vero, ancora oggi sento sprazzi di necessità in cui mettermi in gioco con meccanismi pratici (il post su Space Invaders è sincero), però sono davvero minori in confronto al vuoto che solo un viaggio in vasti e complessi mondi digitali può colmare.
Oggi non rinnego più il cambio automatico ne la frenata assistita e a momenti neanche il blasfemo parcheggio al di fuori del mio controllo, così come a volte mi fa piacere avere dei suggerimenti su come aprire quella determinata porta o uno cheat che mi sollevi dalla tortura del level up in modo da proseguire spedito nel viaggio di un gioco di ruolo. Dal mio punto di vista l’importante è che a prescindere dalla qualità e quantità di esigenze da colmare, queste siano comunque presenti anche se di forma molto diversa. Da ciò deriva la speranza che il mondo videoludico mantenga (e incrementi) la sua varietà di prodotti così che ci sia spazio per un divertimento fruibile a qualsiasi età e per qualsiasi indole. Come mi è capitato già di accennare, alla fine non esistono videogiochi del tutto brutti e sbagliati che non hanno abbastanza di questo o di quello, così come non esistono pietanze insipide o piccanti - calorose - dietetiche, ma solo palati diversi di età diverse, appetititi differenti per esigenze nutrizionali del tutto personali. Ieri lo scopo era quello di guidare un personaggio o un’automezzo per il solo piacere di riuscire a farlo, oggi per raggiungere una meta o godere del viaggio e chissà, magari domani solo per stare seduto accanto a qualcuno che resterà incatanto nel battere quelle stesse strade che a suo tempo mi sono state così care.
Forse un po' per tutte le cose vale questo principio. Per dire, una volta riuscire a disegnare con la penna i giusti simboli per formare prima singole lettere, poi addirittura il proprio nome, era una conquista piuttosto esaltante. Così come era magico decifrare quei simboli su carta rendendosi conto di poter leggere - la soddisfazione veniva dalla sola capacità di pronunciare correttamente una parola, ben prima di interessarsi ai messaggi che tutti quei caratteri intendevano comunicare.
RispondiEliminaOra invece sono strumenti impliciti, mattoncini elementari che utilizziamo in maniera quasi inconsapevole per rappresentare e acquisire quegli strani viaggi attraverso le idee nostre e altrui.
Devo dire che maxlee in questo caso li ha usati per mettere su una pagina davvero bella ^_^
La cosa particolare dei videogiochi è che siamo cresciuti (e stiamo ancora crescendo) insieme alla nostra passione. Abbiamo potuto contare su un senso di progressione che ha visto incrementare in parallelo le nostre esigenze insieme alle capacità di realizzazione dello strumento dove metterle in gioco. Magari è solo merito una serie di fortunate congiunzioni astrali se possiamo permetterci il lusso di "adattarci" a certi cambiamenti. La mia speranza è che continui così perché nell’ospizio in cui finirò voglio avere qualcosa di videoludico che sia ancora in grado di utilizzare nonostante la cateratta e i presunti riflessi senili ^^
RispondiEliminaAnche se sono mischiati a tutto il blabla i due pensieri impliciti del post sono due: che si avvicina il mio compleanno e sto in crisi (-.-“) e soprattutto l’uscita odierna de “La guida in cucina” per NDS *.* ...a proposito, ora scappo che le piramidi di cartucce culinarie del mediaworld aspettano il mio assalto :D
Mi associo ai complimenti per il bel post. Che altro aggiungere... Per la mia senilità conto sugli rpg a turni.
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