venerdì 11 aprile 2008

Ancora su Resident Evil 5 e sul razzismo [xPeter]

N'gai Croal, che abbiamo avuto modo di leggere anche su Game Pro, dice la sua riguardo l'ultimo trailer del futuro gioco di Capcom, qui.
Qua, invece, un nuovo video con commento del produttore Jun Takeuchi.
La parola ai commenti degli avventori.

11 commenti:

  1. Da quel che ho capito, mi pare condivisibile. Un’immagine ha un valore diverso in base a dove appare: le pillole di Pacman sono “pillole”, ma prima di tutto uno strumento del gioco; nel contesto, anche avessero la forma di una pasticca del viagra non sarebbero viagra. Lo zombi nero andrebbe letto nel contesto giusto.

    Veder attaccare i videogiochi a torto o a ragione, spaventa. Si ha l’impressione che il videogioco sia uno strumento che è possibile controllare quando e come si vuole, dove si utilizza più severità che altrove e dove sembra di avere a che fare con un qualcosa i cui prodotti devono essere costantemente autorizzati, caso per caso, manco fossero davvero degli alimenti o dei medicinali che devono superare il controllo del ministero della salute.

    Allo stesso tempo è anche vero che certe cose andrebbero evitate, non tanto per non attirare l’attenzione (e continuare a vivere nell’ombra), quanto perché effettivamente contengono dei richiami che possono disturbare. Capcom avrebbe potuto evitarlo? Ma si, forse avrebbe potuto… non per timore di una censura.

    Non so, è una questione che scatena sentimenti e reazioni opposte in base al motivo per cui si ritengono sbagliati certi soggetti. Purtroppo il "diniego", quello sano che ci può far dire "no" a qualcosa di "sbagliato" è stato sporcato da un uso malizioso, quindi è difficile porsi in maniera chiara, senza che ciò che si dice sia considerato del tutto trasparente e senza secondi fini. Mah...

    Il Black Hawk Down l’ho registrato questa settimana da rete4, mi sa stasera gli do un’occhiata.

    RispondiElimina
  2. Mah, a me questi discorsi (di Croal) mi paiono come quelli che se la prendono che nelle vignette gli arabi hanno sempre il turbante, il naso adunco e il mento appuntito, e i cinesi i dentoni, gli occhi inclinati di 75° con le borse e gli zigomi della Ferilli.
    Si tratta di mettere in evidenza tratti di una cultura/fenotipo per renderla riconoscibile, si chiama "caricatura" ed è un'estetica a cui i videogiochi si rifanno ampiamente (beh, i più raffinati).
    (Il trailer di)RE5 è diverso? Mah. Non si capisce bene se Croal è più arrabbiato per i supposti contenuti razzisti o perchè, come lui stesso dice, la gente non li nota. Per me la cosa evidenzia che si tratta di un non-problema, ma a quanto pare lui e la comunità che rappresenta trovano profondamente offensivo che la gente non sia razzista come loro credono.
    Ci farò la figura di quello che difente i videogiochi a tutti i costi, ma sull'argomento "razzismo" ho le mie idee che sono abbastanza radicali.

    RispondiElimina
  3. Massimo rispetto per la sensibilità altrui, ma mi associo alla teoria del non-problema di Koji.
    Rivangare colonialismo, schiavitù e apartheid per un trailer di un paio di minuti, che più che altro evidenzia un'ambientazione e lo fa con il tipico sensazionalismo promozionale, equivale un po' a volersi fasciare la testa a prescindere.
    Richiamare il riferimento storico (che sembra assente nel gioco Capcom, evidentemente sospeso in una realtà futuribile fuori dal tempo) è abbastanza discutibile; alla fine sembra ci sia il sottinteso per cui sparare ai neri nella rappresentazione videoludica non sarebbe eticamente corretto, in quanto i popoli africani hanno subito delle atrocità nel passato, mentre massacrare spagnoli sarebbe tranquillamente lecito perchè la storia li ha visti come deportatori e spietati conquistadores.
    Un po' grottesco, o no?
    Tra l'altro ho sempre la vaga sensazione che queste operazioni di dietrologia il razzismo, più che denunciarlo e contrastarlo, rischino di tirarlo fuori da sotto le pietre.

    RispondiElimina
  4. Personalmente più che un problema storico lo vedo come un problema temporale. L’ambientazione è troppo attuale, come lo sarebbe stata se presentava ad esempio un accampamento cittadino di rom. Dal trailer… poi il gioco magari è tutta un’altra cosa.

    Comunque il punto è che non esistono problemi globali sulla scelta Capcom, se qualcuno tenta di proporli così sbaglia. Fastidi soggettivi da esprimere se li si percepisce in questo modo… anche se a dirla tutta è un lusso che noi videogiocatori non possiamo permetterci, almeno non pubblicamente. Qualsiasi parere “contro” entra in un meccanismo più ampio e va ad alimentare alcuni detrattori che hanno altri interessi come una censura più ferrea; a differenza delle critiche cinematografiche, dove mal che vada gli si fa pubblicità ma non si rischia ogni volta di mettere in discussione tutto il mezzo (ricordo di esserci andato giù pesante quando mi è capitato di commentare quella ciofeca dell’ultimo film religioso di Mel Gibson: se a rischio ci fosse stato il cinema tutto, mi sarei trattenuto anche in quel caso).

    Quello che ha detto xpeter è vero, mettendo in evidenza si alimentano più che combatterle: come i siti che tentano di dimostrare la presenza di falli nei film Disney, che poi quando vai a rivederli inizi a percepire tutto l’ambiente in modo malsano xD. Il problema è che se le ignori rischiano di essere le uniche voci che si sentono. L’unico è obiettare caso per caso e in base alle motivazioni che si portano a sostegno di una determinata tesi... bhe praticamente quello che avete fatto nei commenti quì sopra ^^

    RispondiElimina
  5. Non vorrei percorrere la strada di una difensa ad oltranza, ma mi verrebbe da fare qualche considerazione riguardo l'effetto che il genere "letterario" a cui Resident Evil fa capo spesso ricerca consapevolmente.
    L'horror fa leva sul ribaltamento del senso comune. Il bambino innocente può tramutarsi in un mostro assassino e perverso; l'oppresso e il debole divenire aguzzino spietato (e questo potrebbe essere il nostro caso); il papà morto uscire fuori dalla tomba e andare cercare il proprio figlioletto per cibarsene.
    E di solito i motivi di tali avvenimenti sovversivi del naturale ordine delle cose, se ci sono, sono imperscrutabili, fuori da ogni moralità.

    L'uomo ha la tendenza a cercare significati in tutto ciò che lo circonda, in tutto ciò che gli capita; l'horror, a volte, è un modo per dire che certe cose succedono e basta, che magari non c'è alcun piano e alcuno scopo, che la differenza tra giusto e sbagliato è marginale di fronte al fatto compiuto.

    In tutti i modi, la cosa più disturbante del trailer sono i tripiciti di Chris, che istigano chiaramente al doping sportivo, ed il suo abbigliamento, che potrebbe fomentare il cattivo gusto XD

    RispondiElimina
  6. Hai ragione, il tuo discorso regge, ha senso lo condivido, ma (il solito ma) dietro una lamentela (mia eventuale compresa) c'è più una sfumatura che una questione netta come l'horror è questo.

    Il problema nasce quando si ambienta qualcosa che non è un eccesso. Per dirla brutalmente, sterminare ebrei in un campo di concentramento non è una scena horror che esagera una situazione, ma è la riproduzione di una realtà ancora fresca, ma almeno passata. La situazione africana non è manco passata.

    Una cosa è assumere un atteggiamento fatalista in cui s’ignora una situazione per svariati motivi (a ragione, a torto non è questo il momento di certi sermoni), una cosa è utilizzarla per tirarne fuori una situazione grottesca. Ripeto, magari nel gioco vero e proprio tutte le cazzate che stiamo sparando, io e chi ci ha visto un elemento di disturbo, affonderanno nel nulla più assoluto: però intanto è innegabile che il fastidio non sia così surreale e del tutto campato in aria come può sembrare ;)

    è che non voglio fornire cartucce a chi poi sparebbe nel mucchio e non insisto: spero di aver reso ugualmente un poco l'idea che c'è in fondo alle mie perplessità su quanto visto di R4... poi sono sicuro che lo giocherò e basta... però intanto che ci siamo un po' più di blabla fra noi non credo nuoccia ^^

    RispondiElimina
  7. Beh, c'è una bella differenza con l'eventualità di simulare il massacro di ebrei (esempio che usa Croal, io sono tra chi lo trova poco mirato). Per come descrivi anche tu la cosa, sarebbe un atto assolutamente gratuito, si infierirebbe su chi già soffre presumibilmente nei panni dell'aguzzino storico. Non c'è alcun gioco di ribaltamento, non è horror... sarebbe solo orribile e meschino e fine a se stesso.
    Inoltre, saremmo per davvero entro un quadro storico reale, inequivocabile, praticamente impossibile da astrarre a mero setting immaginifico.

    In RE5, è chiaro che Chris stia lì per indagare sui soliti esperimenti genetici, non per effettuare un genocidio. All'inizio del trailer cammina nella strada del villaggio da straniero, senza armi spianate; è guardato con sospetto esattamente come avverrebbe per CHIUNQUE fosse nel mezzo di un paese lontano, da forestiero e per di più rappresentante di una minoranza.
    Poi il virus rende folle quella gente (diffidente ma non violenta a prescindere) privandola del raziocinio, ed ha luogo un atto di autodifesa.
    Sì, è vero, l'immagine può richiamare un contesto sociale e geografico concreto e doloroso, ma rimane uno sfondo, un'ambientazione, non ci si muove all'INTERNO della problematica rivestendo un ruolo storico (e con storia s'intende anche il presente in evoluzione).

    RispondiElimina
  8. Tornando al caso dei campi di sterminio nazisti, l'antisemitismo potrebbe venire confuso senza togliere l'ottica grottesca.
    Ad esempio: nei panni del buono, si deve espugnare un'installazione tedesca. Gli spietati scienziati al servizio di Hitler hanno messo a punto un gas mutageno in grado di trasformare i prigionieri schiavizzati (donne, bambini, anziani, emaciati oltre l'immaginabile) in folli zombie assetati di sangue, un esercito senza raziocinio che viene scagliato contro gli alleati.
    Il gioco obbliga così a farsi strada attaverso il massacro di quegli ex-innocenti che si era partiti con il compito di liberare, per arrivare ai nazisti e dar loro quel che si meritano.

    Molto forte, come impatto.

    Avrebbe diritto d'esistere un'operazione del genere, considerando che si parla di un gioco in cui si proverebbe divertimento nel perpetrare qualcosa di davvero terribile, in diretta assonanza con la verità della storia e con la vita e la morte di persone reali?

    RispondiElimina
  9. Che dire, la tua tesi sta in piedi; non mi viene niente da obiettare sul caso specifico che hai presentato.

    Forse però non risponde del tutto alla domanda, che poi è la prima che ho messo nel primo commento e che mi pare fosse anche nel parere che commentiamo: Capcom aveva davvero bisogno di utilizzare questo tipo di scenario? Soprattutto in un blockbuster che per ovvie ragioni avrà tutti i riflettori puntati addosso? Un’operazione che ha sottostimato l’impatto che avrebbe avuto o che è stato scelto proprio per quello? Perché era l’unico disponibile?

    Hai ridimensionato e di molto la questione; bisogna darti atto che gli argomenti che hai presentato ci stanno tutti. Però sotto sotto il fastidio resta. Se c’è un motivo valido per aver scelto – a prescindere dal fatto che sia possibile presentarlo come l’hai messo tu – uno scenario del genere, magari si riesce a smorzare pure questo.

    RispondiElimina
  10. Suppongo che quella di Capcom sia stata una scelta semplicemente estetica. Il punto è sempre quello: fosse un film nessun problema, invece è un videogioco e guai a divertirsi con qualcosa che non sia meno che astratto - con forse l'eccezione delle legittimissime guerre americane... mi vien da pensare che il vero problema è che la critica non ha gli strumenti per analizzare lucidamente un prodotto del genere, e ridurlo a quello che è: nè più nè meno che una rappresentazione, cecì n'est pas un pipe.
    Poi, vogliamo parlare delle pulizie etniche attuate dagli stessi regimi dittatoriali africani? I negri cattivi esistono eh. La vera bufala del razzismo è dipingere certe etnie come assolutamente buone in dati periodi storici.

    RispondiElimina
  11. Infatti, è singolare come finchè si parli di ammazzare una persona generica si riesca ad entrare nell'ottica della rappresentazione, mentre nel caso subentri la distinzione cromatica partano subito tutti gli allarmi e si perda di vista la cosa.
    Come nel caso di GTA, si può uccidere chiunque senza colpo ferire, ma nessun atto criminoso contemplato fa scandalo quanto i rozzamente raffigurati atti sessuali di Hot Coffee.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.