sabato 29 marzo 2008

Enter the garden of madness [xPeter]

No More Heroes è atipico quanto prometteva di essere.
Lo si comincia a sperimentare durante l'incipit in medias res, dall'effetto straniante; il tratto aggressivo con cui è rappresentato il bislacco protagonista Travis Touchdown, insieme a quello fin troppo minimalista che delinea la villa del killer-ancora-per-poco chiamato Death Metal, sono un gustoso pugno nell'occhio.
Le premesse sono campate per aria, senza alcuna pretesa, com'è giusto che sia in questi casi; da aspirante assassino, addestratosi per mezzo di strenue, ripetute visioni di film d'azione e d'incontri di wrestling messicano alla TV, Travis si trasforma in effettivo tale dopo l'incontro alcolico con una lasciva manager criminale, ormai deciso a scalare la classifica dei tagliagole fino al posto del migliore in circolazione.
Perchè porsi quest'obbiettivo? Per il puro gusto di farlo, sembrerebbe, così come tanti, magari, si dedicano ad aumentare a dismisura il proprio gamer's score solo per esibirlo online come orgoglioso attestato.

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1 commento:

  1. Mi chiedo perchè nessuno ti chiami per scrivere professionalmente, tutte le tue rece mi prendono non poco!
    Forse però si discostano da quello che vorrebbe il pubblico... "ma che c'è scritto? E il voto???"

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