
Se il quadro macroscopico è imponente, entrando nello specifico l'esperienza appare parzialmente minata da diverse disfunzioni o da scelte discutibili.
Si può iniziare col dire che l'interfaccia è poco intuitiva. Per comprendere come realizzare una data azione pratica, magari banale, si è costretti talvolta ad andare per tentativi o a mettere in pausa per carpire informazioni dai documenti nel menu (se non a ricorrere al manuale cartaceo). Durante l'acquisto di nuove componenti e potenziamenti, non è possibile avere un confronto d'insieme con l'equipaggiamento dell'intera squadra; la consultazione dell'inventario è essa stessa piuttosto elaborata, nonostante la quantità di opzioni appaia alla fine tutt'altro che esorbitante.
Maggior immediatezza e riferimenti più espliciti (anche solo qualche istruzione grafica supplementare) avrebbero alleggerito l'apprendimento al giocatore, specie a quello che pur non essendo un forte appassionato avvezzo a simili passaggi è comunque bramoso di godersi il viaggio tra le galassie.
Spostandoci su qualcosa di più sostanziale, vi è la questione del sistema di combattimento. Nonostante di tratti di un rpg, l'approccio allo scontro è di natura action-shooter in terza persona; ciò può legittimare un confronto con altri titoli specializzati nel campo, dal quale lo spartano sistema di copertura e gli ottusi pattern di comportamento nemici escono irrimediabilmente sconfitti. A tratti ci si può anche irritare, quando i propri compagni "rubano" la copertura al protagonista o si fanno uccidere mostrando scarso istinto di conservazione; oppure quando i cattivi sembrano dimenticarsi del loro ruolo rimanendo immobili, inchiodati nelle loro posizioni dietro colonne e muri.
Il peso di simili problemi diminiusce progressivamente con la pratica e con il livellamento dei personaggi, ma non si può non pensare ai margini di miglioramento in termini di qualità dell'esperienza giocata.
I dialoghi, come da tradizione, sono numerosi, sovente molto lunghi, resi intriganti dal sistema di risposte multiple e dall'impegno riposto nel delineare caratteristiche di razze ed ambientazioni. Purtroppo non risultano sempre interessanti, opportuni o credibili; soprattutto quando il proprio interlocutore snocciola per minuti consecutivi informazioni sulla storia e la cultura del suo paese nativo, in stile guida turistica, tenendo delle specie di mini-conferenze che vanno a delineare un background ma che hanno poco a che vedere con un dialogo che voglia dirsi autentico.
Lo stesso dualismo tra l'atteggiamento da soldato esemplare e quello da rinnegato, che segna lo sviluppo della personalità di Shepard, a dispetto di tanto chiaccherare con i png sembra un po' debole, manicheo tra "estremismi di centro". Personalmente, mi scopro a selezionare in prevalenza le opzioni di conversazione da "bravo ragazzo", visto che l'alternativa consiste in risposte gratuitamente sgarbate o al più nella provocazione che porta a complicarsi la vita in superflui scontri a fuoco.
Sul versante visivo non si può non apprezzare l'ottimo character design, una delle poche, eleganti dimostrazioni che l'Unreal Engine 3 non è necessariamente legato a sgraziate figure di marine ipertrofici. D'altra parte, siamo in piena, pienissima uncanny valley, con volti botulinati e sguardi fissi e vacui che stridono proprio quando l'attore virtuale dovrebbe essere chiamato nelle sue battute alla miglior espressività. E' un effetto collaterale della ricerca del realismo, che impedisce di replicare in termini dinamici ed emozionali quelli che sono gli impressionanti risultati statici.
Masse Effect soffre probabilmente del tentativo di puntare fin troppo in alto, verso le stelle più lontane. Porta a riflettere su come la chiave per risultati completi e formalmente rifiniti consista nella ricerca del miglior compromesso tra idea ed attuazione, nel rimanere con i piedi per terra evitando dispersioni di potenziale lungo cammini impervi; perchè, inseguendo la chimera, può succedere di cadere comunque nei limiti più classici del videogioco di ruolo occidentale.
Ma è al contempo un attestato di quanto le dimensioni a volte contino e un primo passo verso l'esplorazione di nuove frontiere.
Ma alla fine ti è piaciuto o no?
RispondiEliminaNon l'avrei mai detto
RispondiEliminaSuscita millemila perplessità riguardo la realizzazione, osa MOLTO meno di quello che si voleva far credere e si diceva in giro(rientra in pieno nei canoni tipici del gdr occidentale), ma ci sono finito dentro con tutte le scarpe.
RispondiEliminaTrasmette un forte senso di avventura e nonostante in certi meccanismi sia quasi spartano, in altri aspetti è sontuoso.
Per ora, nell'insieme, un'esperienza di gioco interessantissima e immersiva.
Io che abbiano tirato via all'esplorazione proprio non riesco a farmelo andare giù
RispondiEliminaxpeter mi sembri molto combattuto fra la razionalità di come stanno le cose e il fatto che funzionino nonostante la logica ti dica che in quel modo non dovrebbero farlo... fa molto sindrome da MMORPG alla wow xD
RispondiElimina...mi sa che sei pronto per fare il grande salto online, là dove si rischia di restare impigliati ad un sistema senza capire che diavolo ti abbia agganciato ^^"
Chiaramente capirò la cosa solo dopo che un giorno avrò messo personalmente mano al gioco... quì sopra la solita ipotesi "tanto per...".